lunedì 30 marzo 2009

Palloncino


Oggi ad un laboratorio da Rebecca è arrivato il "mago del vento" che ha fatto volare via dei palloncini con dei messaggi all'interno.


"Il mio però non volava- mi ha detto- ed allora il mago me ne ha fatto volare un'altro"

"Sarà già arrivato dalle cuginette a Civitavecchia?"

"Non lo so, può darsi- le ho risposto- e nel messaggio cosa c'è?"

"Un disegno con tutti noi, così non ci dimenticano ..."

malinconia

In una giornata che rispecchia il mio stato oggi mi sento inconcludente ed apatica. Vago per casa senza riuscire a combinare nulla di concreto. Ripenso a Daniela ed alla sua bimba, ai funerali di domani e tutto mi sembra improvvisamente così stupido: la cialda che avevo, con tanto orgoglio, preparato e pitturato ieri pomeriggio, la sua festa di compleanno, le canzoncine in ludoteca, il mio chilo da perdere, la casa in disordine, le lavatrici ancora da fare ....
Provo a chiacchierare con le amiche, ma il mio pensiero vola inesorabilmente a quella bimba che avevo visto l'ultima volta a luglio quando non si sapeva ancora esattamente che cosa avesse, a quella mamma piena di coraggio che non una volta su MOL ha pronunciato parole di rabbia o di rancore.
Mi chiedo come sarei io, io che a differenza sua non ho la fede che mi supporta.

Il tempo, mia mamma che è stata male e questa tremenda notizia creano intorno a me un clima funereo dal quale vorrei fuggire e che invece mi circonda e mi tiene prigioniera.

Non riesco a scrivere altro. Credo che continuerò a ciondolarmi per casa nell'attesa che arrivi l'ora per recuperare le due grandi a scuola. Oggi proprio non riesco a pretendere nulla di più da me stessa ...

domenica 29 marzo 2009

Un angelo in cielo

Sara aveva solo un anno. Una bellissima bambina, l'ultima di quattro fratelli, una famiglia bellissima, una mamma dolcissima ... non le mancava nulla, anzi ha avuto qualcosa di troppo, qualcosa di cui tutti, anche noi che Sara l'abbiamo vista, che conosciamo Dada e la sua famiglia non avremmo mai voluto sentire.

Sara aveva una SMA 1 (l'atrofia muscolare spinale), una malattia genetica terribile che porta al decesso entro il secondo anno di vita.

La SMA, porta alla paralisi dei muscoli volontari dal collo in giù, con la conseguente paralisi nei movimenti, e con la conseguente morte per blocco respiratorio o complicazioni polmonari. I bambini affetti da SMA sono intellettualmente perfetti. E' una malattia che attualmente non ha nessuna possibilità di cura.

Ho ammirato da subito la forza e la serenità con cui questa giovane donna ha affrontato gli ultimi mesi della sua vita e, sebbene creda che i momenti più difficili debbano ancora arrivare, sono certa che questa volta la loro piccola Sara li aiuterà a superare e a sopportare.

Torta bloom con fragole e panna

Ieri con Rebecca abbiamo preparato la torta da portare a scuola per il suo compleanno.



bella, eh?
Ebbene sì è torta di cartone perchè a scuola da lei non è possibile portare nessun alimento dall'esterno, nemmeno per le feste di compleanno.

Così ho preso una scatola:


Della carta ondulata di quelle che si trovano normalmente nelle scatole dei crackers (per simulare la panna):





Forbili,colla, bloom e fragole stampate, spiedini di legno e carta gialla e......





un folletto come aiutante :-)


Ritagliato e incollato l'immagine di Bloom enchantix;

Ritagliato e incollato intorno alla scatola il cartone ondulato;

Abbiamo ottenuto questo:






Quindi con la colla a caldo abbiamo incollato le fragole sulla "panna" ,

abbiamo infilato gli spiedini nella torta ritagliato
e incollato con il vinavil le fiammelle ottenendo così il risultato finale.

Rebecca non vede l'ora di festeggiare con i suoi compagni di scuola e Rachele mi ha già richiesto la sua versione con i cuccioli cerca amici per maggio .....

sabato 28 marzo 2009

Disegno di famiglia

Circa un mese fa durante la riunione alla scuola materna le maestre di Rebecca mi fanno vedere il suo quaderno di pre-scolastica.

Primi elementi di insiemistica, frasi semplici da ricopiare e poi un sacco di disegni.

Tra questi uno tra tutti mi ha colpito: "Disegna la tua famiglia"
Mi ha colpito perchè mi è subito balzato all'occhio che mancava un soggetto. Così, dopo aver chiesto spiegazioni alle sue maestre che sono cadute dalle nuvole, ho cercato di capire chi mancasse all'appello.
Sicuramente c'eravamo io e il papà e quasi sicuramente c'era anche Celeste, la sorella minore.Ho quindi pensato che mancasse Rachele con la quale Rebecca vive, dal suo arrivo alla materna, un rapporto ambivalente di amore/antagonismo.

Arrivata a casa, con tutta tranquillità, le ho raccontato il fatto e chiesto spiegazioni.
"Manco io" mi ha risposto con estrema serenità
"Come mai Rebecca?" .Le ho chiesto un pò più in ansia.
Perchè io ero quella che disegnavo.
"Come quando si scattano le foto?"
"Sì" mi ha detto lei.

Il giorno dopo l'ho raccontato alle maestre che non mi sono sembrate per nulla preoccupate, anzi quasi contente di questa logicità e forse è effettivamente così.

Il dubbio però mi è rimasto e così oggi sono andata a cercare su internet ed ho trovato questo sito molto interessante:
http://blog.scuolaer.it/blog.aspx?IDBlog=1892&IDCategoria=828
con la lettura del quale ho rafforzato i miei timori.

Nel blog in questione infatti si dice che:

"Esclusione di sé: esprime a volte, la scarsa fiducia del bambino nelle proprie capacità o la sua sensazione di sentirsi escluso."

Siccome spesso da Rebecca mi rendo conto di pretendere molto, di responsabilizzarla più di quello che la sua età richiederebbe perchè, per quanto sia ancora piccola, è la maggiore di tre sorelle; e siccome proprio in quel periodo il nostro rapporto era abbastanza difficile mi sono detta "Lo vedi che avevo ragione, che una mamma certe cose se le sente?"

Oggi credo che le proporrò un nuovo disegno della sua famiglia e giocando, ma mica poi tanto, cercherò di capire se questa sua sensazione di inferiorità o di inadeguatezza sono cessate visto che stiamo attraversando una bella fase.

Mi rendevo infatti conto di sbagliare anche prima, ma a volte la stanchezza mi faceva uscire "Ma vuoi comportarti bene e dare il buon esempio almeno tu che sei la più grande!!!!" prima di riuscire a mordermi la lingua. Ora invece prima di parlare cerco di contare fino a 10 e di pensare come potrei sentirmi io al suo posto; io che ho avuto dei genitori che da me hanno sempre preteso moltissimo, che raramente mi hanno gratificato rendendomi dapprima una bambina, dopo un'adolescente e da ultimo una giovane donna insicura e sempre in cerca di rassicurazioni all'esterno.

Non voglio che questo accada anche a lei ed è per questo che mi sto imponendo di cambiare anche se so che ogni tanto ci ricascherò, che mi toccherà prenderla da parte e spiegarle che ho esagerato, che ero stanca e che non pensavo realmente quello che le ho detto.

venerdì 27 marzo 2009

Auguri cuki!

Cara Rebecca,

ieri è stato il tuo compleanno.

Tua nonna non è stata bene, tu avevi la febbre ... ma sono comunque riuscita a prepararti una torta, a comprarti un regalo, a festeggiare con la nonna 'Cella venuta a farvi da babysitter e, anche se non hai mangiato quasi nulla, a fotografarti mentre spegnevi le condeline....

Son già trascorsi 6 anni.

Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui sei nata ....

"Ha il collo dell'utero completamente appianato-ci aveva detto la ginecologa alla visita il giorno prima- lei non arriva a metà aprile", senza specificare, però, che l'evento avrebbe potuto essere tanto vicino.

Mentalmente credevo di avere a disposizione ancora due settimane anche se, pensandoci dopo, i dolori alla schiena e le contrazione che avevano disturbato il mio sonno notturno altro non erano che l'inizio del travaglio.... tu stavi arrivando ed io non me ne rendevo conto!!!!

Il giorno che sei nata al mattino ho iniziato a darmi un frande da fare per sistemare casa, fare il bucato (non volevo più lasciarmi indietro nulla) e ... ha tirato giù dal soppalco la borsa che avrei dovuto preparare per andare in ospedale.



Per la verità la maggior parte delle mie amiche a 36 settimane ce l'aveva già pronta in un armadio da settimane, ma io ero convinta che il tempo sarebbe trascorso più velocemente se invece di contare i minuti tra le contrazioni avessi dovuto concentrarmi su ciò che era necessario per l'ospedale (a quanto pare sono stata accontentata!!!) solo le tue cose erano lavate, stirate e ben piegate in un cassetto.

Quando tuo papà mi ha accompagnato alla penultima lezione del corso pre-parto al Mauriziano alle 15.00 forse si sentiva che sarebbe successo qualcosa perchè mi ha chiesto "Il tuo cellulare è acceso?". Di solito mi ci recavo sempre a piedi, ma quel giorno proprio non me la sentivo e forse non ci serei nemmeno andata se non fosse stata in programma la visita al nido (che tempismo hai avuto, eh?).


All'uscita però tutti i miei problemi sembravano essere stati superati per cui ho iniziato ad incamminarmi verso casa convinta di fare, come sempre, una passeggiata di 15 minuti ... ma non ero ancora arrivata al cavalcavia che ho iniziato a sentirmi bagnata... colta dal panico, pensando che si fossero rotte le acque, mi sono seduta alla fermata del pullman e mi sono messa a piangere ripetendomi "Non sono pronta, non sono ancora pronta" mentre pensavo alle tende della cucina che volevo cambiare, alla lezione di ginnastica pre-parto in piscina con i mariti prevista per il lunedì successivo e ad altre cose stupide del genere.

Quando è arrivato il 42 non ho nemmeno timbrato il biglietto, mi sono precipitata a casa e tra un pianto e l'altro ho iniziato a preparare la borsa aspettando tuo papà che il mercoledì non tornava mai troppo tardi visto che lavorava a Torino e non in Val di Susa (Hai scelto il giorno giusto, brava!!).

Tuo papà però non arrivava per cui finito di preparare la borsa l'ho chiamato.

"Conoscendolo-ho pensato- starà lì a chiacchierare con qualche cliente" e con una calma ed una tranquillità che non avrei mai pensato di avere gli ho detto che forse stavo per partorire.

"Sei sicura?"
"Non lo so! E' la prima volta!"
"Arrivo subito"
"Ma fai pure con calma mi hanno detto che da quando si rompono le acque c'è tempo due ora"

Dopo un quarto d'ora lui era a casa ed io ero già dentro la doccia pronta ad aprire l'acqua quando, sentendomi lamentare per una contrazione mi ha tirato fuori.

Siamo arrivati in ospedale alle 18.15 con la borsa fatta e la convinzione che ci avrebbero rispedito a casa ed invece dopo avermi visitato (e scoperto che non avevo rotto le acque) mi hanno ricoverato con 2 cm. di dilatazione.

Le contrazioni erano intensissime, completamente diverse da come me l'aspettavo e da come si sono presentate ai parti successivi.
Mi pareva di non stare bene in nessuna posizione, il bacino sembrava dovesse spazzarsi a metà, sul letto sembravo un tigre in gabbia tanto giravo e tuo papà continuava a ripetere "Respira" mentro io sapevo solo urlare "FA MALEEEE!"

Alle 20.00 con l'ultima visita era 9 cm. di dilatazione. Il tempo di andare in sala travaglio che la tua testolina piena di capelli biondi aveva già fatto capolino "Spostiamoci in sala parto- ci ha detto l'ostetrica- ormai ci siamo".

"Marta è nata!!!"

Erano le 20.42 quando tuo papà l'ha urlato carico di entusiasmo .... dieci minuti più tardi un'infermiera lo faceva sedere offrendogli un bicchiere d'acqua per evitare che crollasse per terra.
Lui dà la colpa al caldo e forse non l'ammetterà mai, ma era davvero molto emozionato....

Strano descrivere che cosa ho provato, era stata una giornata incredibilmente lunga eppure mi sembrava che tutto il tempo trascorso prima non fosse esistito, tu eri lì che urlavi mentre ti aspiravano il liquido amniotico dalle narici e ti toglievano la vernice caseosa ed io ti guardavo ancora incapace di credere che tutto ciò fosse realmente accaduto.

Ho dovuto apsettare fino alle 5 del mattino per riaverti e poterti toccare.Eri nata in anticipo e, malgrado il punteggio apgar fosse di 9/9 il pediatra aveva subito voluto visitarti e non mi aveva dato il tempo di stare un pò con te.

Eri talmente piccola con i tuoi 2.9 Kg ed i tuoi 47 cm. di lunghezza che ho dovuto chiedere alla mia compagna di stanza come prenderti in braccio (ma anche tuo papà, che ti solito è meno imbranato, ha avuto qualche difficoltà).

Siamo rimaste in ospedale 4 giorni e poi ti abbiamo portata a casa, pieni di gioia, felici come non mai ... finalmente eravamo una famiglia!!


Il tuo peso era (e lo è stato fino allo scorso anno) una preoccupazione. Avevi perso 3 etti in 3 giorni ed i pediatri dell'ospedale mi avevano fatto venire un sacco di sensi di colpa facendomi passare per una mamma degenere perchè non volevo che ti fosse dato latte in aggiunta al mio, che però non arrivava ...

Nel pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata al Valentino (la prima di una lunga serie) nella tua nuova carrozzina, con le tue lenzuoline nuove amorevolmente cucite dalla nonna 'Cella .... sembrava una favola che si è infranta quando, nel cuore della notte, il nostro sonno è stato improvvisamente interrotto da un pianto disperato....avevamo definitivamente detto addio alla quiete ed alla tranquillità :-(

Pensa che per almeno un mese io e tuo papà abbiamo dormito in camere separate dandoci il cambio nel trascorrere la notte con te (a papà toccava il w-e dovendo lavorare in settimana).


Clisterini di malva e camomilla, stimolazioni con la punta del termometro, l'utilizzo del tiralatte, i tuoi pianti disperati che per me, novella mamma, parevano sempre uguali anche se i motivi erano diversi, le lunghe passeggiate al Valentino e la stanchezza cronica sono gli elementi che ricordo hanno caratterizzato i miei primi mesi della tua vita.

Non pensare, però, mia cara topolina che fossere tutte cose negative. Il nostro amore nei tuoi confronti è andato crescendo di giorno in giorno ed ogni nostro sacrificio ha iniziato ad essere ripagato quando, dopo circa 6 settimane, hai cominciato a rispondere ai nostri "Buongiono Rebecca" con dei bei sorrisi.

Continui ancora adesso ad essere la bimba che sorride sempre, responsabile, sempre di fretta, piena di voglia di coccole che, ahimè, la presenza delle tue sorelle limita notevolmente.

Vorrei dedicarti più tempo, fare con te più cose ma per ora non ci riesco ancora; ho però capito che non ti devo responasabilizzare tanto perchè sei solo una "piccola donna" di 6 anni .....




Ti voglio tanto bene mia piccola cuki .... buon compleanno!

martedì 24 marzo 2009

Non siamo tutti uguali

L'anno scorso, terminato il trasloco e spedita la seconda delle 3 figlie alla materna ho deciso che era ora di contribuire al bilancio familiare nell'unico modo per me possibile, ovvero guardando qualche bimbo al mattino.
Visto che il micronido in senso stretto era poco conveniente dal punto di vista economico e molto vincolante in termini di controlli ho deciso di procedere privatamente.
La fortuna mi ha assistito perchè nello stesso momento in cui ho iniziato a cercare, una mamma MOL (il forum di mammeonline sul quale ogni tanto scrivo) stava cercando vicino al suo posto di lavoro che, casualità, è proprio dietro casa mia.
Un bimbo quasi coetaneo di Celeste con problemi di bronchite asmatica.

Precisato che io tassativamente al mattino alle 8 uscivo per portare le due grandi a scuola e stabilito che questo non era un problema la cosa è partita con non poche difficoltà visto che mio marito subito non ne era entusiasta.
Lorenzo infatti di soli 3 mesi più piccolo di Celeste, ma cresciuto con i nonni era piuttosto indietro e molto chiuso.

E' stato un anno di duro lavoro mirato soprattutto all'indipendenza di un bambino abituato ad essere seguito in tutto.
Dopo solo due settimane siamo passati dal biberon al bicchiere normale, ha imparato a lavarsi le mani da solo e piano piano ha smesso di piangere chiamando "mamma" ogni volta che sentiva il rumore di qualche porta che si chiudeva; da noi a settembre ha abbandonato il vasino per passare al water, a togliersi le scarpe e ad infilarsi le calze ....
Più difficile è stato però renderlo più sereno ed aperto nei confronti degli altri: riuscire a strappargli un sorriso, una parola o fare in modo che si lanciasse a giocare con altri bimbi...
Io sono una persona che ama stare in compagnia, frequento da sempre la ludoteca insieme alle mie figlie e non appena il tempo lo consente trascorro il mio tempo fuori portando le mie bimbe ai giardini, o a fare un giro in bicicletta.
E' così che poco per volta Lorenzo ha iniziato a sciogliersi, a giocare con altri bimbi che non fossero la sua compagna di avventure Celeste, a mimare le canzoni in ludoteca senza vergognarsi .... stava persino imparando a pedalare sulla vecchia bici di Celeste ed aveva smesso di piangere quando, tutte le mattine, i suoi genitori lo lasciavano a casa mia.

Ormai era parte della nostra quotidianità e soprattutto di quella della mia nanetta.

L'inverno rigido ha creato però non pochi problemi. La pediatra quasi più apprensiva della mamma ha imposto che non prendesse freddo in modo da non farlo ammalare (?) e così i giorni da 5 alla settimana a gennaio si sono ridotti ai 3 in cui potevo fare in modo di non farlo uscire di casa.
Avendo però notato che questo non era sufficiente e che Lorenzo continuava ad ammalarsi la pediatra ha stabilito che avesse bisogno di una clausura fino all'arrivo dell'estate e così dal mese di marzo ci ha abbandonati, e soprattutto ha abbandonato la sua compagna di giochi che la prima settimana non ha fatto altro che ripetere quanto le mancasse!

I suoi nonni hanno ripreso ad andare a casa sua facendogli sicuramente perdere gran parte di quell'autonomia e di quella serenità che tanto faticosamente aveva conquistato durante l'ultimo anno.

Mi chiedo allora: ma tutto questo è giusto? Sono io che vedo le cose più semplici di quello che sono o è questa pediatra che esagera? E la mamma? ....

Un bambino sicuramente debilitato da cicli di cortisone e di antibiotico e pronto a raccogliere qualsiasi virus presente nell'aria.

Mi chiedo se è una mamma oltre che un medico perchè nessun dottore che abbia dei figli imporrebbe ad un bambino di nemmeno tre anni una clausura simile che se lo risparmia dalle malattie (ma ho ancora i miei dubbi) sicuramente non lo aiuta dal punto di vista psicologico nè lo fortifica per il futuro.
Che cosa ne sarà di lui il prossimo settembre quando inizierà la materna?

Mi sono sentita improvvisamente svuotata.
Voglio bene a Lorenzo e so che anche le mie figlie, soprattutto Celeste gliene vogliono e se il primo pensiero è andato al mancato guadagno mensile (che serviva a pagare le vacanze estive) successivamente si è allargato a tutto ciò che, magari non solo per merito mio ma anche per il fatto che era cresciuto, eravamo riusciti ad ottenere in tutto questo tempo trascorso insieme.

Mi dispiace per lui, mi dispiace perchè sua mamma non ha avuto la forza di opporsi anche se mi ha dato la notizia in lacrime, mi dispiace perchè se non lo chiedo non mi fanno sapere nulla, mi dispiace perchè preferiscono evitargli il problema piuttosto che affrontarlo in modo diverso (sentendo altri pareri, portandolo al mare ogni volta che è possibile, andando alle terme) ...

Mi chiedo che cosa farei io al posto loro e ripenso a quando Rebecca è stata una settimana in ospedale con la vasculite, a quanto fossi in apprensione ogni volta che le vedevo una macchia addosso o che lei si lamentava per il mal di pancia, ma non appena è stato possibile l'ho comunque fatta scendere dal passeggino e rispedita a scuola ....

No credo che avrei fatto il possibile per evitarle tutto ciò.

L'unica giustificazione che mi posso dare, anche se con qualche perplessità, è che non siamo tutti uguali!

mercoledì 18 marzo 2009

lasagne di patate

Ovviamente non posso pretendere che la parmigiana piaccia a tutta la famiglia e quindi dopo aver affettato le melanzane sono passata alle patate (con la mandolina si fa piuttosto in fretta).

Ingredienti:
1Kg di patate
Mozzarella
prosciutto
burro per condimento finale

Procedimento:

Affettate le patate sottilmente.
Imburrare la teglia e fare un primo strato di patate (lavate, sbucciate, ma crude).
Adagiare le fette di prosciutto in modo da coprire tutta la superficie.
Aggiungere la mozzarella tagliata a tocchetti.
Contuare così fino al bordo della teglia quindi terminare con i fiocchi di burro (così quando si cuoce fa la crosticina)
Cuocere in forno per 45 minuti a 180°

Parmigiana per cena

“E questa sera cosa preparo per cena?” Ho dei periodi terribilmente bui in cui imbastire una cena che non contenga un bel piatto di pasta, un minestrone, una fetta di carne con due patate lesse sembra un evento impossibile…

In realtà però a volte basta proprio solo un po’ di buona volontà e due ingredienti in casa per risolvere la serata in modo diverso.

Ieri sera ad esempio ho risolto con una parmigiana al microonde in 30 minuti (ovviamente devono piacere le melanzane e …. il microonde ):


Per una teglia in pirex diametro 22 e altezza 6 utilizzo:
1 melanzana e mezza
3 mozzarelle
Salsa
Parmigiano grattugiato a volontà
Niente sale (le melanzane sono già salate di per sé)

Preparazione:
Tagliare a dischi sottilissimi, 3 millimetri circa, le melanzane;Tagliare anche la mozzarella a fettine sottilissime;Nella pirofila mettere la passata di pomodoro, cruda (2 cucchiai circa) coprire con uno strato di melanzane, sopra qualche fetta di mozzarella, una spolverata di parmigiano e chiudere nuovamente con la passata di pomodoro.
Ricominciare con le melanzane e proseguire fino al bordo della teglia.
Coprire la pirofila con della pellicola trasparente leggermente sollevata sui bordi e cuocere nel micro per 30 minuti alla massima potenza, poi scoprire e cuocere altri 10 minuti con micro + grill.
Noi la mangiamo sempre il giorno dopo, è veramente buona e decisamente più leggera e veloce rispetto a quella tradizionale.
Unico handicap è la pulitura del forno dopo

lunedì 16 marzo 2009

Buon compleanno

Cara Celeste,


sono già tre anni che sei arrivata. A settembre inizierai la scuola materna e ancora non ci posso credere.

Sembra ieri quando nel letto pregavo di non essere incinta quel Dio nel quale non credo; quando tuo papà batteva il pugno sul portone di casa perchè avevo iniziato a pensare di poterti tenere; quando avevo preso appuntamento con quel ginecologo in Francia per l'interruzione farmaceutica .... alla fine avevo telefonato dicendo che avevo cambiato idea.

Ero sicura che non avrei mai potuto guardare le tue sorelle senza pensare a quel fagiolino al quale avevo negato un'esistenza; ero sicura che la mia vita sarebbe cambiata in peggio, che ne avrebbe risentito il rapporto con tuo papà, con le tue sorelle, con me stessa; che per quanto sarebbe stata grande la fatica di crescere tre bmbe in tre anni non me ne sarei mai pentita.

Non ti nego che ho avuto paura, paura che tu potessi essere una bambina problematica come era stata Rachele, paura che tu non fossi sana, paura di non volerti abbastanza bene.

Fino al terzo mese di gravidanza ho avuto dei momenti in cui ho pensato che forse non stavo facendo la scelta giusta, ma a testa bassa ho proseguito superando ogni dubbio, le ostilità di tuo papà che di te non ha parlato fino a quando abbiamo iniziato a divulgare la notizia dopo l'amniocentesi, le angosce di Rebecca che non mi aiutava a scegliere il tuo nome perchè pensava che con il tuo arrivo le avrei voluto meno bene, l'ira di Rachele che non voleva stare con nessuno se non con me urlando a scuarciagola con chiunque altro le si avvicinasse.

Che tristezza quando a 5 mesi di gravidanza la ginecologa mi aveva intimato di abbandonare la bici con la quale mi spostavo con le tue sorelle perchè avevo già 2 cm di dilatazione e secondo lei rischiavo un parto troppo prematuro; che ansia quando quella notte di febbraio mi sono svegliata in preda alle contrazioni temendo che tu potessi nascere nello stesso mese di tua nonna; che spavento quando improvvisamente all'avvicinarsi della data tutti i dolori erano cessati.

Ricordo quando nella settimana in cui avresti dovuto nascere ho iniziato tutti i giorni a fare 50 saltelli sul posto e a rincorrere le tue sorelle per tutta casa sperando che partissero le contrazioni.... non potevo superare le 40 settimane. Nessuno sapeva la dpp. Non la volevo dire per evitare di sentirmi chiedere ogni giorno "E allora? Ancora niente?". Di conseguenza non potevo proprio rischiare di superare il termine. Iniziare i monitoraggi significava delegare "beccachele" a mia suocera informandola su quanto stava avvenendo e NON VOLEVO!!!!


Tu ti sei dimostrata brava fin da subito perchè sei nata proprio il 14 marzo. Alle 13 avevi rotto leggermente il sacco in modo che il liquido fuoriuscisse un pò per volta. Ho spedito tuo papà in piscina con Rebecca mentre tra le lacrime avevo spedito una Rachele urlante con tua nonna che sospettava ma che non sapeva nulla di ufficiale. Le contrazioni non erano nè forti, nè regolari e quando siamo andati in ospedale e mia hanno collegato alla macchina per fare il tracciato sono sparite completamente. "Ecco mi terranno qui tutta la notte" ho pensato. Ed allora ho iniziato ad accarezzarti ed a parlarti "Dai Celeste, questa cosa non piace a nessuna delle due, più in fretta è meglio è per tutti: per te, per me e anche per papà così alle 21 è a casa e mette a nanna le tue sorelle"

Ancora una volta mi hai ascoltata e dopo 15 minuti dall'entrata in ospedale ho iniziato ad avere voglia di spingere, tuo papà è corso a chiamare l'ostetrica. "9 cm di dilatazione!" aveva urlato. Poi di corsa mi avevano spogliato e infilato una maglietta, papà aveva preso i tuoi vestitini (il body e la tutina di rito utilizzata anche dalle tue sorelle) e le calze antitrombo che avrei dovuto indossare durante il parto ma .... non c'era tempo!

3 spinte e sei arrivata, bella come il sole, piccola e delicata ti hanno appoggiata su di me e allora tutti i miei timori sono svaniti ,,,, non potevo che amarti con tutta me stessa!

Erano passati 30 minuti dall'arrivo in ospedale.

Tutto quello che è successo dopo è un'avventura a parte, densa di gioia, ma anche di tanta fatica ma mai una volta in questi 3 anni mi sono pentita della decisione presa a suo tempo. Oggi non potrei pensare la mia vita senza di te, senza quella rompina che mi riempie di baci e di "ti voglio bene", che fa i musi e vuole fare tutto da sola, che ride entusiasta di fronte a qualsiasi novità.



Per la tua festa hai voluto indossare la tua gonna con il disegno di titti, ho dovuto prendere la tovaglia di titti e ti ho preparato la torta con sopra titti. Abbiamo invitato i tuoi amichetti della ludoteca e non, hai spento le candeline ed hai aperto i tuoi regali contenta per una volta di non sentirti dire "Celesteeee non è tuo!!". Incredula continuavi a chiedere "E' per me?"

"Si è per te amore" e con tutto l'amore che ho ti auguro
"Buon compleanno"


L'appetito vien mangiando

"L'appetito vien mangiando" si dice di solito.


La passione c'è sempre stata, ma con una mamma "perfetta" che meglio di lei non faceva nessuno era molto difficile riuscire ad emergere.

Quando 12 anni fa sono andata ad abitare da sola il mio massimo era cucinare il risotto.

Pasta frolla, lasagne, pane fatto in casa erano per me, che non riuscivo nemmeno a girare la frittata e che le uova mi limitavo a farle sode o strapazzate, assolutamente una meta irraggiungibile! Una delle prime cose che ho fatto è stata quella di abbonarmi alla rivista "Sale e Pepe".


Ricordo ancora con quanto orgoglio ho mostrato a mio marito (all'epoca ancora fidanzato) la foto della torta che gli avrei preparato per i suoi 28 anni .... una bellissima torta a tre piani con pan di spagna, crema pasticcera, panna e fragole ....

Comprati tutti gli ingredienti tra cui il pan di spagna ho iniziato a montare la panna che ovviamente non si era montata nè con le fruste manuali che avevo in casa, nè con quelle elettriche recuperate da mia suocera e la crema pasticcera si era naturalmente tutta raggrumata.... fortuna che la presenza delle fragole aveva parzialmente nascosto tutta quella porcheria e, anche se un pò abbacchiata, ero riuscita a concludere la cena con la mia prima torta!



Ricordo ancora quando, piena di entusiasmo all'idea di annunciare il mio matrimonio con una bella quantità di gnocchi di spinaci preparati con le mie sante manine pronti da cuocere, avevo invitato i miei a pranzo. Beh, non appena gettati nell'acqua bollente avevano iniziato a sciogliersi ... quanto erano stati carini a complimentarsi con me del buonissimo gusto di quel purè di spinaci e ricotta condito col sugo di pomodoro ..... :-(


Il tempo, la fantasia, la passione, la volontà di dimostrare a me stessa e agli altri le mie capacità hanno fatto di me una cuoca discreta anche se l'arrivo delle figlie aveva un pò bloccato l'entusiasmo.
Cucinare per dovere concicliando i gusti di tutti soprattutto quando la famiglia è composta da altri 4 elementi oltre alla cuoca non è mai facile.

Mi sono imbattuta in cookaround quasi per caso mentre cercavo delle ricette di biscotti con gocciole di cioccolato da preparare da regalare a Natale alle maestre ed alle amichette di Rebecca.
Un forum di persone normali, che scrivono le loro ricette (personali o copiate) fotografando i vari passaggi. Ricette semplici o elaborate: primi, secondi, contorni, una marea di dolci e torte salate. Cucina al micronde, con il bimby (che io non possiedo) o tradizionale .... insomma una vera manna.

Ho abbandonato MOL per seguire cookaround e così ho iniziato a sperimentare la parmigiana che in 30 minuti si prepara senza condimenti e con cottura al micronde; la base del tortino che in 2 minuti è pronto semplicemente scuotendo tutti gli ingredienti preventivamente messi dentro un contenitore concavo; le polpette di ricotta e spinaci che le mie figlie hanno sbaffato senza banfare; la torta di cioccolato senza uova e burro ... e piano piano ho rincominciato ad appassionarmi a fornelli, fruste, forno e tegamini ed ora ogni giorno penso a cosa potrei preparare di appetitoso, di diverso, di semplice o di particolare per la mia famiglia ....

domenica 8 marzo 2009

Sì o no?

Qualche anno fa mio marito aveva proposto di cercare casa fuori città. Una villetta con il giardino dove poter organizzare grigliate, fare giocare le bambine, seminare e raccogliere i frutti della propria terra. Una casa abbastanza grande da poter piazzare auto e roulotte, dove poter creare il suo laboratorio di bricolage e fai da te.

Una bella idea che, come noi, molti hanno almeno per un momento. Non dover obbligatoriamente uscire di casa o organizzare delle gite nelle belle giornate, avere sciami di bambini che giocano tranquillamente in giardino invece di incasinarti tutta la casa in effetti non sarebbe male e costi di acquisto decisamente inferiori. Io ho trascorso i primi 15 anni della mia vita in un posto simile e la maggior parte delle mie amichette delle elementari anche.

I limiti di una scelta del genere però sono notevoli: di scuola materna/elementare/media ce n'è una sola nel bene e nel male; per le scuole superiori il lungo viaggio in autobus o in treno è quasi assicurato; le amicizie sono quasi tutte in città; io viaggio prevalentemente in bici o a piedi mentre in una casetta indipendente fuori Torino diventa indispensabile l'auto; i costi di gestione sono notevoli e tutti a tuo carico...

Questi fattori oltre al fatto che ero in attesa della nostra terza bimba e molto spaventata all'idea di ritrovarmi in un posto nuovo, sola, e senza conoscenze mi ha fatto propendere per il no.

Ora abbiamo cambiato casa, un'appartamento più grande, di fronte al parco. Nelle belle giornate basta attraversare la strada per essere nel verde. Abbiamo il garage (anche se la macchina rimane fuori perchè ad oggi viene utilizzato come "laboratorio" del marito) e la nostra roulotte continua a rimanere in rimessaggio in attesa di essere utilizzata nei fine settimana o nelle vacanze estive e natalizie.Quando torniamo a casa da scuola ci fermiamo ai giardini dove ritroviamo tutti i nostri amichetti, se ho dimenticato di comprare il latte ho un piccolo mini market a 2 minuti di strada a piedi altrimenti a 10 ne ho almeno 4 o 5, farmacie, scuole ... ampia scelta e tutto a portata di mano.

Ieri siamo andati alla festa di compleanno di una compagna di scuola di Rebecca che dal centro si è trasferita in collina in una casetta bifamiliare. Un giardino limitato perchè diviso in due, una casa grande, ma troppo fredda per i miei gusti o per le mie abitudini, la scomodità di arrivarci soprattutto in giornate come quelle di quest'inverno piene di neve .... devo dire che sono molto contenta della scelta fatta a suo tempo .
Ho avuto una bella infanzia nella mia grande casa con il giardino che non dimenticherò mai con cani, conigli, galline, orto e grande prato su cui correre e giocare e mi spiace non offrire quest'opportunità anche alle mie figlie (anche perchè se io, cresciuta come figlia unica, ho sofferto un pò di solitudine loro che sono in 3 non ne patiranno mai), ma continuo ad essere convinta che sia la scelta migliore.

venerdì 6 marzo 2009

Mal comune ....

"Devo fare cacca", "Ho sete", "Mamma ma Rachele mi dà fastidio", "Ma Celeste non mette in ordine" .... mamma mamma mamma .....
Quando iniziano a stare seduti non si vede l'ora che inizino a parlare e a chiamarti.
"Ha detto mamma!!!" Si esclama entusiasti al primo "mmamm" del proprio figlio. Ma quando questa parola viene finalmente detta in modo corretto e soprattutto utilizzata a dovere beh allora le cose cambiano!


"Ma non dice mai papà?" ricordo di aver detto per tutte e tre le mie figlie. Eh sì, perchè tutte e tre hanno iniziato col chiamare me e hanno perseverato per un bel pezzo .... sarà per questo che non ho avuto un maschio :-)
Certe volte mi verrebbe voglia di prendere la porta e scappare via di casa. Basterebbero anche solo 15 minuti per staccare la spina da urli, capricci, bisticci .... ma non si può lasciare sola Celeste che non ha nemmeno 3 anni per 15 minuti e se lo facessi non mi sarebbe utile per scaricarmi perchè sarei troppo in pensiero. Così stringo i denti ed a volte a denti stretti urlo "PIANTATELAAAAA!" Ogni tanto penso ai nostri vicini, a cosa diranno di me, ma lo sclero spesso è più forte della vergogna, dei sensi di colpa....

Con le belle giornate finalmente sarà possibile stare un pò più fuori casa, andare ai giardini dopo scuola, andare a fare qualche giro in bici anche solo con Celeste sul seggiolino. Trovarsi con gli amichetti e le mie amiche è un buon modo per rilassarsi, per fare due parole anche se poi gli argomenti sono sempre gli stessi ed i "Mamma ...." sono moltiplicati per tutti i bimbi presenti ma almeno non ci si sente sole e come si dice mal comune .....

giovedì 5 marzo 2009

un bacio per te

Quanto tempo trascorso da questa foto ....

Circa 32 anni....

quando la mia mamma stava bene; quando di chili ne pesava quasi 50 e lottava per perderne qualcuno; quando la sua mano era ferma e la sua presa forte; quando con guida sicura sfrecciava sulle strade con la sua mini minor rossa; quando per me era il mondo e sapevo di poter contare su di lei.


Un bacio a questa super donna che da più di 20 anni lotta quotidianamente una battaglia che pare non possa proprio essere vinta perchè le medicine stanno finendo il loro corso e la medicina sta facendo passi avanti molto, troppo lentamente.

Sabato abbiamo festeggiato il suo compleanno

Le abbiamo suonato alla porta e le abbiamo invaso casa, in un'ondata di allegria io, mio marito e le sue tre nipotine. Le abbiamo gridato tanti auguri, loro l'hanno aiutata a preparare tavola, le hanno fatto vedere la torta che le avevo preparato, l'hanno inseguita ovunque andasse in un coro di "nonna" che sicuramente le hanno riempito il cuore.

Il cuore di una donna forte, che nella vita ha sofferto tanto, che ha accettato troppo e che si è messa in secondo piano rispetto a chiunque sempre.


Ho acceso il forno nuovo e ho messo a scaldare i gnocchi alla romana e il tortino con il formaggio.

Abbiamo mangiato e le ho sistemato la cucina cercando di spiegare a Rebecca il perchè sua nonna si muove e trema così tanto.

"La nonna non sta tanto bene, è un pò malata".

"Ti dò un bacino" dice pronta Celeste lanciandolesi addosso.




So che ricorderà questa giornata per molto tempo. Di averle fatto il regalo più grande che potessi e se anche il nostro passato è costellato di incomprensioni ora so cosa significa amarla incondizionatamente ... malgrado tutto .... AUGURI MAMMA





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