venerdì 24 dicembre 2010

Buone feste

Non sono un'appassionata del Natale.

Cioè, la bambina che è in me, adora comprare i regali, incartarli.
Preparare la notte prima latte e biscotti per Babbo Natale.
Un pò di cibo per le renne.
La lettera per dargli il benvenuto.
Guardare un film (spero ci sia qualcosa di più allegro del piccolo Lord :/) con le tre nane.
Quindi spedirle a letto per iniziare l'operazione "Babbo è arrivato" che comprende nell'ordine.
- Lettera di risposta del gentil omone in cui si dice che potrebbero essere più buone, che non è riuscito a trovare tutto ciò che gli è stato chiesto (quest'anno a dir la verità ha fatto proprio di testa sua visto che la polmonite l'ha costretto ad un'unica uscita, piuttosto veloce, in un unico negozio...)ecc ecc.
- Sbriciolamento ovunque dei biscotti.
- Rovesciamento di latte e svuotamento della tazza.
- Sporcellamento da parte delle renne.
- Uscita dei regali e loro comparsa sotto l'albero.

Mi piace attendere di sentire le loro voci la mattina dopo che, leggere, iniziano a farsi sentire.
Un pò timorose all'idea che sia troppo presto.
Incuriosite al pensiero di cosa troveranno in sala.

Mi piace vederle cercare i loro regali e con guardare con quanta gioia li scartano.
...Spero non ne rimangano deluse...

Amo decisamente meno l'idea di dover prendere la macchina.
Per trasferirci tutti a casa dei nonni.
Le gambe sotto il tavolo.
Un tavolata triste.
Resa allegra, fortunatamente, dalla presenza dei 3 folletti.
Con mio padre sottratto per qualche ora dalle grinfie di mia madre.
Con mia madre che finalmente potrà fare la vittima lamentandosi della sua difficile esistenza.
Quest'anno , poi, non potrò nemmeno scroccare una sigaretta...

Vabbè.
E' Natale.
Se finiremo presto magari andremo al cinema.
Magari arriveremo con i nostri giochi di società.
Una partita a Monopoli tutti insieme.
Magari andremo a trovare l'amica A., sola anche lei con sorella e figlia.

Sarà comunque una bella giornata.
E, soprattutto, saranno le mie ultime ore a Torino...
Il 26.
Alle 10.30.
Dalla stazione Porta Nuova.
Partirà il mio treno.
Poco più di 3 ore dopo.
"Qua e là" sarà lì, ad attendermi.
Alla stazione di Bologna.

8 giorni!
Per noi, 2 giorni insieme ogni 15, praticamente un miraggio!!
Un pò lì.
Un pò qui.
A lavorare su di noi.
Là, dove ci siamo conosciuti.

Sarà un bel capodanno.
Lo sento.
E spero lo sarà anche per voi.

Il mio abbraccio virtuale per augurare Buone Feste a tutti voi.

martedì 21 dicembre 2010

Compleanno

Ho finito di cucinare la mia cena di compleanno.
Questa sera verranno le mie amiche.
Le bimbe con il papà da ieri.
Io stanca e debilitata da un inizio di polmonite.

Ho preparato malgrado le amiche proponessero una pizza da asporto.
Non esiste.
Io che amo cucinare.
Che lo faccio per gli altri.
Che solo venerdì ho consegnato il mio primo cattering vero.
3antipasti, 2 primi, 1 secondo, 1 contorno per 14 persone.
Anche se schiacciata dal peso di quei 39 di febbre buttati giù ogni mattina da martedì scorso con la tachipirina.
Indispensabile terapia per poter andare avanti fino alle 17 quando, pronta, tornava alla ribalta.
Tenendomi compagnia tutte le notti.
Facendomi fin apprezzare quei risvegli subitamente seguiti da quel torpore tipico di chi non può avere la forza di muovere nemmeno un dito mentre il suo fisico velocemente si debilita. Schiacciato dalla consueta quotidianità.
Dal corso di somministrazione.
Dal pranzo da consegnare.
Dalle feste scolastiche.
Dalla prima gara di Qui.

Ho preparato per me oggi.
Andando avanti, mulo come sono, anche mentre la testa mi girava.
Limitandomi a sedermi a volte.
Andandomi a sdraiare altre.
Schiacciata da quella parziale assenza di ossigeno.
Appesantita nel respiro.
Non riesco a camminare e parlare contemporaneamente senza che mi venga il fiatone.
Io, che solo 10 giorni fa riuscivo a correre 90 minuti mentre con un filo di voce cantavo i miei mp3.
Che, senza sforzo, raggiungevo le 60 vasche in piscina fermandomi giusto il tempo per far partire chi stava davanti.
Ora la cosa che riesco a fare meglio è piangere ascoltando me stessa mentre urla:
"GUARDA COME CAZZO TI SEI RIDOTTA!!!!!NE E' VALSA LA PENA????"
La risposta la so già.
L'ho sempre saputa.
Anche mentre lasciavo che tutto questo accadesse più o meno consciamente.
Senza fermarmi mai, nemmeno per un attimo.
Non prima di capire che non ne sarei uscita da sola.

Domenica ho chiamato l'amico medico.
"Polmonite" è stato il verdetto.
"Antibiotico per 10 giorni" il responso della mia dottoressa il giorno seguente.
A quel punto il mio messaggio era stato recepito.

"GUARDAMI!Non sono invisibile. Esisto. Non ce la faccio più. Lo vedi che mi sto ammalando????"
Ma quel messaggio mi è costato troppo.
Mi è costato me stessa.
Il mio compleanno trascorso magari a ballare in qualche milonga.
I miei compagni di corso con cui brindare domani.

Sì, mi è costato,ma...

La tavola è da apparecchiare.
La cucina da finire di riordinare.
Io sono nel letto.
Fermata da me.
Costretta nel riposo.
Volutamente attorniata dal silenzio.
Per ascoltarmi mentre mi prometto che non succederà MAI più.
Che MAI più smetterò di amarmi a tal punto.
Nemmeno per essere ascoltata da chi non merita di avere nemmeno un secondo della mia attenzione.

Nel giorno più corto dell'anno.
Ancora più corto in quest'anno di eclissi dopo 400 anni.
Con le mie amiche festeggeremo il primo compleanno della mia nuova vita.

Tanti auguri a me!!

venerdì 10 dicembre 2010

Stati d'animo

E' dalla fine di novembre che rumino sentimenti.
Un profondo senso di nausea mi pervade.
Quasi sempre.
Quel malessere che sta dentro di me e che io non riesco a buttare fuori.
Nelle mie meditazioni mattutine non ci sono immagini.
La mia mente è avvolta da un buio totalizzante.
Non ne sono mai rimasta toccata.
Ho sempre pensato:
"E' il primo Natale da separati, un anno fa iniziava la mia presa di coscienza, tante le cose da fare: corso, impegni scolastici, lavoro, bimbe, casa blablabla blablabla".

Oggi l'angoscia è arrivata.
Insieme al buio.
Insieme a ricordi del passato.
Anche molto remoto.
Anche legato all'infanzia, all'adolescenza.
E quel nero dal quale voglio uscire mi fa arrabbiare.
Perchè non ne posso più!!

"Il rimando allo scorso anno è troppo forte. Non posso fare a meno di odiarti"
Gli scrivo ieri in un sms.
E' la verità.
Forse potrei non dirglielo.
Forse lo faccio perchè spero di ferirlo.
Esattamente come in più di un'occasione recentemente ho sognato di fargli del male.
Fisicamente.
Realmente.

L'ho amato, tanto.
Forse è anche giusto che i nostri anni trascorsi insieme non scivolino nell'indifferenza.
Si stupivano tutti di come ero riuscita a cancellarlo e basta.
E ora invece?
Sono rancorosa, sono incazzata.
Vorrei picchiarlo.
Schiacciarlo e annientarlo.
Per il male che mi ha fatto.
Per il trattamento che mi ha riservato.
Per le bugie che mi ha raccontato.
Per il Natale di merda che mi ha regalato lo scorso anno.
Anche se oggi sono una persona nuova.
Diversa.
Profondamente più interessante e stimolante.
Però ...
Anche allora non ero uno zerbino.
Valevo e meritavo rispetto.
Come persona prima di tutto.

Forse dopo questo forte sentimento negativo potrò buttarmi alle spalle ciò che è stato.
Affrontare una nuova primavera finalmente stabile.
Forse il nuovo ciclo di lavoro con la mia shatzuka a capodanno.
Finanziato di nuovo con pranzi e cene preparati ai partecipanti al corso.
Mi permetteranno di uscire da questa grotta buia nella quale mi sono infilata.
So che c'è l'uscita.
Non ne sono preoccupata.
Semplicemente non ho pià voglia di starci!

Anche Quo è andata in crisi la scorsa settimana.
Un pianto all'improvviso arrivato dopo l'ennesima provocazione nei miei confronti.
"Perchè ti comporti così, solo con me."-Le ho chiesto.
"Sono arrabbiata- mi ha risposto- perchè voglio passare il Natale insieme a te e a papà"
E mentre io l'accarezzo dolcemente spiegandole che la capisco.
Che anche io sono triste ed arrabbiata.
Che è giusto che tiri fuori quello che ha dentro.
Che si tratti di lacrime, dolore o rabbia.
Suo papà al telefono le dice invece che non deve essere triste.
Che deve sorridere.
"DEVE".
E perchè poi se uno non ne ha voglia?
La sera, mentre sono già a letto.
Nel buio della stanza.
Quo mi dice: "Tu dici che posso essere triste. Papà mi dice che non lo devo essere. Io a chi devo dare ragione?"
Tra le righe leggo il pensiero che non esprime: "Come mi devo comportare per farmi amare da tutti e due".
Esco dalla stanza e penso ..."Biiiiiip" (in questa sede non si può dire...)

Anche la sempre sorridente Qui ha manifestato i suoi disagi.
Proprio martedì si è messa a disegnare corna e dita alzate.
Gesti che non fanno parte del nostro vivere.
Non del mio.
Nemmeno di quello di "Lui".
Forse qualche compagno...(per la verità ne avrei in mente almeno un paio....)
Forse no.
Su quello vige l'omertà.
Qui è una tomba.
Il suo motto è "MAI tradire un'amicizia!"

La rispetto.
In fondo non ha importanza.
La cosa importante è che sia uscito.
Quei disegni che lei nascondeva alla vista di suo papà sono eloquenti....almeno per me.

Il rimando immediato è a un film tremendo con Michey Rourke di una quindicina d'anni fa.
Visto forse solo da me e dalle malcapitate amiche che mi avevano seguita...
"Fuck the world" era il suo titolo.

Ieri sera finalmente domando e lei si apre.
E piange.
E dice che le dispiace.
E dice che è arrabbiata.
Che ci vorrebbe insieme.
Che vorrebbe stare più tempo col papà.
Finalmente ho modo di parlarle.
Di abbracciarla e consolarla.
Di spiegarle.
Finalmente riesce a lasciarle uscire quelle lacrime.
Sempre nascoste dietro i suoi sorrisi.
Per farsi volere bene.
Accettata da tutti.
Per essere proprio come la vogliono suo papà e sua nonna ....

Qua spesso piange improvvisamente per cose che non c'entrano nulla e fa polemiche per tutto il resto.
Forse è solo stanca.
Forse no.
Per quanto piccola credo che anche lei percepisca la diversità di quest'atmosfera, questi sentimenti che viaggiano per casa.

E' così, tra gli alti e bassi che la vita ci regala ci apprestiamo a vivere questo nostro Natale.
I regali, pochi, ancora da comprare.
Io vorrei, ma non posso.
I nonni potrebbero, ma ...
Pazienza...
Va così quest'anno.
In fondo molto meglio dello scorso.....

Un passo alla volta.
Ne sono già contenta!

sabato 20 novembre 2010

Cambio immagine per paneburroezucchero




Un'esperta in marketing del corso che sto frequentando alla camera di commercio mi ha detto che il biglietto da visita è un pò confuzionario.
Ho provato a modificarlo un pò.
Di questo che cosa ne pensate?
Meglio o peggio?

Passato

Quando il tuo passato bussa alla porta e chiede il conto è inutile ostinarsi a non aprire o voltarsi e scappare via.
Sai perfettamente che la chiave di volta della tua vita è lì, in quella bambina che a 2 anni è stata tolta dalle braccia di sua madre.
Non importa che tu sia stata fortunata.
Non importa che essere gretto sia lei.
Per quanta sia la paura occorre divaricare un pò le gambe per essere certi di rimanere ben saldi a terra ed aprire quella porta.
Il dopo non potrà essere peggio del presente.
L'importante è essere radicati su se stessi e non permettere a quella semi-sconosciuta di portarti dove vuole lei muovendo delle carte che toccano il tuo "io" più profondo.
E' per questo motivo che ho bisogno di aiuto.
Di qualcuno che ben radicato dietro di me sia pronto ad accogliere la mia caduta nel caso dovesse avvenire.
E piano piano capisco gli incastri del destino che da agosto a questa parte sta muovendo le sue pedine.
Dopo Natale, forse...
Spero solo di averne la forza!!

domenica 7 novembre 2010

Laboratorio

Comunico in anteprima il laboratorio che verrà condotto sabato 13 novembre a Torino in corso Sicilia 2/a (zona Molinette) dedicato non solo alle famiglie, ma a tutti coloro che ne hanno il tempo e soprattutto la voglia

Un'occasione per stare insieme e divertirsi cucinando.
Il pomeriggio prevede la preparazione di un antipasto facile e sfizioso, secondo lo "stile" paneburroezucchero, e delle più elaborate tagliatelle preparate secondo il rito emiliano da una bolognese doc!
Preparate quindi i muscoli delle braccia perchè la sfoglia verrà tirata rigorosamente a mano!!


Prezzo (comprensivo degli ingredienti):

Adulti: 18 Euro

Bambini 5/13 anni: 10 Euro

Bambini minori di 5 anni: 5 Euro

(Prezzo forfettario per le famiglie)


Ogni singolo partecipante sarà tenuto a portare da casa:
  • 1 coltello da portata o da frutta

  • 1 cucchiaino da the

  • stuzzicadenti

  • 1 mattarello

  • 1 grembiule

  • Contenitori per portare a casa le pietanze preparate


Vi aspettiamo Sabato 13 Novembre alle ore 14.30
Presso la Onda Salus in corso Sicilia 2/a Torino

Pregasi confermare entro mercoledì 10 novembre indicando il numero dei partecipanti anche via mail all'indirizzo presente su questo blog.

sabato 6 novembre 2010

Quasi un anno

Sta arrivando il giro di boa.
Novembre ha segnato l'inizio della crisi.
Sfociata in dicembre.
Esplosa in gennaio.
Conclusasi a febbraio.

Lo sento l'avvicinarsi di questo anniversario.
Lo sento su molti fronti.
L'ho sentito la prima volta che sono uscita sul balcone e l'aria fredda mi ha toccato il viso.
Mi sono improvvisamente rivista.
A tremare.
Per il freddo.
Per la rabbia.
Per l'ansia.
Mentre fumavo e le lacrime mi rigavano il viso.
Ho sentito la necessità di ricomparle quelle sigarette.
Un pacchetto.
Buttato via non ancora finito.
Con tanto di nausea e mal di testa.

Lo sento quando penso al mio compleanno.
Alla festa che vorrei fare con un sacco di amici a casa mia mentre la rabbia mi monta per quei 40 anni trascorsi con due amiche in una pizzeria anonima mentre fuori nevicava.
Lo sento quando rivedo la tristezza dello scorso Natale.
Quell'albero buttato in un angolo.
Quell'apertura dei regali senza gioia da parte mia.
Quel giorno pieno di grandi scoperte.

Me ne accorgo nella mia impossibilità di stare a casa.
Nella rinnovata necessità di camminare.
Di riempire le mie giornate.

Mi sento felice quando sono un continuo "entra ed esci".
Quando la mia mente non ha la possibilità di stazionarsi su un pensiero fisso.

Eppure a volte.
Quando l'onda si infrange.
Sento di averne bisogno.
Di dover tornare indietro.
A quel tempo.
Per rielaborarlo.
Insieme alla tristezza.
Insieme alla rabbia.
Insieme all'amarezza ed alla malinconia.

E proprio questa mattina.
Casualmente.
Rimettendo ordine tra le foto.
Ne rivedo una.
"Noi".

Qua solo 4 mesi.
Quo e Qui 2 e 3 anni.
Siamo sorridenti.
Sembriamo felici.
Lui bello, con i capelli corti.
Io i capelli lunghi, parecchi chili in più e l'illusione di essere una famiglia.

Era già farsa....

E capisco che è presto.
Che certe cose non si dimenticano.
Che per il bene comune si accantonano in un angolo e si va avanti.

Per te, sì.
Ma soprattutto per quegli occhietti sbiruli che credono in "Noi".
Amici.
Separati ma sempre genitori.

mercoledì 6 ottobre 2010

Qui

Questi i pensieri trovati per caso scritti in un piccolo quaderno da Qui.
La profondità di questa bimba come sempre mi lascia senza parole e mi getta in una valle di lacrime di commozione.

"I genitori si sposano è vero
ma si possono anche separare
è possibile che si rimettono insieme
o magari no
ma i genitori ti vogliono sempre bene"

venerdì 17 settembre 2010

Post di bilanciamento

Come ben sapete sono un capricorno.
Bianco/Nero
Su/Giù
Bello/Brutto
Per me non esistono le mezze misure!

E' così che se la giornata volge al pessimismo.
Il pessimismo in un attimo diventa cosmico.
Non c'è possibilità di vedere il bello che comunque mi circonda.
Ma di cose belle ce ne sono.
E anche tante!

Per riassumerne qualcuna:

Ci sono le bimbe e i loro baci.
Il vederle crescere.
Diventare piccole donne responsabili.
Lasciarle serene davanti all'ingresso della scuola con i loro codini e la loro cartella sulle spalle.
Poter programmare un giro al parco avventura.
Andare con loro in bici o in tenda.
Concederci lo schifezzafriday mangiando con le mani e guardando un cartone in prestito.
Poter ritornare bambina a cantando filastrocche e saltando sulle parti bianche delle strisce pedonali :)

C'è "qua e là".
Che ha riempito un vuoto presente nella mia vita.
Inaspettatamente.
Quando più mi sentivo sicura.
Pronta a proseguire da sola per la mia strada.
Ci sono quei messaggi e quelle telefonate che prima non esistevano.
Che mi fanno sentire contenta.
Felice.
Importante per qualcuno.
Anche se questo qualcuno è distante ... troppo!

C'è il mio lavoro.
Che sta iniziando a dare i suoi frutti.
Che mi stanca, ma mi piace e mi stimola.
Che mi porta a sperimentare.
Che dà sfogo alla mia creatività.
Che mi fa sentire realizzata e fiera di me.

C'è il corso per l'abilitazione che inizierà a fine ottobre.
Che sicuramente mi imporrà delle corse assurde.
L'iscrizione delle bimbe al prescuola.
Ma che mi proietterà in un ambiente nuovo.
Che mi permetterà di conoscere gente diversa.
Con la mia stessa passione.
Che forse mi offrirà nuove opportunità.
O forse no.
Ma che rappresenta comunque un'avventura.
Tutta da vivere.

Questa mattina mi sono svegliata malinconica.
Ancora un pò di malumore.
Poi alcune cose hanno permesso la svolta e ...
Si sa.
Sono capricorno
Bianco/Nero
Su/Giù
Bello/Brutto
Per me non esistono le mezze misure :))

giovedì 16 settembre 2010

In giostra

La giornata è iniziata nel migliore dei modi.
Ho accompagnato le grandi a scuola.
A piedi.
Camminare mi piace.
Mi piace attraversare quel ponte chiacchierando con le bimbe.
Tenendole per mano.
Sentendo la brezza che arriva dal fiume, dalle montagne, da quel passaggio aperto.
Percependo la sua carezza sui nostri visi.
Anche d'inverno.
Quando l'aria è gelida.

Sono tornata a casa dove Qua stava ancora guardando i cartoni.
Ho atteso l'arrivo della mia amica S. e del suo bimbo.
Abbiamo chiacchierato.
Raccontandoci le rispettive vacanze dietro una tazzina di "decà".
Siamo andate ai giardinetti e poi di nuovo a recuperare Qui e Quo alle elementari.
Una nuova passeggiata.
Insieme abbiamo mangiato.
Ma di mangiare non ne avevo voglia.

E da lì è partito il malumore.
Mi pensano quei pranzi, cene e colazioni.
Io che non amo stare a tavola ad oltranza.
Loro che si perdono e per mangiare niente ci impiegano due ore.
Sento che ho bisogno di saltarlo quel pranzo.
Anche solo mentalmente.

Sì.
Da lì è partito il malcontento.
E poi il malcontento è aumentato.
Perchè guardi gli orari dei treni e vorresti essere .
O vorresti che venisse qua.
Ma o qua in ogni caso è complicato.
E comunque, nessuna delle due soluzioni è possibile.
Non questo fine settimana.
Perchè non vuoi condividere niente di ciò che è tuo.
Perchè è tuo e le tue nane non c'entrano.
Non vuoi che c'entrino.
E e non devono c'entrare niente.

E poi vorresti riprenderti i tuoi spazi.
Quelli che hai perso tre mesi fa.
Con la fine della scuola.
Ed invece Qui e Quo inizieranno il tempo pieno da lunedì.
Ma Qua andrà a scuola solo il 23.
Un nuovo inserimento.
Una scuola nuova.
Gli spazi non torneranno tuoi almeno fino a fine mese.

E poi pensi alle sere.
Che sei costretta a casa.
Perchè hai le bimbe.
TU!
Ma TU sei fortunata perchè hai la casa!
E mentre qualcun altro può "vivere".
TU dentro quella casa ci stai vegetando.
Nell'attesa di essere liberata mani e piedi.
Almeno di giorno.
Di poter tornare a correre tutte le mattine lungo il fiume.
Di poter tornare a fare le tue commissioni in bici o a piedi.
Di poter iniziare il tuo corso di abilitazione.
Di poter fare i lavori di bricolage rimasti in sospeso.
Di poter spostare e sistemare cose chiuse negli armadi per le quali hai già pensato una nuova collocazione.

Sento la testa che va.
A 1000.
A 2000.
Ricca di idee.
Di progetti.
Svincolata dal ruolo nel quale è rimasta chiusa per anni.
Ma il corpo è inchiodato a terra.
Proprio da quel ruolo.
Bloccato da quei tre paperotti che nulla ne possono, ma che ogni tanto mi stanno stretti.
Perchè limitano tutto ciò che di me non è mamma.
La donna.
La neo imprenditrice.
La creativa brico woman.

E mi sento in colpa perchè dovrei essere amorevole.
E mi sento in colpa perchè tutti intorno a me continuano a dirmi quanto sono fortunata.
Qui, Quo, Qua, tre splendidi paperotti....
E lo so!
Sono fortunata.
E le amo.
Quelle trebimbeintreanni.
E non potrei mai pensare alla mia esistenza senza di loro.
Ma ora vorrei solo strapparmi di dosso 'sta cazzo di corazza e ritornare a respirare.
Uscire dalla staticità.
Liberarmi di chi usa il suo lavoro come arma per gestirsi al meglio i suoi tempi.
Tornare onda alta e in risalita.

Forse dovrei solo imparare a chiedere e a pretendere.
Forse devo solo imparare a pazientare.
Forse la prossima settimana sarà bellissima.
Forse mi riprenderò già nel we.

Ma oggi mi sento proprio le palle in giostra.
E va bene così!

venerdì 10 settembre 2010

Me!?The Bodyguard

"Mamma che cos'è una guardia del corpo?"- mi chiede Quo mentre, sedute intorno alla nostra tavola rotonda come Re Artù e i suoi prodi, stiamo pranzando.
"E' una persona il cui lavoro è quello di proteggerne un'altra"- rispondo io.
"Ma anche noi possiamo averne una?"- domanda Qua.
Sto per rispondere di no, ma prima che io riesca ad aprire bocca interviene Qui.

"Ma noi ce l'abbiamo già! E' la mamma!"

Ancora adesso a scriverla mi viene da piangere!!

lunedì 6 settembre 2010

Chiacchiere in libertà

"Allora cosa avete fatto con papà?"- chiedo mentre siamo sedute a tavola a pranzo.
"Siamo andate a vedere la sfilata dei cani"- mi dice Qui.
"C'era un cane che sembrava Sansone, hai presente?"- aggiunge entusiasta Quo.
"C'aveva anche il pisello!"- precisa una sorridente Qua.
"E allora com'era? L'hai visto?" - chiede la sorella maggiore.
"Certo! L'ho visto! Era bello ciccione!!"

Ecco, mi vedo già tra qualche anno.
Sedute intorno al tavolo.
La sera a cena.
Ad ascoltare argomenti da "sex and the city" da un trio di ex nane dalle quali avrò tutto da imparare ...
Che roba tremendaaaaa!!!!

giovedì 2 settembre 2010

The power of money

"Quest'anno volevo andare ad arrampicare in quel pala-boh, il nome non me lo ricordo-non costa molto- E' carino e tu hai la struttura fisica adatta"- dice la mia amica E.
"Si, in effetti è tutta l'estate che me lo sento dire. Non mi dispiacerebbe. "Linkami" il sito"- rispondo io.

"Che ne dici proviamo quella scuola di ballo in centro? E' grande, ha un bel giro di gente e non costa molto"- dice la mia amica C.
"Ne possiamo parlare. Vado a vedere il sito"- rispondo io.

"Allora vieni anche tu il mercoledì a Chieri a proseguire il percorso sui chakra?"- chiede l'altra mia amica E. qualche giorno fa.
"Non mi dispiacerebbe proseguire, però il mercoledì è un casino. Ci penso e poi ti dico"- rispondo io.

"Ad ottobre volevo iscrivermi al mattino nella palestra vicino a casa tua. Ti aggreghi?"- domanda la mia amica S. i primi di agosto.
"Mah, non saprei. Di solito non sono costante nelle attività indoor, ma magari se ci sei tu...Tu informati e poi mi dici"- rispondo io.

Ieri telefono alla camera di commercio per chiedere informazioni circa il corso di abilitazione per la somministrazione degli alimenti che vorrei seguire ad ottobre.
Ho appuntato il costo su un foglio con un groppo in gola.
Se non fosse che tutta una serie di altre cose gira abbastanza bene (compreso il lavoro) non avrei più da ridere per un bel pezzo; anzi, se sapessi che non serve a niente mi metterei proprio a piangere!!

L'aspetto positivo?
Non faccio torto a nessuno e mi tolgo dall'imbarazzo della scelta...
In fondo fa parte della mia nuova filosofia di vita.
Il bicchiere deve essere sempre mezzo pieno...ma a volte che fatica!!!

lunedì 30 agosto 2010

Considerazioni

Pare ieri che superavo quella curva e poi mi fermavo.

Oggi ho ricominciato a correre dopo una sosta di quasi 20 giorni.

"Ecco, le gambe sono dei piombi"
"Il fiato non regge"
"Non ci devo pensare"

Ma la testa continuava ad andare lì.
E più ci pensavo e più mi sembrava impossibile terminare il percorso.

Poi improvvisamente nelle mie orecchie è arrivata lei.
La musica giusta.
Il ritmo giusto.
Il tema giusto.



Le gambe si sono sciolte.
Il respiro ha trovato il suo ritmo.
I pensieri hanno iniziato a scorrere, limpidi.

E sembra ieri.
Ieri che il menestrello entrava virtualmente nella mia vita incuriosendomi a tirare fuori la testa da quel guscio nel quale mi ero rintanata, ma che iniziava a starmi stretto.
Ieri che i bassi della megamix house winter compilation pompavano nelle mie orecchie.
Ieri che la discoteca rappresentava la principale fonte di stordimento nei miei saturday night da single.

Sembra ieri che con le mie gambe striminzite provavo vestiti davanti allo specchio immaginando di poterli indossare durante qualche uscita in compagnia.
Sembra ieri che piangevo davanti a quello specchio di fronte a quella singletudine che rappresentava la mia solitudine.
Una solitudine soprattutto interiore.

Ieri il momento della rabbia e della disperazione.
Ieri quello dell'adrenalina che mi permetteva di dormire 2 ore per notte e non essere mai stanca.
Ieri il momento di Tom Raider e delle lotte.
Ieri il momento delle scoperte e delle lacrime.
Ieri il periodo delle sigarette e delle crisi d'ansia.

Sembra ieri e per certe cose in fondo lo è.
Ma sembra anche tutto molto lontano.

Non dico che questi tre mesi siano volati, ma sembra ieri che, pensando a queste vacanze scolastiche, venivo colta dal panico.

"Cosa ne farò di me quando loro saranno via?"
"Cosa farò durante le vacanze con loro?"

Sono sopravvissuta.
Ho accettato le sfide.
Approfittato delle opportunità.
Ho aperto il cuore ed accolto l'amore.
Quello delle mie figlie che sono sempre state pronte a darmelo (ero io non riuscivo a vederlo!)
Quello delle persone che mi hanno conosciuto.
Sincera nelle mie lacrime.
Tigre nei miei urli.
Cucciolo impaurito privato della sua corazza.
Donna.
Non più Tomb Raider.
Semplicemente ME.
Pronta ad accogliere tutte le sfide che la vita mi riserverà.
Con le lacrime.
Con la rabbia.
Con l'amore.
Con il dolore.
Con la certezza che

"In each tear
theres a lesson,
Makes you wiser than before
Makes you stronger than you know
In each tear
Bring you closer to your dreams
No mistake, no heartbreak
Can take away what your meant to be"

E con questa canzone nelle orecchie.
In questa giornata limpida.
Con l'aria settembrina.
Le mie gambe tornano leggere.
La mia falcata sicura e costante.
Il mio viso sorridente sotto il sudore.

...Almeno per il momento...:-)

domenica 22 agosto 2010

Post

Avevo scritto un lungo post ieri pomeriggio, ma questa notte ho deciso di cancellarlo.
Certe cose vale la pena di viversele nel cuore così come sono state percepite.
Con tutta la coltre di emozioni che ti hanno lasciato.
Che non riescono ad essere spiegate.
Che forse possono solo essere intuite.
O magari addirittura fraintese.

Oggi mi rivesto della mia corazza.
Torno tigre della Malesia.
Sandokan.
Nuova combattente della vita quotidiana.
Cosciente, però, di essere un pò diversa.

E soprattutto in qualche modo, sotto la malinconia che ancora sussiste, estremamente felice!

giovedì 12 agosto 2010

Energia pura. Il terzo chakra

Avrei voluto scrivere ogni sera di uno dei chakra affrontati nella giornata.
Delle mie emozioni.
Delle mie reazioni.
Purtroppo non ce la faccio.
Rientro a casa verso le 20.
E mi metto ai fornelli per preparare per il pranzo del giorno seguente.
Quando finisco faccio la doccia e vado a dormire puntando la sveglia alle 6 per riordinare la cucina e magari imbastire il lavoro per la sera o per stendere il bucato...
Faticoso, ma comunque una bella soddisfazione anche perchè, al di là delle belle parole, il cibo va a ruba quindi vuol dire o che è buono o che la fame è proprio tanta!!!! :)

Sento però il bisogno di passare di qui prima di concludere questa fantastica giornata.
Sapevo che sarebbe stato il chakra cardine per me.
Che sarebbe stato cruciale affrontarlo.
Ma lo pensavo in senso negativo.
Ho invece scoperto con molta gioia che il terzo chakra.
Quello del potere.
Quello relativo alla propria capacità di prendere delle decisioni .
E' il MIO chakra.

Durante i lavori tutti i partecipanti erano esausti.
Io ero piena di energia.
La sentivo ovunque attorno a me.
Arrivava dal primo chakra, dalla terra.
Arrivava dal settimo chakra, dal divino.
Arrivava di fianco, da dietro e da davanti.

La musica martellante e la mia percezione di appartenere a questa vita, a questo mondo.
Di esserne parte integrante.
Di avere il diritto di vivere, di gioire, di soffrire e di provare rabbia.
Mi ha conferito serenità e mi ha permesso di aprire finalmente tutti i chakra anche se qualcuno un pò meno rispetto ad altri.

Forse più che al tango dovrei darmi alle danze tribali.
Non passi comandati e mondo formale, ma energia allo stato puro, libertà, forza, oblio...
Piedi nudi e contatto con la terra.
Con le proprie radici.
Chi lo sa.

Per ora, quello che è certo, è che domani si lavorerà sul quarto chakra.
Quello legato al cuore.
E che domani sera non credo che sarò così vitale ...

martedì 10 agosto 2010

Shockante e liberatorio-Chakra prima puntata

Alle 9.20 mi presento dalla shatzuka a Chieri.
Un viaggio tra le lacrime.
Stordita in mezzo alle curve della collina Torinese.

Alle 9.30 puntuali cominciamo.
Una meditazione che comprende tutti i chakra.
Bendati.
Il lavoro consiste nel sentirli uno ad uno passando a quello successivo solo quando ai tamburi che scandiscono il ritmo della musica, si sostituisce il suono di un campanello.
Dal basso verso l'alto.
Dall'alto verso il basso.
Per tre volte.

L'intensità cresce ad ogni giro.
Il nostro corpo impara a riconoscere i problemi.
Se può li elimina permettendo alla nostra energia vitale di fluire lungo tutto il nostro corpo.
Dal perineo fino alla sommità della testa.
Da questa fino alle radici della vita.

Lo scopo è quello di eliminare le "scorie" presenti nel nostro corpo prima di andare a lavorare sul chakra del giorno, il primo.

Quando arrivo al terzo chakra, quello legato al potere decisionale, la milza inizia a dolermi.
Come se stessi affrontando uno sforzo fisico tremendo.
Il mio respiro diventa affannoso, astioso.
Il mio terzo chakra si collega al quinto, all'altezza della gola.
Quello che, se bloccato, cela la collera.
So che il mio malessere fisico è collegato alla mia rabbia repressa.
Vorrei urlare al mondo che sono incazzata nera.
Non lo posso fare e la mia gola si ammala.

"Lascia fluire"- mi dice in un sussurro la shatzuka avvicinandosi.
Ma come fare.
Sono bloccata.
I piedi sono formicolanti.
Avverto un profondo senso di nausea.
Mi viene quasi da vomitare.

E' l'ultimo giro.
Il terzo.
Il formicolio è passato a braccia e mani.
Un dolore avvolge tutto il mio petto.
Quasi fosse bloccato.
Vengo spinta verso il basso.
Costretta da un macigno.
Da miliardi di aghi conficcati in ogni punto della parte alta del mio corpo.

Finisco per terra.
Le ginocchia piegate.
La pianta dei piedi ben salda.
Le mani spingono verso il basso.
Le dita sono spalancate.
A cercare il contatto con quella che rappresenta la madre di tutti noi (anche se in questo caso di tratta solo del legno di casa....)

E lì che il mio respiro diventa un urlo.
Dapprima soffocato.
Poi sempre più forte.
Violento.
Non di dolore.
Non di disperazione.
Un urlo di rabbia.
Che di umano non ha nulla
Forte.
Crudele.
Pieno sfrustrazione.
Pieno di rancore.
Pieno di Odio.


E' la rabbia repressa di tutti questi mesi.
Quella celata per il bene delle bambine.
Quella nascosta perchè bisogna essere forti ed andare avanti.
Quella messa da parte con le serate in discoteca, con la corsa, con le cene con le amiche.
Quella che mi ha consumato fisicamente, prosciugandomi in una under 38.
E' la rabbia che non ho mai affrontato.
Che ho accantonato.
Sperando che se ne andasse.
Da sola.
Per il bene di tutti.

Poi all'improvviso esco dal mio corpo e mi vedo.
Non sono io.
Sono una belva.
Un tigre in posizione di attacco.
Le zanne in mostra mentre ruggisco con tutta la mia forza.
Contro un nemico che non riesco a vedere.
Forse contro il mondo.
Contro tutto e contro tutti.
Forse contro nessuno.
Semplicemente per la necessità di fare sentire tutta la mia potente forza.

Infine mi accascio a terra.
Stremata.
Annichilita.
Shokkata.
Parzialmente liberata.
Mi sdraio a pancia in giù sul pavimento.
Le braccia allungate sopra la mia testa.
Le dita larghe.
Il volto a cercare il contatto con il parquet.
Ho bisogno della sicurezza.
Di ritrovare la solidità delle mie basi.

Sento che dentro di me c'è ancora rabbia che deve uscire.
Ma sento anche le lacrime del dolore che vi si nasconde dietro.
E so che anche quello sarà l'altro "bel" percorso che dovrò affrontare a breve.

Domani è un altro giorno.
Un altro chakra verrà toccato.
Ma prima si partirà di nuovo con la meditazione.

Nel dubbio io ho già messo tutti in allerta ...
Attenzione!
Sandokan è ancora qui, in mezzo a voi :-)

Click

Qualcosa ha fatto click ieri sera e sto scivolando.
Non ho nulla e nessuno che me lo impedisca ora.
Nessuno deve arrivare domani.
Non devo ricompormi.
Fingere.
Sono sola.
Sarò sola per un bel pò.

Cucino, spadello e spignatto.
Sono le 5 del mattino.
E poi quei flash di vita passata.

Piango.
Come non succedeva più da gennaio-febbraio.
Mi rendo conto ora di quanto siano state realmente importanti le mie figlie in tutto questo periodo.

Non mi piaccio più.
Non mi amo più
Non mi stimo più.

"Lei è tutto quello che tu non sei"
Lo sapevo già.
Non c'era bisogno di dirlo.
Ma sentire quelle parole uscire dalle sue labbra.
Proprio in questo periodo.
Sono l'ennesima pugnalata al cuore.

E' un attimo.
Lui esce con le bimbe che rivedrò tra 15 giorni.
E io prendo quella televisione che volevo restituirgli.
Posta in una angolo della sala.
E la fracasso a terra.

lunedì 9 agosto 2010

-15

Il momento è arrivato!

Ho chiuso la porta e mi sono piegata su me stessa a piangere.
Sto piangendo ancora adesso mentre lo sto scrivendo.
Ed è stupido perchè so che loro staranno bene in roulotte con il papà al lago.
E' stupido perchè so che a me farà bene stare un pò senza di loro.
E' stupido soprattutto perchè so di averne bisogno.
Che in questo momento della mia vita sono arida.
Nervosa.
Incattivita.
Tornata indietro ad un secolo fa.
Quando dentro di me regnava solo rabbia e dolore.

Domani inizierò un nuovo percorso.
Un seminario sui 7 chakra.
4 giorni impiegati full time.
In mezzo a gente che non conosco.
Che non c'entra nulla con me e con i miei problemi.

I pranzi saranno preparati da me.
Un modo per farmi conoscere.
Per pagarmi almeno parzialmente il corso.
L'ennesima bella soddisfazione professionale!

La speranza è di riuscire a ritrovare quell'equilibrio perduto con il rientro dalle vacanze.
A godere pienamente di questi 15 giorni di "singletudine".
Di rinascere, nuovamente.
Donna, ma, questa volta, soprattutto mamma!

domenica 8 agosto 2010

Buona giornata

Ieri è stata una giornata difficile sotto diversi punti di vista.
Un messaggio ricevuto sul cellulare mi ha riportato il buon umore.
Una nuova bella notizia.
E' così ho pensato di condividere con voi questo video arrivatomi su fb tempo fa, ma che ho aperto solo ora.
Così.
Giusto per rifarsi un pò gli occhi :-)


www.Cartoline.it

mercoledì 4 agosto 2010

Ci fermiamo?

Sono stata in dubbio fino all'ultimo.
Le casse svuotate al rientro dal mare erano subito state nuovamente riempite in previsione dei 4 giorni che avrei voluto trascorrere in tenda in montagna con le nane.
Poi la salute precaria di tutte noi e le temperature notturne ridotte da un lato e l'avvicinarsi dei miei primi 15 giorni di singletudine dopo 7 anni dall'altro (in effetti soprattutti questi!!) mi hanno fatto desistere.
Conclusione: domani con le nane si va in campeggio in montagna a trovare le nostre amiche, ma solo in giornata.

"Mamma, mi hai fatto dispiacere quando mi hai sgridata prima"- mi dice Qui che è già nel letto pronta per andare a dormire.
"Lo so amore, mi dispiace, ma non mi puoi chiedere per ben 4 volte nel giro di 6 ore se resteremo in montagna"- repplico io mentre le do il bacino della buona notte.
"Mamma, ti posso chiedere una cosa?"- aggiunge sussurrando.

Tremo all'idea che possa essere qualcosa che riguarda suo papà, ma ovviamente amorevolmente le rispondo "Certo! Dimmi".
"Ma domani ci fermiamo a dormire?"

Aaaarghhhh...
Non ci posso credere!!!!

E dall'ultima sono trascorsi appena 10 minuti ....

lunedì 2 agosto 2010

On/Off

Non so esattamente cos'è che manca, ma qualcosa manca.

Forse sono solo un pò stanca.
Sono sveglia dalle 4.30 di questa mattina.
Ho spignattato tutto il giorno.
Le bimbe gentilmente ospiti della mia amica A. che le ha tenute da prima di pranzo fino a quando l'uomo denim le ha recuperate per portarle nella sua casetta a metà valle...
Torneranno mercoledì.

Devo ancora finire di sistemare la cucina.
Di nuovo.
Per l'ennesima volta di oggi.

Devo ancora tagliare ciò che ho preparato e confezionarlo.

Un rinfresco per circa 80 persone.

Forse sono un pò agitata.
80 persone sono tante.
Le dosi saranno sufficienti?

Forse sono questi 15 giorni che mi aspettano senza le bambine.
Da un lato sembrano non arrivare mai.
Dall'altro sembrano essere troppo vicini.

Forse è stato il ritornare alla consuetudine.
"Lui", "lei", le bambine che ne parlano al telefono.
Pensavo di aver superato.
Avevo abbassato le difese.
La corazza.
Ed invece...
Sono stata colpita ed affondata.
Subito.
Al primo we di "lui".

Forse è stato rivedere quel papà che aspetta pazientemente la morte.
Che rimpiange solo il fatto di dover lasciare per sempre quella casa che ama.
Che ha arredato secondo i suoi gusti.
Con i quadri d'autore.
Con i mobili antichi.
Con tutti i suoi libri acquistati nel tempo, rilegati e custoditi con cura.
Letti ed ora, in queste giornate statiche fatte di attesa, anche riletti.

Sta di fatto che improvvisamente mi sento stanca.
Quando ho la possibilità di andare a correre non vado.
Quando ci vado le mie gambe sembrano non rispondere.
Sono lenta.
Goffa.
Almeno è così che mi sento.

Forse è solo il caldo.

Mi ingozzo di porcherie, ma poi mi pento.
Mi sento pensante.
Mentalmente.
Fisicamente (anche se in realtà sono ancora sottopeso).

E' come se ci fosse un interruttore.
On: adrenalina, allegria, voglia di socializzare, di creare occasioni, di vivere a pieno ritmo la vita.
Off: apatia e chiusura. Lacrime e stanchezza. Stanchezza, stanchezza, stanchezza...

Forse invece di stare davanti a questo PC dovrei obbligarmi ad uscire un pò.
Magari dopo starei meglio.
Forse dovrei lasciare perdere la cucina da riordinare e semplicemente sdraiarmi sul divano e leggermi un libro.
Forse devo solo aspettare che passi questa settimana per vedere come saranno questi 15 giorni.
Godere del riposo.
Dei miei spazi.
Potermi finalmente dedicare ad una serie di cose rimaste in sospeso...

O forse devo solo imparare ad accettarmi.
On/Off
Senza troppi pensieri.
Senza troppi sensi di colpa.
Me.
Capricorno.
Metà capra.
Metà pesce.

domenica 1 agosto 2010

Di pensieri, di fidanzati e di inviti

"I maschi sono tutti cattivi"- dice Qua all'orecchio della figlia della mia sgamata amica A.

Lei sostiene che quando una donna dice così in realtà pensa il contrario.
Mah...
Sarà ....
Io, quando dico che gli uomini sono quello che sono (e per educazione tralascio di esprimere il concetto per esteso), in realtà penso proprio quello che sto dicendo...

Comunque sono ottimista.
Qua ha solo 4 anni! Non può già essere così sottile nei suoi ragionamenti ...
Non può...
Forse non può ....
Ma, pensandoci, forse anche sì ...

Mi viene il dubbio che se mai deciderò di volermi trovare uno straccio di uomo, anche solo uno di compagnia in grado di togliersi dai piedi quando ho voglia di farmi gli affari miei, dovrò chiedere consiglio a quelle nane che in 3 non fanno nemmeno la metà dei miei anni, ma che mi sembrano già abbondantemente "sgamate" ... che vergona!

"Mettete in ordineeeeee!"
Questa volta la richiesta è diventato un ordine.
Urlo a squarciagola, ma il suono esce ad un livello normale visto che il mare ci fa bene e che sono praticamente afona!!

"Anche tu, Qua!!" - che da sempre, di fronte all'odiato compito, si defila riuscendo a non fare assolutamente nulla!

"Guarda che se non metti in ordine- aggiunge Qui- nella nostra camera verranno solo i nostri fidanzati ed il tuo no!"

Ecco, per l'appunto.
Decisamente più sgamate...
E quando mai avrei parlato di una cosa del genere????

Je veux

So di averlo detto più volte e non ne so spiegare il motivo, ma sento che parte della mia vita appartiene al Nord della Francia.

Forse una vita passata.
Forse solo un chiodo fisso.
Un amore inspiegabile.

Lo avverto, da sempre.
Da quando alle medie ho detto la mia prima parola "en français".
E' subito stato un coup de foudre!

Mi piacciono i francesi con la loro puzzetta sotto il naso.
Con la loro "R" moscia.
Con il loro anticonformismo.
Con il loro amore per la patria.
Con le loro iniziative per la famiglia.
Con i loro campeggi economici.
Con i loro incentivi fiscali.
Con la loro competitività.
Con la loro capacità di sfruttare tutte le risolse che hanno si tratti di energia o di luoghi turistici.

Il mio primo ragazzo, a ben 17 anni, è stato francese.
La mia "prima volta", a 22 anni, è stata in Francia.
Il mio primo anniversario di matrimonio l'ho festeggiato in Francia.
La mia ultima vacanza con "l'uomo Denim" è stata in Francia ...

Forse un giorno, quando le bimbe saranno delle donne.
Quando non sarò più costretta a stare qui per essere vicina a "lui" che così le può vedere.
Ai miei che sono vecchi e malati.
Quando sarò finalmente libera di muovermi senza dover pensare a non sradicare loro da amicizie, scuole, nonni, zii ed attività.
Forse quel giorno avrò voglia di mettere 4 cose in una borsa e di ricominciare veramente da zero.
In un posto diverso.
Con un'idioma diverso.
Con gente diversa.

Chissà, magari esporterò le mie merende italiane là dove il cibo è grasso e così poco vario.
Famosa scrittrice e imprenditrice di me stessa :-)

Nell'attesa di tornare con i piedi per terra ad attaccare quadri per la casa e a cominciare a preparare un rinfresco per martedì questa è la mia canzone di oggi:

venerdì 30 luglio 2010

Nome e Cognome

Sono tornata il giorno prima dalle vacanze.
Vago tra camera e veranda vuotando casse e cercando di evitare che la casa si trasformi nel proseguimento delle spiaggia di Punta Ala....
Le bimbe giocano ovviamente di fianco a me mettendo alla prova, come sempre, la mia capacità di concentrazione.

"E tu come ti chiamavi?"- chiede Quo a Qua.
"Cazzodollari"- risponde lei indifferente.

"Aaaaahhhhhh..... non si diiiiceeeeeee"- replica Qui, oserei dire giustamente.

"In effetti non è bello. Non puoi scegliere un altro nome?"- intervengo senza dare al momento troppo peso alla cosa. Non credo che sappia che cosa sta dicendo e facendoglielo notare rischierei solo il suo incapponimento su "la parola" incriminata.

"Ma- risponde lei con estrema innocenza- Dollari è il cognome!"

Ecco, così sono decisamente più soddisfatta .... :-S

martedì 27 luglio 2010

C'era una volta

C'era una volta una donna spaventata che scriveva un post ricco di paure.
C'erano tra quelle paure l'idea di dover affrontare da sola i lunghi viaggi in auto.
C'è ora, qui davanti a questo PC una donna nuova che, con minubus a pieno carico (la macchina di "lui"), nane al seguito e nulla di dimenticato (!) è partita alla volta della Toscana con gambe tremanti e braccia e spalle tese.
500 Km.
Con tre nane talmente brave da sembrare finte.
7 ore di viaggio soste comprese.
Molta la stanchezza.
Tante le maledizioni alla Liguria.
Con tutta la sua lunghezza.
Con tutte le sue curve.
Con tutte le sue gallerie.
Ovviamente meglio il ritorno dell'andata.
Ovviamente tanta la soddisfazione.

Perchè un altro passo è stato fatto.
Un altro limite è stato affrontato.

E quell'incidente in auto.
Quello che mi ha bloccato in tutti questi anni.
Quello per il quale all'inizio tremavo addirittura se alla guida di un'auto c'era qualcun altro.
Inizia piano piano ad essere un ricordo.
Anche se non ancora completamente superato!

La prossima vi racconterò un pò della nostra vacanza in tenda.
Dei miei muscoli e delle mie ossa che ora stanno chiedendo i danni.
Ma per ora volevo solo condividere con voi questa nuova me!

mercoledì 7 luglio 2010

I'm a camping girl

Ricordo ancora la prima volta che ho sperimentato il campeggio in tenda.
Era il lontano 1996.
In un anno nell'ordine mi ero laureata, avevo trovato lavoro come impiegata contabile in un ufficio (il lato triste di quel periodo), ero andata a vivere da sola e, di conseguenza, avevo potuto andare in vacanza per la prima volta con il mio fidanzato dell'epoca, cioè il mio attuale ex-marito (vi ho già accennato, vero, che ho vissuto con dei genitori molto aperti di vedute ... :-) )

La meta della mia prima vacanza da donna indipendente era stata la Croazia.
Un viaggio della speranza.
I primi di agosto.
In 4 su una punto colma fino al tetto.
Senza aria condizionata.
Consueto codazzo alla dogana visto anche il periodo (era da poco terminata la guerra).

Oltre ai bagagli, alla borsa frigo, a qualche cibaria era, ovviamente, anche previsto il "necessaire" per il campeggio: tenda igloo, materassini, fornelletto, tavolino pieghevole con 4 sgabelli all'interno, campingaz, coppia piatti, tazze e bicchieri, paio posate, qualche pentola, la carta igienica ...

"Lui", l'uomo denim che riempiva il mio cuore di amore e di orgoglio è un ex-scout, un ex motociclista, un ex uomo-avventura .. un "ex" in ogni senso insomma (e già questo avrebbe dovuto dirmela lunga, ma così si esce dal seminato ... )
"Lui" proponeva "campeggio" e io piena di gioia accettavo certa che sarebbe stata una splendida esperienza ...... ..... ...... ..... .....................

Avevamo scelto la Croazia perchè doveva essere economica, ospitale ed accogliente.
Doveva...
Forse lo era stata.
Forse lo è di nuovo.
Ma in quel periodo.
Nell'immediato dopo guerra la gente era molto incazzata e molto povera.
I prezzi erano diversi a seconda che si trattasse di locali o di turisti.
Tutto ti sentivi tranne che benvenuto.

Comunque ...
Ci eravamo fermati a Pola, in Istria.
Città sul mare abbastanza vicino al confine con l'Italia.
Il campeggio era enorme.
Avevamo montato le tende e sistemato le cose.

Devo ammettere che avevo provato il campeggio verso i 17 anni con i miei zii.
Ma il camper offre tutta una serie di vantaggi che in tenda sono inesistenti.
Primo tra tutti la possibilità di poter posare il proprio posteriore in un luogo igienicamente accogliente ...

Non ero perciò pronta allo spettacolo ciò cui mi ero trovata di fronte nel momento in cui, sudata ed affaticata, ero andata a fare la doccia
Un incubo durato circa 7 giorni che credo, in un paio di occasioni, mi avesse fin portato al pianto.

Ovviamente i cessi non si erano rivelati assolutamente igienicamente accoglienti e il tentativo di sentirsi puliti e profumati quando nello stesso ambiente si trovavano anche i water era una mission impossible anche per un Tom Cruise nel pieno delle sua forma psico-fisica (peggio di quella volta abbiamo trovato solo a San Vito lo Capo in Sicilia nel 2002!).

Dopo 7 giorni, stufi dell'inospitalità della popolazione locale avevamo deciso di smontare le tende (e non solo metaforicamente) per spostarci sull'isola di Krk dove avevamo affittato un appartamento.
La mia vacanza era cominciata da lì ...

Da allora è trascorso molto tempo e molte altre vacanze sono state vissute.
Da soli o in compagnia.
In tenda, in B&B, in mobil home.
Poi, dopo la Sicilia nel 2002, durante l'attesa di Quo, è arrivata la roulotte con tutti i suoi vantaggi.
Primo tra tutti la possibilità di usufruire di un posto accogliente dove poter poggiare e far appoggiare, il proprio posteriore e quello delle nane che man mano sono arrivate.

Quest'anno che l'uomo denim non è più dei nostri ho deciso di ritornare agli albori.
Di lasciare perdere la vacanza al lago.
Di lasciare la nostra casa delle vacanze a "lui" che è l'unico in grado di trainarla.
Che ne è il proprietario.
Malgrado"lui" si sia reso assolutamente disponibile a portarmela dove meglio credevo.
Anche fino a Punta Ala, in Toscana, dove ho deciso di andare.

Ma se la vita è cambiata.
Anche la vacanza deve cambiare!
Altrimenti rischia di trasformarsi in un incubo.
Di generare tristezza.
Di risvegliare ricordi.
Di alimentare la rabbia.

E' così che ho riesumato la vecchia tenda.
Il fornelletto.
Il tavolino.
La campingaz.
Sacchi a pelo e materassini.
Ho aggiunto qualche piatto, qualche posata e qualche tazza.
Mi sono munita di carta igienica!

E' una settimana che faccio liste e depenno nella speranza di non dimenticare nulla.
Consapevole che mi ricorderò di quella cosa che era fondamentale non appena sarò entrata in tangenziale, quando ormai sarà troppo tardi per tornare indietro.

"Mamma, ma io non ho voglia di alzarmi di notte per andare in bagno"- mi dice Quo mentre montiamo la nostra vecchia tenda da 3 in sala per provarla.
"Amore, possiamo portarci dietro il vecchio vasino di Qua così all'occorrenza si può usare per fare una pipì al volo senza uscire dalla tenda"- propongo io che in effetti sono più o meno del suo stesso avviso ...
"Mamma, ma io non voglio fare la pipì nel vasino, preferisco andare in bagno"- replica Qui.
(Sono certa che si troveranno d'accordo solo a 13 anni nel definire la loro madre (cioè me) una gran rompi@@)

Forse sarò di nuovo troppo ottimista, ma oramai sono una camping girl e nulla (o almeno quasi) mi spaventa più!

lunedì 5 luglio 2010

Selfmadewoman

Una delle mie paure iniziali, prima della separazione, era quella di non sapermela cavare nei lavori di bricolage.
Nel "suo" primo we, avevo smontato, montato e portato in cantina mobili o parte di essi per iniziare a configurare casa in base ai miei gusti ed alle mie necessità.
Da allora mi sono resa conto che armeggiare con avvitatore e trapano mi si confà decisamente più che mettere lo smalto alle unghie :-)
E' così che mi sono assemblata il divano letto di Ikea sul quale dormo ogni notte.
E' così che ho montato dei piani aggiuntivi nell'armadio delle bimbe.
E' così che mi sono dilettata con il seghetto per spessorare dei cassetti altrimenti troppo stretti per la struttura nella quale dovevano andare.
E' così che ho aggiunto dei cestelli sotto dei pensili della cucina meditando sul modo migliore per aggangiarli visto che con il metodo originario non era fattibile.
E' così che mi sono spostata e rimontata la libreria;
Sollevandone parti pesanti quasi la metà del mio peso;
Procurandomi dei lividi enormi sulle gambe già abbondantemente provate da una ragnatela di vene e di varici.

Sabato siamo andate da decathlon con le nane.
Pensando all'imminente vacanza in campeggio.
Agli orari dilatati.
All'utilizzo delle biciclette anche con il buio.
Ho comprato un campanello ed un faretto per la "nuova" bici di Qua gentilmente regalata dall'amichetta a cui è diventata piccola.

Avvita, spessora, prova.
Armeggia con la luce anteriore di Qui che non si accende.

"Ecco, ora funziona tutto" dico sudata e soddisfatta da dentro il garage.

"Sei proprio una mamma fantastica!- mi dice inaspettatamente Qui- Prima questi lavori li faceva sempre papà, ma anche tu sei proprio capace a fare tutto!"

Eh sì, amore.
Ricordatelo sempre!
Con un pò di volontà, di creatività e di manualità si riesce ad essere una selfmadewoman niente male.

Scazzo

Innazitutto fa troppo caldo.
Non sono una di quelle che vorrebbe il caldo quando fa freddo ed il freddo quando fa caldo.
Vorrei vivere eternamente in primavera.
Quella che non esiste più (e non è un modo di dire).
Quella in cui puoi stare in maniche corte e sandali di giorno e giacchetta e scarpe chiuse la sera.
Quella in cui puoi andare a correre senza versare litri di sudore e a nuotare provando una leggera sensazione di angoscia al pensiero del brivido di freddo che sentirai al tocco dell'acqua.
Quella in cui le mie gambe, i miei piedi e le mie mani non chiedono pietà perchè gonfi e pesanti nemmeno fossi al sesto mese di gravidanza.
Quello in cui si riesce a dormire con il piumino anche se leggero.
Quello in cui mi sento piena di vitalità e non una che si trascina lottando contro una spossatezza che le fa sembrare ogni singolo passo uno sforzo mastodontico.
L'eccessiva calura, l'afa, la parte centrale dell'estate mi rendono, da sempre, di pessimo umore.

Quando poi le tue domeniche comportano una corsa imprevista alle 9.30 a casa dei tuoi.
Con la caffettiera lasciata a metà sui fornelli.
Con le nane che hanno appena terminato colazione
Mentre già si pregustavano il cazzeggio davanti ai cartoni animati.
Quando tua madre ti parla in lacrime perchè è stata chiusa fuori casa scalza ed in vestaglia da tuo padre il quale si rifiuta di aprire a chiunque compresi i vicini ed i custodi che sono stati messi in mezzo malgrado sia domenica.
Quando trascorri la tua giornata con un malato di alzheimer, una malata di parkinson, 3 nane scalmanate ed un telefono in mano per trovare in quattro e quattr'otto una badante disposta a prendere servizio nel giro di un'ora per evitare che l'uomo in questione aggredisca quella donna indecisa che ogni volta aspetta che la situazione degeneri pretendendo che il mondo giri intorno a lei, imponendo salti mortali e decisioni lampo che verranno criticate e mal accettate.

Quando poi dalle tue figlie senti che "lui" sta trascorrendo una giornata relax al fresco, in montagna, con "lei" .
Che ride e si diverte in compagnia della sua "fidanzata" come l'ha chiamata Quo (perchè alle bimbe "lui" può dire quello che vuole, ma non sono sceme proprio per niente!).
Quando all'una di notte sei ancora sveglia in attesa di sentire che una bava d'aria entri in camera tua.

Beh allora viene fuori tutto lo scazzo legato a questa torrida parte dell'estate ... eccheppalle!!!

venerdì 2 luglio 2010

Non dicevo quello!

Abbiamo finito di mangiare.
Prendo la scopa dall'armadio per raccogliere tutto il briciolame presente sul balcone sul quale abbiamo iniziato a consumare i nostri pasti alla ricerca di un pò di refrigerio, prima che uno stormo di colombi venga a fare il banchetto di fine giornata.

"Mamma tra un pò arrivi fino lì- mi dice Quo indicando un punto imprecisato nell'aria.
"Amore, ma mamma non cresce mica più"- rispondo io ottimista.
"No infatti- replica lei- non dicevo quello! Non si diventa più bassi quando si diventa vecchi?"

Ammmoreeee :-S

mercoledì 30 giugno 2010

time out

Avevo un sacco di cose belle da raccontare.
L'inizio del mio corso di tango e la prima granita mangiata in compagnia dopo la lezione.
Il seminario dalla shatzuka con la conoscenza di E. e di tutte le coincidenze a lei collegate.
La decisione di affrontare il mio primo viaggione in auto per andare in Toscana armata di tenda, fuochi e bagaglio ridotto all'osso.

Mi ritrovo invece da lunedì di nuovo con il morale a terra.
Trascinata da quel bambino che dovrebbe invece essere un uomo di 40 anni.
Che riesce a fare sentire colpevole una bambina di 7 anni perchè mi racconta le cose a modo suo facendogli subire le ire di una ex-moglie che è soprattutto mamma.

Io vado avanti.
Io lotto per essere migliore, per me, per le mie nane.
Non sempre ci riesco, ma sento di essere maturata in qualche modo.
Lotto per superare ciò che è stato cancellando il brutto e focalizzando solo il bello.
Lui invece rimane fermo.
Getta sugli altri le sue colpe.
Mi riporta a fondo.
Nella rabbia, nell'amarezza e nella delusione.
La delusione di chi pensava che ormai le cose da assimilare fossero finite.
Che peggio di così non potesse essere.
E che invece si sbagliava!

Scusate sarò assente per un pò.
Sento di aver bisogno di un time out mentale.

giovedì 24 giugno 2010

Proprio come le mie

Abbiamo appena finito colazione.
Qua è seduta in braccio a me.
Mi sta facendo le coccole.
"Mamma!- esordisce ad un certo punto- ma non hai le tette!"
"No amore ci sono. Sono solo un pò piccole".
In effetti la mia nuova vita mi ha regalato un fisico piuttosto androgino al quale "loro" si sono adeguate con una misura che va dalla sx in giù.
"Ma guarda! Non si sentono nemmeno!- insiste la nana- Le hai proprio come le mie!!"

Per quanto non sia mai stata prosperosa.
Per quanto anche ciò che avevo non sia mai stato messo particolarmente valorizzato.
Per quanto l'educazione vittoriana cui sono stata sottoposta mi abbia inculcato il concetto che scoprire e mostrare significa essere subito annoverate tra le zoccole della peggior specie.
Per quanto non ami, nè apprezzi chi utilizza tette e culo come punto di forza.
Per quanto il mio fisico androgino mi piaccia molto e la sua essenzialità ben si adatti con lo spirito che mi appartiene in questo momento.

Non so perchè, ma non sono stata colpita dallo stesso moto di orgoglio presente nella mia nana minore ...

mercoledì 23 giugno 2010

Non fa una piega

Sono stanche e si sopportano addirittura meno del solito! :-S
Tendono a litigare in continuazione alternando le alleanze a gruppi di due.
Escludendo dai giochi ora una ora l'altra a intervalli di 10 minuti :-O

Al momento di andare a dormire, proprio mentre si stanno arrampicando sulla scala, Qua si mette a piangere.
"Che succede?!"- chiedo con far amorevole.
"Qui mi ha dato un pizzicotto"- mi dice in lacrime.
Non faccio in tempo ad alzare la testa verso l'accusata che subito scatta la sua difesa:
"Lei mi ha spinto!!"- con il viso da tragedia incombente.

"Ma insomma!- dico un pò spazientita- Vi sembra questo il modo di risolvere i problemi? Se lei fa una cosa a te e tu reagisci facendone una a lei. Lei allora ne farà di nuovo una a te e così via. In questo modo non finirete mai !".
"Pensate se mamma e papà avessero continuato a litigare...."

Non riesco a finire la frase.
Quo, che fino a quel momento ha ascoltato in silenzio dal suo letto, interviene con la sua logica micidiale:

"Eh, papà dormirebbe ancora sul divano e noi non avremmo potuto far decorare la sala"

Cheddire, come sempre i suoi ragionamenti non fanno una piega :-)

giovedì 17 giugno 2010

Momenti di gloria

I decoratori hanno finito di carteggiare e rasare.
Impossibile trasformarmi in imbianchino.
Le condizioni della stanza in questione erano disastrose.

Una finissima polvere bianca, inutilizzabile a fini di lucro, è finita in ogni dove.
Direi che è l'occasione per cominciare le pulizie di primavera.
Dato il tempo c'è anche l'ispirazione.
Data la nana maggiore a casa il tutto si trasforma in una sorta di incubo.
Pazienza.
Sa comunque da fà ...

Camera mia è la prima tappa.
E' quella più lontana dal luogo incriminato quindi quella più pulita.
E' quella con meno mobili quindi la più veloce.
Approfittando del mio pomeriggio di libertà vado avanti fino alle 10 di sera.
Aspiro, pulisco e sposto.
Prima di cadere in coma a letto con il PC sulle gambe stacco ancora le tende.

Mi tengo i vetri per questa mattina.
E proprio a quelli mi sto dedicando quando "Not afraid" di Eminem inizia a suonare dal mio cellulare.

E' la suoneria giusta.
Questa canzone me la sono sentita calzare a pennello non appena l'ho ascoltata la prima volta e non solo perchè contiene il giusto numero di "fuck" omogeneamente distribuiti nel corso dei 4 minuti della sua durata ;-)

Guardo il numero.
Non lo conosco.
Ma il prefisso è di Torino.
Una merenda?
La guardia di finanza? :-O
Rispondo con la mano destra.
I guanti di gomma bagnati.
Lo straccio dall'altra parte.

"Marta?"
""
"Ciao sono Alessandra di radio GRP. Abbiamo letto l'articolo di ieri e la tua idea ci è piaciuta molto. Ti interessa un'intervista in diretta alla radio?"

Non ci posso credere!!
Sono svenuta.
Anzi no!
Sono piena di adrenalina.
Felice.
Incredula.
"Certo!" rispondo con un sorriso a 360 denti ...
"Bene! Allora di chiamiamo tra circa 10 minuti".

Ho giusto il tempo per avvisare il mio ex marito e la mia amica di jogging mattutino.
L'intervento non era programmato.
Non è possibile recuperarlo broadcast
Nè ho modo di trovare la stazione radio e di registrarmi su audiocassetta.
Fortunatamente .... oserei dire. :-)
Odio sentire la mia voce registrata e per quanto abbia provato ad essere brillante mi sentivo da sola "Ehmmmm".

Siccome, però, ne sono comunque molto contenta, avevo voglia di condividere questo mio piccolo momento di gloria insieme a voi.

Ti ho letta!!

Tutte le mattine prima di iniziare la giornata accendo il PC e guardo le mail.
Di solito non sono molte anche perchè ultimamente vado a dormire abbastanza tardi.
Traffico sul computer e per ultimo scambio due chiacchiere con la mia inseparabile compagna di chat notturne.
Di solito non mi corico mai prima della mezzanotte, ma il più delle volte faccio decisamente più tardi...

Comunque ... visto che sono diventata mail dipendente dalla nascita del blog, lo scorso anno, e, ancora di più dall'arrivo del "menestrello" a marzo, la prima cosa che faccio dopo la colazione mattutina è la sbirciata alla mia posta elettronica.
Poco importa che nella notte arrivino solo le proposte per gli acquisti online di kiabi e di decathlon.
A nulla è servito cancellare definitivamente dalla cerchia dei miei amici di fb il fanciullo che ha tanto riempito i miei pensieri negli ultimi mesi (quello che ha fatto riemergere i miei desideri repressi e reso insonni ed agitate le mie notti) dopo che, sulla sua bacheca, mi aveva resa muta ed invisibile eliminando tutti i miei interventi e i nostri "botta e risposta"... ma, ad onor del vero, non solo i miei ...

Comunque ... questa mattina leggo la notifica di un nuovo post sulla mia bacheca di fb da parte di M.
"Ti ho vista su La Stampa di oggi con paneburroezucchero".

Provo a cercare sul quotidiano online, ma non trovo nulla nell'immediato e devo darmi una mossa.
Devono arrivare gli imbianchini.
Mi devo lavare e vestire.
Lavare e vestire le nane.
Fare prima in modo di farle scendere dal letto e di far fare loro colazione.
Pettinarle e cederle al papà che oggi, come tutti i mercoledì, le porterà alla scuola materna lasciandomi questa volta in compagnia di Qui che, avendo terminato la prima elementare, mi allieta della sua presenza in questa settimana di polvere da rasatura muri, di delirio generale, di nubifragi e di clausure casalinghe... ccheggioiaecchesollazzzoooo :-S

Comunque ... dopo circa un'ora mi chiama la mia amica S.
"Lo sai che sei su La Stampa?"
"Ecchec...- penso- mi leggono tutti tranne me!!"
"Si, me l'hanno detto, ma non mi sono trovata. O meglio, non ho ancora avuto modo di cercarmi!"
"Ti mando la mail con l'allegato"

Detto-fatto.
Tempo 30 secondi nella mia posta elettronica lampeggiava il suo nuovo messaggio.

Questo è l'articolo:



Ora attendo solo più che venga la guardia di finanza a bussarmi ai vetri per chiedermi delucidazioni.
Intanto abito al piano rialzato per cui sono anche comoda :-O

lunedì 14 giugno 2010

Blablabla

"Oggi mi hanno sgridata"- mi dice Qua durante la cena.
"Ah sì? Come mai?"- le chiedo ben consapevole, conoscendo il soggetto, che ciò avvenga più frequentemente rispetto ai suoi racconti.
"Perchè .... blablabla" - e giù tutte a ridere.
"Cioè?- domando mentre nemmeno io riesco a trattenermi.
"Matteo e la maestra parlavano".
Aspetto la continuazione, ma segue il silenzio.
"E quindi?"- incalzo. Sono curiosa di capire dove andrà a finire questa conversazione.
"E quindiiiiiii ..... blablabla"- e giù di nuovo tutte a ridere.
"Ma blablabla la maestra, Matteo o te?"- chiedo ingenuamente pensando che in tutto ciò ci sia ancora qualcosa di logico. :-S
"Blablabla puzzetta" risponde la piccola pagliaccia.

Se per voi è tutto chiaro per favore me lo spiegate perchè io non ci ho capito niente :-O

martedì 8 giugno 2010

Dimmi che rossetto usi ....

E' domenica.
Sono presa dalla sindrome dello svuota, sistema, monta, smonta, trapana e avvita ....
Mentre avvolgo nella carta i 6 bicchieri da birra da mettere nello scatolone che "lui" si porterà a casa sua, l'occhio mi cade su un articolo a tutta pagina.

Mi basta uno sguardo per capire che sarà l'argomento del mio prossimo post.
Uno di quelli ad alto contenuto intellettuale .... :-D

L'articolo cita:

"Te lo dico con il rossetto"
"Decifrato il linguaggio del make-up"



Rosso Brillante

E' indice di grande sensualità, passione e autostima



Pesca

Comunica serenità, calma ed esplosiva felicità




Prugna

Rivela successo sul lavoro e grande forza d'animo





Fucsia


Indica vita amorosa pessima, ma buona carriera




Rosa pallido


Tradisce una discreta insoddisfazione professionale a fronte di una vita comunque felice



Trasparente
Supervita amorosa, ma scarsa sessualità




Stile spartano


Il pallore anemico, ammorbidito con il burro cacao lascia intendere estrema fragilità ed insicurezza




Dunque ....
Io da gennaio sono passata dal burrocacao al fucsia.
Ultimamente però pare non possa vivere senza il rosso brillante che mi porto addirittura sempre appresso ;-)

E voi?
Che rossetto usate?

domenica 6 giugno 2010

Go, Mamma! regala George Clooney

Mi sono imbattuta per caso in questo sito e per caso ho trovato questo post.
Dopo un secolo esco dal mio letargo e segnalo il giveaway di Go,Mamma che ha ha pensato di destinare alla vincitrice il DVD “Tra le nuvole ed anche il libro del film.
Partecipare è semplice.
Basta segnalare l'iniziativa su fb, twitter o sul proprio blog e linkare il tutto nei loro commenti.
Il termine per la partecipazione è il 10 giugno.
L'estrazione avverrà l'11 tramite random.

Io ci provo...hai visto mai che almeno George me lo porto a casa :-D

sabato 5 giugno 2010

momcamp e discesa

"Meno male che hai una settimana piena così non hai tempo per pensare"- Mi hanno detto in molti il martedì dopo il "The Day".
A quelle frasi ho sempre risposto annuendo e mai commentando.
So che riempire la testa di palliativi per non pensare a ciò che mi fa star male non è per me IL rimedio.
Io sono un capricorno, un animale con le corna.
Una persona che affronta i suoi problemi a testa bassa e non scappando.

Ho vissuto questa settimana stando peggio che se fossi stata male.
In una sorta di apatia emotiva.
Nell'attesa di capire se dovevo andare in su o in giù
Ben consapevole che il "giù" sarebbe stata la possibilità più plausibile.

Sono andata a saggi di ginnastica, cene di classe, lezioni aperte di musica, feste di fine anno.
Ho preparato merende.
Sono andata a correre.
Ho elargito sorrisi.

"Ho visto che ieri non stavi bene"- mi ha detto oggi la mia amica S. mentre piangevo al telefono durante l'intervento di Federico di Professione papà.

Quante belle parole.
Sull'equilibrio all'interno della famiglia.
Sui compiti da suddividersi.
Su questi nuovi papà che cambiano.
Su queste mamme che educano diversamente i loro figli maschi per renderli uomini diversi.

...mah...

Più sentivo parlare e più diventavo cinica.
Più vedevo quelle belle famiglie riunite, la mamma che seguiva le sue cose relative al suo blog ed il papà con i bambini, e più in me aumentava la rabbia.
Ed insieme alla rabbia anche la tristezza.

La tristezza perchè io quella famiglia non ce l'ho più.
Perchè tornando a casa non ho nessuno a cui raccontare di questa giornata.
Perchè mi aspettavo una cosa più ... professionale e a tutto ciò non ero proprio pronta.

Ho retto bene la mattina, fino al pranzo.
Poi sono crollata.
Ho mangiato.
Sono uscita.
Da sola.
Ho telefonato alla mia shatzuka e tra le lacrime le ho spiegato di questa settimana e le ho chiesto aiuto.
"Lascia fluire. Devi fare uscire questo dolore che stai tenendo dentro".

Me la sono presa per telefono questa coccola che io non ho.
Perchè io non ho la fortuna di avere una mamma che mi sta vicino.
Che mette me in primo piano.
In primo piano c'è sempre e solo lei, i suoi problemi, i suoi dolori.
Mia madre è sempre pronta a chiedere e a criticare.
Per una volta vorrei sentirmi piccola.
Avvolta in un abbraccio vero e silenzioso.
In grado di accogliere il mio dolore.
Senza parole.
Senza cattiverie dette su di "lui" che mi danno anche fastidio.
Senza commiserazioni fatte alla sottoscritta perchè la commiserazione altrui è l'ultima cosa che voglio.
Solo un atto d'amore rivolto alla bimba che c'è in me.
... E' chiedere troppo, lo so!

"Sarebbe stato diverso lo scorso anno?"- mi ha chiesto A. in un sms mentre sul treno stavo tornando a Torino prima del tempo. Prima della fine del momcamp. Prima di sentire mammachefatica parlare delle sue cose.

Sarebbe stato diverso, sì.
L'anno scorso leggevo e commentavo.
Quest'anno no.
Non ne ho il tempo e forse nemmeno tanto la voglia.
L'anno scorso ero interessata a conoscere nuovi blog.
Ero aggiornata circa gli avvenimenti.
Le proposte.
Le iniziative.
I blog candy.
...
...
Quest'anno no.
Forse avrei comunque fatto fatica ad integrarmi.
Magari mi sarei sentita inadeguata nella mia insicurezza di allora.
Ma l'avrei vissuta diversamente.
Sicuramente.
Contenta di essere da sola a seguire una cosa tutta mia.
Pronta a raccontare la giornata a chi era già diversamente e mentalmente occupato in altri pensieri.
Certa della solidità della mia famiglia.
Certa della sua esistenza.
Quest'anno tra le mie tante incertezze una delle poche certezze è che quella famiglia non esiste più.
Ho patito la presenza dei bambini altrui perchè mi ricordavano le "mie" che erano con "lui".
Ho patito quei mariti e papà presenti accanto alle loro mogli.
Ho patito il viaggio di ritorno che mi è sembrato eterno.

Sono comunque contenta di essere andata.
Ho dato un volto a mammafelice, mammachefatica, a Claudia de la casa nella prateria, a mamma cattiva, a Jolanda, a wonderland.
Ho ricevuto qualche scatoletta di tonno in omaggio.
Ho iniziato a tirare fuori un pò del mio dolore.

Ma soprattutto ho finalmente provato il navigatore presente sul mio nuovo cellulare che mi ha guidato a piedi dalla fermata della metro fino al luogo dell'appuntamento...

'na vera figata!!! :-D

giovedì 3 giugno 2010

Pensieri profondi


Come ho avuto modo di dire più volte la pratica sportiva stimola le mie cellule celebrali.
Soprattutto la corsa.
Molti dei miei post vengono pensati mentre nelle mie orecchie i bassi della megamix house winter compilation vanno a tutto volume dandomi la carica e mirando a farmi diventare sorda del tutto un pò prima del tempo.

L'ultima elucubrazione in ordine temporale riguarda le caratteristiche del mio uomo ideale.
Si tratta giusto di due o tre elementi in grado di garantirmi la singletudine da qui all'eternità :-)

Allora:
1. Deve essere Bello. Non soggettivamente, ma oggettivamente Bello, con la "B" maiuscola.
2. Deve essere alto. Tra 1.80 e 1.85. Gli uomini bassi non mi piacciono, nè mi sono mai piaciuti.
3. Deve essere tonico. Muscoloso ma non tozzo. Come si direbbe in gergo culinario q.b.
4. Deve avere una voce adatta alla sua corporatura. Profonda, ma non roca. E nemmeno da paperino. :-O
5. Deve essere sportivo. Mò che lo sono ridiventata io vuoi che non lo sia lui? :-D
6. Non deve ovviamente fumare. Ora che ho smesso non ho voglia di avere vicino una ciminiera puzzolente.
7. Deve avere capello scuro oppure testa rasata (sabato in discoteca ho notato che l'occhio non disdegna ;-) ). In quest'ultimo caso può anche essere leggermente più basso (1.78/1.80) ma sempre tonico e non tozzo.
8. Deve avere un sorriso smagliante, denti bianchi e dritti.
9. Gli occhi devono essere scuri e trasmettere qualcosa.
10. Deve essere brillante, spigliato e divertente. Una persona dinamica.
11. Non troppo intellettuale, ma nemmeno completamente vuoto. Anche lì q.b. per fare due chiacchiere in scioltezza parlando comunque di qualcosa.
12. Deve essere più giovane. Sui 35 anni.
13. Deve sapersi togliere dalle @@ quando ho voglia di farmi gli affari miei. Anche lì gli uomini soffocanti non fanno parte del mio genere, ma deve essere tenero e sapermi coccolare (in questo periodo poi ne ho super bisogno!!)
14. Deve essere single. Non mi voglio incastrare in storie complicate. La mia esistenza è già abbastanza incasinata così!
15. Deve essere delle mie parti. (Torino o una provincia non troppo distante :-) )


Ora, visti i due o tre particolari citati, mi chiedo:
Esisterà uno così.
Che a 35 anni non sia già impegnato.
Che non abbia già uno sciame di galline starnazzanti intorno.
Che abbia voglia di stare con una 40.enne con la faccia stropiacciata.
Con tre nane al seguito.
Con una vita super incasinata.
Con un capricorno lunatico.
E soprattutto che non sia uno super stronzo?!

Mah ... :-S

mercoledì 2 giugno 2010

Momcamp


Ricevo la mail di Jolanda e la leggo distratta presa dai 1000 pensieri ed i 10.000 incastri di questi giorni.
Poi, a scoppio ritardato realizzo.
"Urka! Il momcamp il 5 giugno!"
Io sono libera.
Fortunosamente libera perchè sarebbe stato il mio week end.
Per uno scambio che mi ha visto impegnata per due fine settimana consecutivamente, però, è diventato il suo.
Non ci posso credere!

Ricordo ancora quanto mi sarebbe piaciuto partecipare lo scorso anno.
Conoscere un pò di quelle persone che scrivevano in quei commentatissimi blog.
Quelli che andavo a leggere sperando che anche il mio un giorno sarebbe stato seguito allo stesso modo.
Beh, non è avvenuto.
Il mio non è un blog commentatissimo.
E, siccome non guardo mai nemmeno mai il counter a fondo pagina, non saprei nemmeno dire se è seguitissimo.

In fondo non mi interessa.
Qui mi sento a casa.
Riesco a tirare fuori me stessa.
Senza vergognarmene (anche se ogni tanto forse un pò dovrei :-) ).
Mi spiace solo che il tempo, diventato super tiranno, mi impedisca di bazzicare qua e là come facevo una volta.
Tra "amiche" di vecchia data.
Pronta a trovarne di nuove.

Beh, l'anno scorso il momcamp coincideva con il compleanno de "la m."
Scusate passatemi il termine.
Ero stata sottoposta ad una fatica immane.
"Lui" aveva voluto festeggiare in campeggio.
Avevo dovuto preparare il tutto a casa.
Confezionarlo in modo da poterlo facilmente trasportare.
La sera prima ero rimasta sveglia fino all'una di notte per decorare la cialda per la "sua" torta di compleanno.
E mentre io disegnavo e coloravo "Lui" se la spassava con la sua "bella"!!
Non ci devo pensare perchè mi vengono proprio i nervi!!!

Quest'anno invece non ho impegni di nessun genere!!

Sabato 5 giugno prenderò il mio bel treno.
Andrò a Milano e parteciperò al momcamp.
Per questa prima volta solo da spettatrice.
Poi nel futuro si vedrà.

Voi cheffate?
Ci conosciamo?
Se volete potete iscrivervi qui
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...