Alle 9.20 mi presento dalla shatzuka a Chieri.
Un viaggio tra le lacrime.
Stordita in mezzo alle curve della collina Torinese.
Alle 9.30 puntuali cominciamo.
Una meditazione che comprende tutti i chakra.
Bendati.
Il lavoro consiste nel sentirli uno ad uno passando a quello successivo solo quando ai tamburi che scandiscono il ritmo della musica, si sostituisce il suono di un campanello.
Dal basso verso l'alto.
Dall'alto verso il basso.
Per tre volte.
L'intensità cresce ad ogni giro.
Il nostro corpo impara a riconoscere i problemi.
Se può li elimina permettendo alla nostra energia vitale di fluire lungo tutto il nostro corpo.
Dal perineo fino alla sommità della testa.
Da questa fino alle radici della vita.
Lo scopo è quello di eliminare le "scorie" presenti nel nostro corpo prima di andare a lavorare sul chakra del giorno, il primo.
Quando arrivo al terzo chakra, quello legato al potere decisionale, la milza inizia a dolermi.
Come se stessi affrontando uno sforzo fisico tremendo.
Il mio respiro diventa affannoso, astioso.
Il mio terzo chakra si collega al quinto, all'altezza della gola.
Quello che, se bloccato, cela la collera.
So che il mio malessere fisico è collegato alla mia rabbia repressa.
Vorrei urlare al mondo che sono incazzata nera.
Non lo posso fare e la mia gola si ammala.
"Lascia fluire"- mi dice in un sussurro la shatzuka avvicinandosi.
Ma come fare.
Sono bloccata.
I piedi sono formicolanti.
Avverto un profondo senso di nausea.
Mi viene quasi da vomitare.
E' l'ultimo giro.
Il terzo.
Il formicolio è passato a braccia e mani.
Un dolore avvolge tutto il mio petto.
Quasi fosse bloccato.
Vengo spinta verso il basso.
Costretta da un macigno.
Da miliardi di aghi conficcati in ogni punto della parte alta del mio corpo.
Finisco per terra.
Le ginocchia piegate.
La pianta dei piedi ben salda.
Le mani spingono verso il basso.
Le dita sono spalancate.
A cercare il contatto con quella che rappresenta la madre di tutti noi (anche se in questo caso di tratta solo del legno di casa....)
E lì che il mio respiro diventa un urlo.
Dapprima soffocato.
Poi sempre più forte.
Violento.
Non di dolore.
Non di disperazione.
Un urlo di rabbia.
Che di umano non ha nulla
Forte.
Crudele.
Pieno sfrustrazione.
Pieno di rancore.
Pieno di Odio.
E' la rabbia repressa di tutti questi mesi.
Quella celata per il bene delle bambine.
Quella nascosta perchè bisogna essere forti ed andare avanti.
Quella messa da parte con le serate in discoteca, con la corsa, con le cene con le amiche.
Quella che mi ha consumato fisicamente, prosciugandomi in una under 38.
E' la rabbia che non ho mai affrontato.
Che ho accantonato.
Sperando che se ne andasse.
Da sola.
Per il bene di tutti.
Poi all'improvviso esco dal mio corpo e mi vedo.
Non sono io.
Sono una belva.
Un tigre in posizione di attacco.
Le zanne in mostra mentre ruggisco con tutta la mia forza.
Contro un nemico che non riesco a vedere.
Forse contro il mondo.
Contro tutto e contro tutti.
Forse contro nessuno.
Semplicemente per la necessità di fare sentire tutta la mia potente forza.
Infine mi accascio a terra.
Stremata.
Annichilita.
Shokkata.
Parzialmente liberata.
Mi sdraio a pancia in giù sul pavimento.
Le braccia allungate sopra la mia testa.
Le dita larghe.
Il volto a cercare il contatto con il parquet.
Ho bisogno della sicurezza.
Di ritrovare la solidità delle mie basi.
Sento che dentro di me c'è ancora rabbia che deve uscire.
Ma sento anche le lacrime del dolore che vi si nasconde dietro.
E so che anche quello sarà l'altro "bel" percorso che dovrò affrontare a breve.
Domani è un altro giorno.
Un altro chakra verrà toccato.
Ma prima si partirà di nuovo con la meditazione.
Nel dubbio io ho già messo tutti in allerta ...
Attenzione!
Sandokan è ancora qui, in mezzo a voi :-)
3 commenti:
giungo oggi per caso sul tuo blog e in questo post mi hai emozionato. si riusciva a percepire la tua rabbia, la tua determinazione e la tua voglia di farcela. è la prima volta che mi capita di avere idea di una blogger dal primo post che leggo. tornerò a leggere altri post. a presto.
In bocca al lupo Tigre Del Bengala, fagliela vedere a quella rabbia brutta. Spacca tutto!
E poi facci sapere cos'hai cucinato, chè siamo curiose! :D
Che dire... fai uscire fuori tutta la tua rabbia e ritorna a volerti bene per te e le tue bimbe.
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