Accade che i bambini si facciano male, accade che capiti sotto i nostri occhi vigili e accade che succeda anche a scuola dove il rapporto è di 1 maestra massimo 2 a 25.
Questo non significa che le maestre non siano attente, che non abbiano il polso per gestire la banda di nani o che i bambini in questione siano dei piccoli teppisti in erba...almeno questo è il mio pensiero.
M. ,fratello di una delle migliori amiche della mia bimba maggiore, è un bimbetto di 3 anni e mezzo molto simpatico e piuttosto sveglio.
Con i genitori ci conosciamo dall'inizio della materna delle nostre figlie e ci siamo sempre trovati bene per quanto, secondo i miei canoni, siano piuttosto apprensivi. Sono gli stessi genitori di cui avevo parlato nel post del ponte del primo maggio al lago.
Giovedì, mentre sono al scuola a recuperare le due piccole mi chiama lei impanicata chiedendomi di avvisare le maestre che si sta recando al pronto soccorso.
"Come mai?"- le chiedo io.
Mi spiega che un bambino ha messo un dito nell'occhio di suo figlio, che ora lui si lamenta che ha male e che quindi, per sicurezza, lo porta in ospedale.
"Io adesso alzo un polverone, perchè non è possibile.. Si può sapere chi è questo bambino? nessuno gli insegna l'educazione?M. dice che l'ha fatto apposta!"
Rimango in silenzio ad ascoltare fino a quest'ultimo punto e poi rispondo spiegando che molte volte capita anche a noi che Celeste dica che le sorelle le hanno fatto male volontariamente, ma in alcuni caso, essendo presente io, posso constatare che in realtà non è vero e che si tratta solo di un incidente.
"Lui dice così, ma magari non è vero. E' spaventato. Aspetta, prima senti anche le maestre. Se vuoi provo a chiedere a Rachele. Se ha visto lei racconta sempre meticolosamente attenendosi alla realtà".
Ma nulla, è inviperita, giustamente preoccupata e non mi sta ad ascoltare.
Conosco le maestre di cui parla perchè sono le insegnanti della mia bimba mezzana da quasi 3 anni. So che sono attente e severe, che sanno farsi rispettare pur essendo dolci e materne quando ciò viene richiesto.
Sentire tutta questa rabbia nei loro confronti, mi preoccupa e mi agita.
Vorrei avvisarle, ma non ho il numero.
Esco da scuola e chiedo a Rachele di raccontarmi com'è andata.
Lei mi spiega che i due nanetti erano uno di fronte all'altro che ridevano come due pazzi facendo gli sciocchi.
"E. muoveva le mani così, tipo onda, davanti a M. che rideva e saltava. Ad un certo punto il dito di E. è finito nell'occhio di M., ma non l'ha fatto apposta, è stato un incidente. M. allora ha detto alla maestra che aveva male all'occhio, ma non si è messo a piangere fino a quando è arrivata la nonna".
Sentito questo chiamo la mamma di M. che nel frattempo è uscita dalla visita.
"Piccola lesione alla cornea. Crema antibiotica e nuova visita domani mattina che sarà presente anche l'oculista".
Mi sembra più tranquilla, ascolta la versione dei fatti di Rachele. Poi ci salutiamo che il bimbo piange e lei sta guidando.
Il giorno dopo la chiamo per sapere le novità.
Mi dice che l'oculista gli ha bendato l'occhio, che deve usare questa crema antibiotica fino a lunedì e che suo marito alla prima uscita scolastica, quella delle 13.30, è andato a parlare con la maestra.
Il succo del discorso è che secondo lui loro non hanno abbastanza polso per gestire una classe con 16 maschi su 25 bambini, che lui da bambino era uno che usava le mani e faceva a pugni, ma non a scuola perchè sapeva che non si doveva fare, che con la maestra di sua figlia questo non era mai accaduto perchè forse lei si sapeva far rispettare maggiormente .....
Ora io mi chiedo:
- Non conosci le maestre e non è carino fare confronti con altre che hanno avuto a che fare con un'altra figlia e quindi non con M.
- La maestra di tuo figlio ti ha chiamato per avvisarti dell'accaduto quindi, non ti ha nascosto nulla raccontandoti già lei che cos'era accaduto.
- Tu, genitore, hai preferito mandare tua mamma a prendertelo invece che mollare tutto e andare a recuperarlo in prima persona per guardare come stava.
- Preferisci credere a tuo figlio piuttosto che a tutti coloro che intorno a te ti dicono che si è trattato di un evento fortuito.
- Proprio tu che ti lamenti che non viene prestata particolare attenzione ai bambini perchè non chiedi un colloquio individuale insieme ad entrambe le maestre invece di accusare solo una di essere un "team" non valido, permettendo alle orecchie indiscrete di alcuni genitori di starti ad ascoltare e lasciando i bimbi senza la presenza della maestra in classe liberi di ammazzarsi, se vogliono?
- Cosa ne sarà di queste maestre se, disgraziatamente, al bambino, com'è normale che sia, dovesse capitare un nuovo incidente?
- Non è eccessivo tutto ciò?
- Non è eccessivo dire "Speriamo di riuscire a mandarlo di nuovo a scuola perchè ora lui ha paura e che quel bimbo gli metta di nuovo un dito nell'occhio"
- Non sarebbe tuo compito di genitore rassicurarlo ed incoraggiarlo invece di farlo crescere nella paura che qualcosa di brutto possa accadergli.
- Non sarebbe il caso di farsi vedere tranquilli e sereni invece di fargli percepire la propria ansia e la propria rabbia?
Sempre più spesso mi chiedo che persone speriamo diventino i nostri figli se di fronte a semplici incidenti tra bambini ci si ritrova di fronte a genitori pronti ad accusare, a credere che i loro figli debbano essere protetti da tutto e da tutti, che non debbano piangere o soffrire, che compito di chi gli sta attorno non sia quello di farli crescere, di farli diventare autonomi e forti a sufficienza da riuscire a gestire i loro problemi quotidiani in modo indipendente, ma solo di guardarli a vista in modo che non si facciano male?
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9 commenti:
Capisco la preoccupazione dei genitori manon capisco tutto il resto. E' normale che possa capitare qualche incidente e nessuno può impedirlo, se non riusciamo ad impedirlo noi genitori che abbiamo due o tre bimbi figuriamoci come possano riuscire a farlo le insegnanti con 20 o più bambini per classe. Da loro a volte si pretendono dei "super poteri".
Credo sia sempre sbagliato esagerare e far diventare la cosa più grande di quella che è, mia figlia il secondo giorno di asilo è tornata a casa con un morso in faccia e vabbè pazienza, la maestra mi ha detto "non le dico il nome del bambino perchè non mi sembra giusto" io le ho risposto che non volevo saperlo perché non aveva importanza, sono bambini è può succedere...
Certo esistono anche maestre incapaci (io le ho viste, per fortuna non sono mai state quelle delle mie figlie...)ma io penso che se quelle maestre son brave e non son di primo pelo saranno anche abituate ai genitori dei bambini, non solo ai bambini...
E la risposta alla tua domanda finale è che cresceranno persone, adulti, immaturi, egoisti e totalmente irresponsabili, sempre pronti a dare le colpe agli altri per i propri sbagli e in attesa che il mondo risolva le loro mancanze: il ritratto sputato del mio ex marito (nonchè padre delle mie figlie)!!!!!
E ti assicuro che non è una bella cosa incrociarli nella propria vita...
Io capisco che a caldo davanti al proprio figlio infortunato, con lo spavento si possa diventare "facili" accusatori.
Non lo condivido ma lo capisco perchè è facile che i sentimenti, lo spavento ecc in quel momento annebbino un po' tutta la sfera razionale.
poi però occorre anche un attimo fermarsi a freddo a calcolare veramente competenze e colpe.
Io stessa se faccio una festicciola di compleaano e ho più di un tot di bambini posso ammettere di non riuscire a guardarli tutti contemporaneamente.
Di mettercela tutta per evitare incidenti ma di calcolare un certo margine di probabilità che una ditata, una spintarella, una zuccata a metà festa siano la normalità da aspettarsi.
Cara, quoto in pieno non solo il post ma anche il tuo profilo! :-)
Non credo proprio sia questione di lavoro in casa o fuori: qui la mamma in questione sarebbe dovuta intervenire di persona e valutare lei le cose come stavano, anziché mandare la nonna. E' facile dire che non si è avuto il permesso d'uscita sul lavoro; difficile invece è non mandare sempre avanti qualcun altro al proprio posto anche quando si tratta di una cosa evidentemente delicata.
Certe cose mi fanno davvero cadere le braccia. Come ben sai, io ho cinque figli ma tengo a debita distanza i nonni, che a loro tempo -cioé quando avevo solo Enrico - si sono mostrati un po' troppo invadenti. La lezione l'ho imparata e adesso che mi gestisco io con il solo aiuto (in tutto, mestieri compresi proprio come te) di mio marito, sono proprio soddisfatta.
Non ho un attimo di tregua (e allora perché sto scrivendo sul pc adesso? :-)) ma credo di essere una mamma responsabile: e qui il fatto di aver deciso di lavorare solo in casa non c'entra nulla davvero.
Ti abbraccio forte. Speriamo che l'occhietto stia meglio. Tra parentesi, le maestre a volte sono davvero delle sante in terra...
... Devo aggiungere una cosetta: da quando ho deciso di non appoggiarmi più troppo a mia madre (e di rimando alla suocera che ne era gelosissima!), alla quale comunque avevo chiesto giusto di starmi vicina con la nascita del primo figlio perché un po' di esaurimento mi era venuto, lo ammetto, ci vado molto più d'accordo. Però in un mondo dove i nostri coetanei sono abituati a farsi servire e riverire dai genitori anziani, che magari li hanno pure aiutati economicamente (non è il mio caso...), come si fa a volte a trovare degli argomenti in comune? Sempre più spesso mi trovo di fronte a genitori e in genere ad adulti poco cresciuti. Parlo in generale, ovviamente, però mi chiedo in che razza di epoca viviamo. E non credo che questo dipenda dall'avere risorse di un certo tenore. Anzi, a volte mi pare di capire che sia proprio il contrario.
Anche io posso capire la preoccupazione, ma non giustifico mai chi perde la testa nei momenti in cui andrebbe tenuta ben salda!
Al Sorcetto è capitato lo stesso identico incidente, due anni fa alla materna: un graffio nell'occhio. L'ho semplicemente prelevato a scuola e portato al pronto soccorso oftalmico, perchè mi sembrava dovuto. Stessa cura: breve bendaggio e pomata antibiotica.
E' stata la maestra a chiamarmi la sera per chiedere notizie. L'ho trovata una cortesia ed un gesto che dimostrava sincero interesse, ma sono stata io la prima a tranquillizzarla.
Non ho mai detto nulla alla mamma della bambina alla quale era capitato di infilare il dito nell'occhio di mio figlio, ma lei ha ritenuto di doversi scusare. Ho apprezzato anche la sua cortesia ed ho tranquillizzato anche lei: non c'era nulla di cui scusarsi! Tutto qui, fine.
Il Sorcetto ha pianto al momento perchè si era fatto male, come è naturale, ma tutto qui.
Est modus in rebus!
Certamente anche io capisco la preoccupazione dei genitori. Anzi di questa storia è l'unica cosa che capisco, condivido ed approvo. Due anni fa un amichetto di Rachele le aveva tirato un pugno in pancia volontariamente(io ero presente)per difendere i giochi della sorella. Mi sono molto spaventata anche perchè Rachele nel giro di un'ora ha avuto un notevole rialzo della temperatura e problemi intestinali. E' stata subito portata al pronto soccorso dove sono state escluse lesioni all'addome. Nulla è stato mai detto al bambino e per quanto mi aspettassi delle scuse dalla mia amica, mamma dei bambini, che non sono mai arrivate, come mamma, capisco che certe cose possono comunque succedere, che certe reazioni a volte sono determinate dalla stanchezza, dalla gelosia o da altro ancora. Ogni volta che Rachele diceva qualcosa sul suo amichetto tirando fuori quell'episodio cercavamo di sdrammatizzare e questo secondo me è l'atteggiamento che era da tenere anche in questa situazione, ma a quanto leggo non solo secondo me...
quanti ne ho incontrati di genitori cosi'...quanti.... :/
@Bietolina: Ti ho pensato mentre scrivevo questo post... hai tutta la mia comprensione...
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