sabato 6 novembre 2010

Quasi un anno

Sta arrivando il giro di boa.
Novembre ha segnato l'inizio della crisi.
Sfociata in dicembre.
Esplosa in gennaio.
Conclusasi a febbraio.

Lo sento l'avvicinarsi di questo anniversario.
Lo sento su molti fronti.
L'ho sentito la prima volta che sono uscita sul balcone e l'aria fredda mi ha toccato il viso.
Mi sono improvvisamente rivista.
A tremare.
Per il freddo.
Per la rabbia.
Per l'ansia.
Mentre fumavo e le lacrime mi rigavano il viso.
Ho sentito la necessità di ricomparle quelle sigarette.
Un pacchetto.
Buttato via non ancora finito.
Con tanto di nausea e mal di testa.

Lo sento quando penso al mio compleanno.
Alla festa che vorrei fare con un sacco di amici a casa mia mentre la rabbia mi monta per quei 40 anni trascorsi con due amiche in una pizzeria anonima mentre fuori nevicava.
Lo sento quando rivedo la tristezza dello scorso Natale.
Quell'albero buttato in un angolo.
Quell'apertura dei regali senza gioia da parte mia.
Quel giorno pieno di grandi scoperte.

Me ne accorgo nella mia impossibilità di stare a casa.
Nella rinnovata necessità di camminare.
Di riempire le mie giornate.

Mi sento felice quando sono un continuo "entra ed esci".
Quando la mia mente non ha la possibilità di stazionarsi su un pensiero fisso.

Eppure a volte.
Quando l'onda si infrange.
Sento di averne bisogno.
Di dover tornare indietro.
A quel tempo.
Per rielaborarlo.
Insieme alla tristezza.
Insieme alla rabbia.
Insieme all'amarezza ed alla malinconia.

E proprio questa mattina.
Casualmente.
Rimettendo ordine tra le foto.
Ne rivedo una.
"Noi".

Qua solo 4 mesi.
Quo e Qui 2 e 3 anni.
Siamo sorridenti.
Sembriamo felici.
Lui bello, con i capelli corti.
Io i capelli lunghi, parecchi chili in più e l'illusione di essere una famiglia.

Era già farsa....

E capisco che è presto.
Che certe cose non si dimenticano.
Che per il bene comune si accantonano in un angolo e si va avanti.

Per te, sì.
Ma soprattutto per quegli occhietti sbiruli che credono in "Noi".
Amici.
Separati ma sempre genitori.

4 commenti:

simplymamma ha detto...

mi sono appena alzata, un giro sui blog e leggo te! questo post! mi dispiace. davvero. vorrei poter trovare parole ma non ne ho. io che penso che siamo in crisi ma la crisi fortunatamente è data solo dai nostri gravi problemi lavorativi. e allora leggendoti penso che la mia rabbia, il mio nervoso non hanno senso perchè è quando una coppia si divide il vero problema. un abbraccio. col cuore

Angela Ercolano ha detto...

non credo che "lui" ci stia pensando che è passato quasi un anno certo per lui è più facile perchè ha deciso di andare mentre tu hai dovuto subire la scelta ma non serve rimurginare hai 40 bellissimi anni da trascorrere ancora quarda al futuro smettila di camminare sbirciando sempre un pò all'indietro, non ti aiuterà. Ho avuto i genitori separati e sò che significa ma credimi questa rottura è stata un bene per te hai la possibilità di rifarti una vita invece di continuare a credere in una finta famiglia felice, un abbraccio

3bin3a ha detto...

@supermamma: ho sempre camminato guardando avanti altrimenti non sarei dove sono ora. Sto seguendo un corso per le mie merende, ho trovato una persona con cui andare avanti per lo meno una parte della mia vita, ma ... è inevitabile buttare uno sguardo al passato. Credo che non sia facile capire per chi non ci è passato. Gli atteggiamenti sono sempre due e sono opposti. C'è chi ti getta addosso la sua commiserazione e c'è chi semplifica le cose. Come al solito il giusto sta nel mezzo. Sta in quegli alti e bassi che contraddistinguono la mia vita. Non rivoglio "lui", non ero felice e anche quella foto si riallaccia ad una vacanza che di per sè era stata un fallimento, ma ... ma il ritrovarmi separata con 3 figlie non era il sogno della mia vita. Credo che non lo sia per nessuno. Ed è proprio su questo sogno infranto che si crea la mia malinconia. L'anniversario della nostra crisi si avvicina. Tra un pò sarà un anno che è mancata anche la mia nonna adorata a Natale manca poco più di un mese..la festa della famiglia e dei buoni sentimenti. E' il primo per noi da separati. E' il primo per le bambine con due genitori che non abitano più insieme. E' un periodo, questo, carico di ricordi. Che non richiamo, ma che spesso arrivano come un lampo a ciel sereno!! L'anno prossimo andrà meglio, ma quest'anno è un anno di passaggio tra il vecchio ed il nuovo stato. Credo che sarebbe innaturale e quanto mai superficiale non gettare uno sguardo a quello che siamo stati e quello che siamo diventati anche se il cambiamento ha portato indubbiamente tante cose belle e buone...almeno questo è quello che penso io

bianca ha detto...

Inevitabile fare i conti col passato, l'alternarsi di momenti così, in cui ti sembra di stare un po' meglio e invece no. E la frustrazione che provi per non essere compresa, perchè, hai proprio ragione, chi non ci è passato non capisce, non capirà mai. Il tempo è la cura, lo sappiamo, è più tempo passerà più staremo meglio.
Solo che il segno rimane.

Un abbraccio

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