L'amica G. mi scrive questa mattina.
Le sue parole mi colpiscono, parlano di buio, di confusione, dicono che, in questa mia necessità di cambiamento, sto cercando una via di fuga...
La ringrazio, le sue parole mi hanno dato modo di riconoscermi il valore di questo cammino.
Questa mia risposta la voglio pubblicare su questa pagina di diario perchè possa rimanere a memoria se mai un giorno deciderò di mettere insieme tutti questi post per farne un libro di ri-nascita...
"Cara G.
Mi sento molto fortunata.
Nel mio cammino, intrapreso molto tempo fa, ho incontrato persone davvero eccezionali che mi hanno aiutato veramente tanto.
Paola e da ultimo Greta sono solo la parte finale di un percorso che sta giungendo ormai al suo epilogo.
Sono agitata? Si.
Impaurita? Molto.
Mi ritrovo sola davanti a questa montagna.
Raggiungerne la cima significa affrontare la parte più irta del percorso, ma … dopo quasi tre anni questo tratto, finalmente, è tutto all'aria aperta.
Con la mia separazione sono entrata in un tunnel buio che a tratti mi ha lasciata avvolta nella melma all'interno delle sue cavità più oscure.
Ho pensato spesso alla morte, ma mai-e dico mai- mi sono abbattuta o sentita fallita.
Mi sono semplicemente rialzata e, faticosamente, ho rincominciato a mettere i piedi uno davanti all'altro continuando a camminare, a tratti addirittura a correre.
Ho sempre pensato che tutto ciò che mi stava accadendo era qualcosa di assolutamente necessario.
Un must imposto dalla mia anima per guarire finalmente ed una volta per tutte.
Ora sono sola, a tu per tu con la mia paura che riconosco, accetto ed abbraccio.
Ho perdonato chi mi ha ferito o fatto male.
Ho lasciato da parte chi mi ha sempre ostacolato.
Ho aperto una ad una tutte le catene che mi costringevano.
Sto scappando? No.
Ora non più.
Anima e corpo finalmente unite in un'unica essenza sto finalmente giungendo a casa.
Dove questa sarà lo saprò solo a tempo debito.
Vago, spesso avvolta dalle nuvole.
Piena di pensieri confusi.
Ma la cima è lì, G, la vedo finalmente davanti a me!
Ti ringrazio per il tempo dedicatomi.
Non sono una grande oratrice e le parole spesso finiscono per ingarbugliarmi i pensieri.
E' solo nella scrittura che ritrovo veramente me stessa.
Che riesco a recuperare il bandolo di questa matassa che nel frattempo si è aggrovigliata fino a diventare contratta e dura come una noce.
Che ritrovo il senso logico di ciò che sto facendo seguendo, come una calamita, una forza che al di sopra di me guida ogni mio passo senza possibilità di scelta.
L'oppormivisi è sempre fonte di sofferenza acuta.
Ti ringrazio, ti abbraccio e ti auguro una serena giornata.
Marta"
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