Al salone del libro ho acquistato "Il diaro di Anne Frank" e forte del fatto che le bimbe ormai sono abbastanza grandi da poter giocare da sole quando siamo fuori casa e le mie amiche non sono presenti per le solite quattro chiacchiere, ne approfitto per leggere un pò (cosa che a casa, tra i mille lavori di giorno e morfeo che mi chiama non appena mi sdraio nel letto, proprio non mi riesce).
Beh, ieri pomeriggio, mentre le bambine scorrazzavano nel cortile della ludoteca, sono stata fagocitata da una parte del diario veramente molto interessante ed attinente ai discorsi di questo periodo.
E' il 13 giugno 1944 e Anne, che ora ha quasi 15 anni, scrive:
"Si può immaginare che l'uomo, fisicamente più forte, fin dall'inizio abbia avuto una posizione di supremazia rispetto alla donna. E' già stato abbastanza stupido da parte di tutte quelle donne che fino a poco tempo fa hanno permesso che fosse così senza protestare, perchè quanti più secoli questa regola ha resistito, tanto più ha preso piede. Per fortuna la scuola, il lavoro e il progresso hanno un pò aperto gli occhi alle donne [...] le donne moderne vogliono avere il diritto all'indipendenza totale!
Ma non è solo questo, è il rispetto della donna, quello manca! In tutto il mondo l'uomo viene rispettato, perchè non si può dire lo stesso della donna? Soldati ed eroi di guerra vengono onorati e festeggiati, gli scopritori hanno fama immortale, i martiri vengono osannati, ma di tutta l'umanità quanti considerano la donna come un soldato? [....] Le donne in generale soffrono già soltanto per i parti più di qualsiasi eroe di guerra. E quale successo spetta alla donna dopo avere sofferto tanto? Viene spinta in un angolo [...] Le donne sono molto più stoiche, sono soldati più coraggiosi che lottano e soffrono per la sopravvivenza dell'umanità molto più di tanti eroi che non sanno fare altro che vantarsi! [...] Secondo me nel corso del prossimo secolo la donna riceverà il rispetto ed l'ammirazione che si merita, perchè si prende sulle spalle i pesi della vita senza brontolare nè darsi tante arie!"
Come si sbagliava la povera Anne!
La guerra è finita da 65 anni, il femminismo ha dato parità di diritti sulla carta, ma all'atto pratico tante cose non sono cambiate. La donna non è nè ammirata nè rispettata per il fatto di avere dei figli. Continua ad vivere all'ombra di quegli uomini, ma anche donne stesse, che considerano la maternità un grande limite senza pensare che senza bimbi non c'è economia e soprattutto non c'è futuro!
7 commenti:
ciao
ho trovato il tuo blog dall'intervista su genitoricrescono. ho apprezzato tantissimo la lucidità e la generosità con cui hai condiviso la tua esperienza sull'allattamento.
e questo post... be' tornerò sicuramente a trovarti e approfondire la tua conoscenza.
baci
caia
Speriamo che almeno diventerà attuale per le nostre figlie!
purtroppo hai ragione, purtroppo la maternita' e' ancora vissuta come un peso da chi non ne capisce le potenzialita'.
Peccato...
Speriamo di riuscire a passare questa consapevolezza alle nostre figlie e speriamo che le mamme dei maschietti sappiano fare altrettanto. A me sembra che questo particolare periodo storico stia facendo un po' di passi avanti e contemporaneamente un po' di passi indietro (vedi il fenomeno del velinismo), speriamo di essere ad una svolta positiva, ma dobbiamo darci da fare in questo senso e non aspettarci che cambino gli uomini.
@caia: grazie mille e in bocca al lupo per la tua gravidanza
@orma: hai toccato un punto interessante. Le differenze tra maschi e femmine credo sia in gran parte dovuta all'educazione ricevuta dalle proprie madri. Ma siccome l'argomento è delicato ed ho molto da dire in proposito voglio approfondire il discorso in un post a parte. Sicuramente lo farò nella prossima settimana.
La povera Anne era molto lucida e molto avanti anche per l'epoca storica in cui si trovava a vivere, non vi sembra?
@MS hai proprio ragione!E' un vero peccato che il destino abbia serbato una fine tanto triste a questa giovane ragazza.
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