giovedì 20 giugno 2013

Pinarella

Sono le 19 e sto rientrando al campeggio.
Una giornata tranquilla, trascorsa per lo più tra il campeggio e il "centro commerciale" di Pinarella, questa località di mare sulla riviera Adriatica tra Rimini e Milano Marittima.

Sono scesa in spiaggia tardi, nel pomeriggio, complici le nuvole in cielo.
Mi sono addormentata dopo il bagno accompagnata dai raggi del sole che finalmente erano riusciti a farsi strada tra le nuvole.
Di quegli abbiocchi che ti colgono all'improvviso che nemmeno te ne accorgi e ti sembra di aver dormito delle ore quando in realtà sono passati solo 15/20 minuti da quando sei sprofondata nel nulla più totale.
Bello!

Mi sono goduta la carezza delicata del calore e poi sono tornata indietro.
Mentre cammino, le cuffie nelle orecchie, la musica che suona; mentre in pace con me stessa mi godo questo silenzioso rallentare, soprattutto di pensieri, mi accorgo che qualcosa è cambiato in me.

La schiena e le spalle sono dritte: non ho paura del mondo, non cerco protezione.
Il mio passo è delicato per quanto quei kg messi su nell'ultimo anno appesantiscano ancora le mie gambe. Ci sto lavorando su, senza fretta, senza diete, semplicemente con l'equilibrio.
Ma c'è qualcos'altro.
E' come se la sofferenza, le lotte ed i distacchi di questi ultimi anni mi avessero spaccato.
Come una sprangata che, arrivata forte, ha spaccato a metà la mia spina dorsale; tutte le mie resistenze.

Mi sentivo padrona del mondo.
In grado di vivere senza niente e nessuno.
Pronta a combattere prima e ad insegnare dopo.
Non mi sento abbattuta.
Questi anni non mi hanno annientata, anzi.
So che sono più forte di prima e più coraggiosa.
Che mai avrei pensato di trovarmi al punto in cui sono ora.

Tra la solitudine di questa piazzola, in questa mia prima vacanza da sola.
In questo mare riscaldato da queste giornate di sole, su questa spiaggia di sabbia.
Mi fermo e mi accorgo che non ho più verità da elargire, storie da raccontare o sermoni da fare.
Che la gente mi piace ascoltarla parlare, che questa natura mi piace sentirla suonare.

In quella camminata così serena ciò di cui mi sono delicatamente accorta è che qualcosa di estremamente profondo è cambiato dentro di me.

E' l'umiltà di capire che sono umana, che non ho niente da insegnare, che quello che so l'ho appreso a mie spese, ma che non è verità universale, che ognuno ha la sua storia da vivere e le sue lezioni da imparare.

Ci sono cose che piano piano si fanno strada dentro di me.
Smettendo di cercare un pò per volta sto trovando la mia strada, ma per ora mi fermo qui.

Il pranzo è pronto.
Tra un pò scenderò in spiaggia e, tra una camminata tra le onde, un tuffo ed un bagno di sole, anche quest'oggi credo che il trasporto dell'ombrellone risulterà utile solo allo zainetto termico.
Chissà forse, tra le tante lezioni apprese, prima o poi imparerò anche come si fa ad andare al mare senza ustionarsi :)
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