martedì 8 marzo 2011

Fornelli

E' stata una settimana difficile quella passata.

A lungo andare mia madre, con le sue frecciate, è andata a segno.
Una frase detta con i tempi sbagliati.
Quando non ero pronta a farmela scivolare con il sorriso.
Pensando alla povertà della persona dalla quale arrivava.

Immediatamente il giorno dopo è tornata la candida.
Le mie gambe sono diventate pesanti.
La mia mente offuscata da una sorta di apatia.

Forse anche complice il colpo di coda dell'inverno.

Improvvisamente è come se mesi di lavoro su di me fossero andati in fumo.
Torno a sentirmi quella figlia inadeguata e ...
Mi sento come inchiodata a terra.

Vorrei mandarla definitivamente a stendere.
E nello stesso tempo al solo pensiero mi sento fortemente in colpa.

Parte del mio malcontento si rovescia sulle bimbe, mio malgrado.
E così oltre che figlia, mi sento anche madre inadeguata.

Il malcontento aumenta.
La candida non passa.

@@@@!!!

Fortunatamente marzo sarà abbastanza pieno.
Una serie di cose da preparare per i mesi successivi.
Il corso di cucina macrobiotica che partirà i primi di aprile.
Le feste delle bimbe.
Un rinfresco per 60 da organizzare per questo fine settimana.

Tempo fa ho trovato una citazione di un film, che tra l'altro ho visto, che mi è piaciuta molto.
L'ho sentita subito mia.

In effetti è vera.
Mi vedo già.
Nel silenzio della casa.
Nel buio del mattino.
Frullare.
Impastare.
Infornare.
Concentrata.
Serena e
Silenziosa.

Non importa che tempo farà.
E non importa che cosa succederà.
Lì, in mezzo ai fornelli ritrovo me stessa.
Stanca.
Forse anche un pò stressata.
Ma di nuovo felice!

"Lo sai perché mi piace cucinare?"
"No, perché?"
"Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d'uovo, zucchero e latte l'impasto si addensa: è un tale conforto!"

'Julie & Julia' - 2009

martedì 1 marzo 2011

Famiglia

Sto girovagando tra i vari blog.
E' una vita che non lo faccio più.

Passando da Valentina arrivo qui.

Leggendo un suo post una frase mi colpisce "io mi rendo anche conto che non basta stare insieme sotto lo stesso tetto per considerarsi una famiglia."

Ed è buffo perchè proprio in questi giorni sono giunta alla stessa conclusione.
Questi giorni con "qua e là" e le bimbe sono stati belli ed armoniosi.
Spesso mi sono ritrovata a vivere un clima di tranquillità e di serenità cui non ero più abituata.
Ridere tutti insieme, spensierati e naturali è qualcosa che non ricordo più di aver fatto nei tempi in cui vivevo nella mia "famiglia tradizionale".

Ci sono stati dei passi, fatti da Denim, che mi stanno portando ad un'apertura mentale soprattutto, nei confronti della sua fidanzata.
Non mi sento ancora pronta per affrontarla.
Anzi, ad incontrarla in modo amichevole e sereno.
Sono certa, però, che il giorno in cui questo sarà possibile le bimbe respireranno nuovamente il clima "famiglia".

Che non è la famiglia di due persone che stanno insieme perchè devono.
Perchè hanno firmato un contratto davanti al sindaco, a Dio, ai parenti ed ai loro testimoni.
Ma che in realtà non si sopportano, non sono felici, non hanno più niente da dirsi e si sentono costrette e insoddisfatte.

Ma una famiglia più ampia.
Che comprende nuove figure e nuovi amori.
Che in qualche modo arricchisce ed alleggerisce..
Che porta insegnamenti.
Che mostra che la vita a volte è sofferenza e sacrificio.
Ma che dal dolore si può e si deve uscire.
Che si piange, ma dopo si può ridere.
Che un amore finisce, ma un altro può nascere.
E che mamma e papà si separano e forse non torneranno mai insieme, ma possono andare avanti e continuare ad essere la loro famiglia.

Unita benchè distante.

"Il giorno in cui riusciremo a stare seduti tutti intorno ad un tavolo.
A mangiare insieme.
A guardarci negli occhi.
A ridere e a parlare con l'estrema serenità di chi ha accolto tutto ciò come una nuova base di partenza e non come una fine ed un tradimento.
Allora quel giorno, per loro, torneremo ad essere, seppur in modo diverso, più ampio, forse addirittura più ricco, la loro famiglia.

Sono certa che quel giorno per loro sarà la felicità!"

Questo scrivero 15 giorni fa a Denim in una mail.
E di questo sono fermamente convinta.
Questo è il motivo per cui so che prima o poi ci riuscirò!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...