lunedì 22 ottobre 2012

Lettera

L'amica G. mi scrive questa mattina.
Le sue parole mi colpiscono, parlano di buio, di confusione, dicono che, in questa mia necessità di cambiamento, sto cercando una via di fuga...

La ringrazio, le sue parole mi hanno dato modo di riconoscermi il valore di questo cammino.

Questa mia risposta la voglio pubblicare su questa pagina di diario perchè possa rimanere a memoria se mai un giorno deciderò di mettere insieme tutti questi post per farne un libro di ri-nascita...


"Cara G.

Mi sento molto fortunata.
Nel mio cammino, intrapreso molto tempo fa, ho incontrato persone davvero eccezionali che mi hanno aiutato veramente tanto.
Paola e da ultimo Greta sono solo la parte finale di un percorso che sta giungendo ormai al suo epilogo.

Sono agitata? Si.
Impaurita? Molto.
Mi ritrovo sola davanti a questa montagna.
Raggiungerne la cima significa affrontare la parte più irta del percorso, ma … dopo quasi tre anni questo tratto, finalmente, è tutto all'aria aperta.

Con la mia separazione sono entrata in un tunnel buio che a tratti mi ha lasciata avvolta nella melma all'interno delle sue cavità più oscure.
Ho pensato spesso alla morte, ma mai-e dico mai- mi sono abbattuta o sentita fallita.
Mi sono semplicemente rialzata e, faticosamente, ho rincominciato a mettere i piedi uno davanti all'altro continuando a camminare, a tratti addirittura a correre.

Ho sempre pensato che tutto ciò che mi stava accadendo era qualcosa di assolutamente necessario.
Un must imposto dalla mia anima per guarire finalmente ed una volta per tutte.

Ora sono sola, a tu per tu con la mia paura che riconosco, accetto ed abbraccio.
Ho perdonato chi mi ha ferito o fatto male.
Ho lasciato da parte chi mi ha sempre ostacolato.
Ho aperto una ad una tutte le catene che mi costringevano.

Sto scappando? No.
Ora non più.

Anima e corpo finalmente unite in un'unica essenza sto finalmente giungendo a casa.
Dove questa sarà lo saprò solo a tempo debito.

Vago, spesso avvolta dalle nuvole.
Piena di pensieri confusi.
Ma la cima è lì, G, la vedo finalmente davanti a me!

Ti ringrazio per il tempo dedicatomi.
Non sono una grande oratrice e le parole spesso finiscono per ingarbugliarmi i pensieri.
E' solo nella scrittura che ritrovo veramente me stessa.
Che riesco a recuperare il bandolo di questa matassa che nel frattempo si è aggrovigliata fino a diventare contratta e dura come una noce.
Che ritrovo il senso logico di ciò che sto facendo seguendo, come una calamita, una forza che al di sopra di me guida ogni mio passo senza possibilità di scelta.
L'oppormivisi è sempre fonte di sofferenza
acuta.

Ti ringrazio, ti abbraccio e ti auguro una serena giornata.

Marta"

domenica 21 ottobre 2012

Into the wild







Ci sono film che sai già sono tuoi ancora prima di guardarli....
"L'hai visto into the wild?"- mi chiede Denim mercoledì sera riportando le bimbe a casa la sera.

Lo guardo venerdì sera. Le bimbe via per il week end, io a casa da sola, "Qua e là" danzereccio a Bologna.

La bulimia ha lasciato posto al binge eating..
Questo vuol dire che sebbene continui a mangiare disordinatamente non applico più i meccanismi di compensazione.
Un passo avanti certo, ma... c'è un ma....
Sto ingrassando e piano piano mi sto escludendo.
Mi escludo dalla corsa, dagli amici, da "Qua e là".
Mi escludo dalla vita sociale e dalla cura di me stessa.
Non mi trucco e cerco di evitare qualsiasi tipo di contatto fisico....qualsiasi!

So che anche questa fase del cammino mi sta dicendo qualcosa di me, forse semplicemente che ho una gran paura....

La casa è in vendita da mesi.
Non molte visite, nessuna offerta.
Tante cose nel mezzo si sono delineate Denim e le bimbe a ridimensionare gli estremismi cui sarei soggetta per natura se non avessi nessun cui dover rendere conto.

Sistemo casa continuando una pulizia iniziata verso la fine di settembre quando mobili, suppellettili ed accessori hanno iniziato a sparire da stanze e armadi per essere donati o scambiati.
Gli spazi sono diventati più ampi e i pensili di sono svuotati mettendo in risalto l'assurda inutilità della maggior parte delle cose che possedevo.

Ora dormiamo tutte e quattro insieme nella stessa stanza (un'esperienza meravigliosa cui non potrei più fare a meno, almeno ora)e laddove sono riuscita a liberarmi delle strutture rigide le cose sono impilate in maniera ordinata ma soprattutto visibile.
Credo che anche quando mi trasferirò mensole a giorno e portatutto in stoffa prenderenno il posto di mobili, pensili e ante....nel vedere ciò che si ha si evita di comprare doppioni inutili e gli spazi di cui si necessita si riducono decisamente.

"E' più bella la casa così- mi dice una mattina Qui mentre è intenta a fare i compiti- e anche tu sei diventata più simpatica".

E' vero, qualcosa è cambiato. Loro sono più affettuose...o forse semplicemente sono io che sono disposta ad accettare l'amore che è sempre stato presente in loro.
Ho fatto un lungo percorso.
Ancora lo sto facendo.
Non mi sento fuori dal tunnel.
I miei disturbi alimentari lo stanno dimostrando, ma.... vedo la luce e nell'ultimo anno è la prima volta che capisco di stare arrivando a meta.

"Quest'anno sarà ancora difficile- mi aveva detto l'iridologa- ma dal prossimo avrò qualche anno davvero bello".

L'oroscopo di Paolo Fox dice che dal 15 di ottobre Saturno è andato in allineamento con Scorpione e questo dovrebbe portare chissà quali meravigliosi effetti....

Sento che l'iridologa ha ragione e che questo sarà ancora un anno di cammino in salita, irta a tratti.

Mi chiedo quale il messaggio di questo film che tanto mi rappresenta....e forse nel silenzio di queste pulizie notturne lo capisco.

Sto aspettando.
Inchiodata dalla vendita di una casa che in questo momento nessuno vuole.
Tassellata a dei laboratori che da quando sono diventati ad offerta libera nessuno frequenta.

"C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura"- dice Christopher McCandless, questo ragazzo di 22 anni, che benestante, subito dopo la laurea, dona i suoi risparmi e, abbandonati amici e famiglia, decide di sfuggire ad una società consumista e capitalista nella quale non riesce più a vivere.
La sua inquietudine lo porterà a viaggiare per due anni dagli Stati Uniti fino in Alaska e a comprendere che la felicità non è nelle cose materiali che circondano l'uomo o nelle esperienze intese come eventi indipendenti e fini a sé stessi, ma nella piena condivisione e nell'incontro incondizionato con l'altro.

Ho paura e sono ferma.
Ho paura e mangio ... che cosa ne sarà di me?

Mercoledì sarò a Bologna per il colloquio di accesso al corso di arte terapia.
Con Denim un accordo pacifico ci vede concordi nel prenderci cura delle bambine a settimane alterne.
Altre cose si sono delineate o stanno prendendo forma eppure....
Ho paura e aspetto....cosa...
 "Cosa mi ferma?"- mi domando.
Le opinioni della gente, la paura di sbagliare o di rendermi conto ad un certo punto che i miei erano solo sogni...la paura di non farcela,...
Eppure se mi volto indieto li vedo quegli appigli lungo il percorso di quella parete da scalare, sono evidenti, lo sono stati subito!

Christopher decide di lasciare tutto perchè lo stare era diventato per lui insostenibile.
"Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila..."- dice....INTO THE WILD




giovedì 4 ottobre 2012

Qualcuno


"Aspettiamo tutti questi anni per trovare qualcuno che ci comprenda, pensai tra me, qualcuno che ci accetti come siamo, qualcuno con un potere magico che sappia trasformare le pietre in luce solare, che ci porti felicità nonostante le controversie, che possa far fronte ai nostri draghi notturni, che ci possa mutare nelle anime che scegliamo di essere.
Soltanto ieri ho scoperto che quel magico Qualcuno è la faccia che vediamo nello specchio: siamo noi e le nostre maschere casalinghe.
Dopo tutti questi anni ci incontriamo finalmente.
Pensate un pò.     (Via dal nido-Richard Bach)

Radio veronica One

E' pomeriggio e sono da poco rientrata  casa.
Tra uno spostamento, una passata di folletto ed una forchettata di insalata  sto finendo di sistemare un pò in giro quando suona il telefono.

"Ciao sono Carla di radio Veronica One, ti disturbo?"

Si, vorrei dirle, ma mi trattengo e con poco savoir faire le rispondo "Dimmi pure" sperando di togliermela in fretta...

La signora in questione mi aveva contattata già un anno fa, una mattina mentre caricavo della mobilia nel parcheggio dell'Ikea.
Per lungo tempo mi aveva marcata a uomo nel tentativo di farmi fare pubblicità sull'emittente per la quale lavora e alla fine si era rassegnata lasciandomi finalmente perdere.

Quest'anno, visti i tempi bui, mi deve aver rispolverato e .... ricontattato.

Dopo un'ora di semi-monologo, di minuti, passaggi, sponsor e costi al secondo ho le orecchie in fiamme e le idee confuse.
Senza uno schema cartaceo la mia mente non riesce più a discernere le parole e a trattenere lucidamente quanto le viene detto.
Sì, forse potrebbe essere interessante...
Non tanto per me quando per lanciare, attraverso di me, il regno dei talenti, ma... mi riservo di prendermi qualche giorno e di ricontattarla la prossima settimana certa che il mio telefono suonerà ben prima dell'inizio del we ..

Mentre continuo con le pulizie ripenso a quella telefonata e, nel silenzio della notte, mentre le ragazze dormono nei loro letti e Fuffa mi tiene compagnia imbrattando di peli il mio adorato divano letto, le invio una mail.

Questa la mia risposta:

"Ciao Carla.

Dopo la tua telefonata ho a lungo meditato...

Ho un passato da commerciale e 15 anni di condivisione di vita con un uomo che del commercio ha fatto il suo mestiere.
Mi so proporre e so valutare le situazioni cogliendo al volo le occasioni.
Mentre mi parlavi cercavo di capire se in realtà ciò che tu stavi proponendo a me non potesse fungere, attraverso il mio sito, da trampolino di lancio per un'iniziativa che mi sta particolarmente a cuore e che sto portando avanti insieme ad altre persone...

Ci siamo salutate e respirando ho iniziato a prendere fiato e a pensare con lucidità.
Mi sono ricordata quando, un paio d'anni fa, a fronte di una serie di interviste radiofoniche non era seguito alcun riscontro tangibile; mi sono domandata quanto rimane in me della pubblicità che passa per radio ed ho recuperato le informazioni di marketing ai tempi dell'università.

Ti ringrazio per la tua proposta e per i complimenti che volentieri accetto e condivido :) , ma con molta serenità ti rispondo che non mi interessa.

Un passaggio anche 200 volte al giorno di 15 secondi o di un minuto non spiegherebbero la filosofia di "paneburroezucchero"; ciò che c'è dietro a questo sito e dentro di me.
Il web e la televisione traboccano di proposte culinarie di ogni genere per grandi e piccini.
Tradizionalisti, crudisti, vegani, vegetariani ognuno ha da dire la sua.
"Bimbiincucina" realizza laboratori di ogni genere con estrema cura e professionalità.
Paneburroezucchero non è nulla di tutto questo, ma va oltre e così è sempre stato...
Non è un'attività professionale e di fatto nemmeno un'attività.
E' un passatempo retribuito, un'occasione di incontro; è la possibilità di conoscere altre persone, di scambiare idee, di trascorrere un pomeriggio diverso, rilassato, senza dover competere o dimostrare.
E' prendere un caffè e fare merenda, è permettere ai bambini di giocare creando, pasticciando, conoscendo e sperimentando; è un corso con gli adulti che non ha alcuna pretesa perchè io non sono nè un cuoco nè un'istituzionalità.
I prezzi sono sempre stati bassi, oggi vengono addirittura lasciati al libero arbitrio di chi mi contatta come a dire che l'aspetto monetario è l'ultima cosa che mi interessa...

Tutto questo Carla a volte non riesce a passare in un rapporto fisico con il mio interlocutore figuriamoci se riuscirebbe a passare in quello che mi proponi tu.
Non ci sarei io in quei 15 o 20 secondi e nemmeno in un minuto o in una sponsorizzazione.
Forse 1 su 1000 ascolterebbe il passaggio.
Forse 1 su 1000 andrebbe a vedere il sito, ma di questi quanti di loro andrebbero oltre senza limitarsi a pensare "Che figata!Posso fare delle cose "aggratis"!!!"

Paneburroezucchero è molto di più che cucina, cattering, feste di compleanno, bambini.
Paneburroezucchero è baratto è cooperazione, è collaborazione; è scambio, è regno dei talenti, è speranza, entusiasmo, forza ed illuminazione.
E' la certezza che non c'è nulla di sbagliato in quello che stiamo vivendo e che solo noi possiamo mettere fine a tutto ciò cambiando la nostra mentalità.
Paneburroezucchero è mio, è una mia creatura, è una mia invenzione e io non la voglio (s)vendere così come non si farebbe con un proprio figlio.

Mi sono persa lo scorso anno cercando di stare dietro ai ritmi di mercato e ci abbiamo rimesso tutti: io, le bimbe, le persone che mi stavano intorno e persino i miei sostenitori più accaniti.
Oggi non lo voglio più fare!

Il mio messaggio arriverà forse più lentamente, ma attraverso il passaparola arriverà alle persone che realmente possono capire e questo, alla fine, è l'unica cosa che mi interessa veramente.

Quindi, detto questo, ti abbraccio e ti ringrazio, attraverso te ho chiarito molte cose anche a me :)

Buona giornata e buon lavoro.

Marta"


Non tutto si può vendere o comprare.
Non tutto può essere dato al miglior offerente.
Non tutto può essere passato al tritacarne perchè ci sono cose che valgono di più:
IO!

lunedì 1 ottobre 2012

Andrea Bizzocchi

Sono seduta sulla mia "nuova" sedia a dondolo.
Recuperata dalla cantina di una coetanea che lì l'aveva depositata aspettando solo il momento più opportuno per disfarsene.
Me la sono caricata in auto e, dopo averla sottoposta alle cure di "Qui" che me l'ha tutta ripulita, l'ho messa in camera.

Oggi, dopo il rientro da scuola, mentre le bimbe giocano con le loro amichette, decido di prendermi un attimo di pausa e di sfogliare una rivista- "terra nuova"- ciondolandomi mollemente su quell'oggetto che da 10 giorni giace inutilizzato dentro quella stanza completamente rivoluzionata.

In questo numero tratta di ecovillaggi e co-housing...due argomenti che, in questo momento, mi stanno veramente a cuore.
La sto ancora sfogliando oziosamente quando un titolo su tutti mi colpisce:

"Chi ha paura del cambiamento?"

Sabato pomeriggio ho dato luogo alla mia prima "Giornata del Baratto".
Non un grande successo a dire il vero, il tempo forse, qualche malanno...
Una partecipazione davvero limitata, ma pazienza.
Io non perdo la fiducia e replicherò sicuramente il mese prossimo.

Alle poche sventurate è toccato comunque un bel "sermone" sulla presunta crisi, sulla possibilità di decrescere, di limitare le proprie necessità a ciò che davvero è importante evitando di farsi trascinare dal consumismo cui siamo abituati e con cui siamo cresciuti...

"Parli bene tu- mi dice ad un certo punto una signora- tu almeno una casa ce l'hai. Qui i soldi però non ci sono".

Provo a spiegare che le limitazioni che ci poniamo sono mentali; che arrivano dalla paura; che questa crisi ci impone uno "sradicamento" dai vecchi schemi ed un salto nel buio.
So che è difficile.
Io stessa ho faticato e ancora lo sto facendo, subendo tutto ciò anche a livello fisico.
"Puoi trasformare il crollo in un'apertura" dice Osho in una delle carte che da circa un anno sistematicamente mi esce fuori.
Devi trasformare il crollo in un'apertura se vuoi ricominciare a vivere in questo mondo, cambiare atteggiamento e dimensione, privarci di tutto ciò cui ci siamo abituati, ma che di fatto è inutile!

Sono sulla mia sedia a dondolo.
Le bimbe urlano rincorrendosi nel corridoio.
La gatta, la "very new entry" di questo periodo, sonnecchia sotto il letto di "Qui" ben determinata a non lasciarsi avvicinare da nessuno.

"Perchè non passiamo all'azione?"- chiede il giornalista nel corso dell'intervista a questo personaggio a me finora sconosciuto.

La risposta mi inchioda alla rivista e finisco per leggere tutto il resto dell'articolo!

"Perchè abbiamo paura[...]la maggior parte delle paure che viviamo oggi sono indotte: paura di perdere il lavoro fisso, la casa, la pensione, la macchina...Se non cambiamo non è perchè non abbiamo la possibilità di farlo, ma perchè abbiamo paura.
[...]un passo per quanto piccolo, nella direzione della libertà e del cambiamento  possibile per tutti. Il problema è che ci concentriamo sui problemi e non sulle soluzioni. E' un processo inconscio[...]che però va superato.
[Io per vivere] Scrivo qualche articolo [...] più in generale faccio quello che mi capita: traduttore, giardiniere, cameriere, bagnino, raccolgo le olive... Le cose vengono spontanee quando ti immergi nel flusso della vita senza paure.
[...]Quando sei vivo, quando sei aperto, quando ti adatti, di cose te ne capitano un'infinità. Ma quello non è nemmeno lavorare e la questione dei soldi è riduttiva. [...] Se tu metti il lavoro al centro della tua vita, è la vita che ruota attorno al lavoro.
Bisogna ribaltare la situazione e si può fare.
[...]Il nostro punto di partenza come famiglia è stata la consapevolezza dei danni del consumismo e quandi la riduzione dei bisogni e dei consumi. Il 90% dei bisogni della nostra società servono unicamente a tenere in piedi questo baraccone che chiamiamo economia e che sta devastando tutto a tutti i livelli: ambientale, sociale, spirituale ed economico. Trattandosi di bisogni non reali, sono virtualmente tutti eliminabili. Noi avevamo l'orto,  non avevamo elettrodomestici nemmeno il frigorifero. La bolletta della luce era una cosa ridicola.
Non abbiamo mai fatto sacrifici. Io non credo ai sacrifici, credo semmai alla curiosità nei confronti della vita "Tutti dicono che bisogna fare così. Fammi un pò vedere se si può fare cosà!".
[...] La nostra mente è talmente condizionata che non riesce a concepire che si può benissimo fare a meno di un sacco di cose, che si può autoprodurre, che si può scambiare. E quando inizi questo percorso dopo un pò scopri che questa cosa ti dà forza. Capisci che meno hai più stai meglio, che meno hai più sei libero.
[...] Ognuno di noi ha un enorme potenziale inespresso, che è già dentro di noi e che dobbiamo imparare a tirar fuori.[...]

Il lavoro da fare è su di noi"

Sto donando un sacco di roba.
Armadi, soppalchi e camere si stanno alleggerendo e noi con loro.
Da che sono tornata dagli appennini bolognesi non ho attaccato nemmeno una volta la lavastoviglie. I piatti tanti o pochi che siano vengono rigorosamente lavati a mano anche se a volte si ammassano dentro il lavello. Le cose stirate sono ridotte all'osso. Televisione, decoder e dvd sono spariti da casa. Le bimbe giocano e leggono di più e quando siamo poi proprio tutte stanche ci prendiamo un dvd e lo guardiamo al pc.
La spesa viene organizzata ed i pasti pianificati settimanalmente in modo da combinare gli ingredienti acquistando solo ciò che è necessario.

"Stai dando via molto- mi ha scritto ad un certo punto una ragazza su fb- ma non ti serve nulla di materiale?"

"Si, lenzuola e teli vecchi per i miei laboratori con i bimbi; una sedia a dondolo per godere attimi di relax con un libro in mano; marmellate, riso farina e pasta; frutta e verdura...".
Ad oggi i vestiti non ci mancano, forse un giorno in quella lista aggiungerò anche quelli.

Lavoriamo per guadagnare soldi da spendere in futilità.
E se invece smettessimo di lavorare e semplicemente ci scambiassimo i nostri beni donandoci felicità?

I miei laboratori saranno ad offerta libera: qualche soldo, articoli di prima necessità...
Il mio ruolo di "esperta in cattering" è delegato ad una terza persona per permettermi di concentrarmi sulla divulgazione, sul regno dei talenti, sulla scoperta di persone che, in misura sempre maggiore, mi fanno capire che le mie non sono le idee utopistiche di una donna impazzita, come pensa Denim;
Che uscire da tutto ciò davvero si può.

Il negozio senza circolazione di denaro di Mulhouse; la donna che da 11 anni vive senza soldi in Germania, questo scrittore che tiene conferenze gratuitamente, l'insegnante che, mamma di 4 figli, decide di creare un'associazione per diffondere il concetto di istruzione parentale...
Alcuni li ho contattati personalmente, altri lo farò prossimamente; tutti spero di porterli conoscere personalmente, di invitarli a parlare a casa mia perchè possano spiegare la loro storia, i loro inizi, le loro convinzioni e la loro filosofia.
Perchè possano raccontare la loro esperienza

"Guardatevi allo specchio, ditevi che vi volete bene e decidete di cambiare qualcosa, anche qualcosa di piccolissimo nella vostra vita. Allenate il muscolo del cambiamento e vedrete che la strada sarà poi in discesa" 
                 (Andrea Bizzocchi)
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