venerdì 24 dicembre 2010

Buone feste

Non sono un'appassionata del Natale.

Cioè, la bambina che è in me, adora comprare i regali, incartarli.
Preparare la notte prima latte e biscotti per Babbo Natale.
Un pò di cibo per le renne.
La lettera per dargli il benvenuto.
Guardare un film (spero ci sia qualcosa di più allegro del piccolo Lord :/) con le tre nane.
Quindi spedirle a letto per iniziare l'operazione "Babbo è arrivato" che comprende nell'ordine.
- Lettera di risposta del gentil omone in cui si dice che potrebbero essere più buone, che non è riuscito a trovare tutto ciò che gli è stato chiesto (quest'anno a dir la verità ha fatto proprio di testa sua visto che la polmonite l'ha costretto ad un'unica uscita, piuttosto veloce, in un unico negozio...)ecc ecc.
- Sbriciolamento ovunque dei biscotti.
- Rovesciamento di latte e svuotamento della tazza.
- Sporcellamento da parte delle renne.
- Uscita dei regali e loro comparsa sotto l'albero.

Mi piace attendere di sentire le loro voci la mattina dopo che, leggere, iniziano a farsi sentire.
Un pò timorose all'idea che sia troppo presto.
Incuriosite al pensiero di cosa troveranno in sala.

Mi piace vederle cercare i loro regali e con guardare con quanta gioia li scartano.
...Spero non ne rimangano deluse...

Amo decisamente meno l'idea di dover prendere la macchina.
Per trasferirci tutti a casa dei nonni.
Le gambe sotto il tavolo.
Un tavolata triste.
Resa allegra, fortunatamente, dalla presenza dei 3 folletti.
Con mio padre sottratto per qualche ora dalle grinfie di mia madre.
Con mia madre che finalmente potrà fare la vittima lamentandosi della sua difficile esistenza.
Quest'anno , poi, non potrò nemmeno scroccare una sigaretta...

Vabbè.
E' Natale.
Se finiremo presto magari andremo al cinema.
Magari arriveremo con i nostri giochi di società.
Una partita a Monopoli tutti insieme.
Magari andremo a trovare l'amica A., sola anche lei con sorella e figlia.

Sarà comunque una bella giornata.
E, soprattutto, saranno le mie ultime ore a Torino...
Il 26.
Alle 10.30.
Dalla stazione Porta Nuova.
Partirà il mio treno.
Poco più di 3 ore dopo.
"Qua e là" sarà lì, ad attendermi.
Alla stazione di Bologna.

8 giorni!
Per noi, 2 giorni insieme ogni 15, praticamente un miraggio!!
Un pò lì.
Un pò qui.
A lavorare su di noi.
Là, dove ci siamo conosciuti.

Sarà un bel capodanno.
Lo sento.
E spero lo sarà anche per voi.

Il mio abbraccio virtuale per augurare Buone Feste a tutti voi.

martedì 21 dicembre 2010

Compleanno

Ho finito di cucinare la mia cena di compleanno.
Questa sera verranno le mie amiche.
Le bimbe con il papà da ieri.
Io stanca e debilitata da un inizio di polmonite.

Ho preparato malgrado le amiche proponessero una pizza da asporto.
Non esiste.
Io che amo cucinare.
Che lo faccio per gli altri.
Che solo venerdì ho consegnato il mio primo cattering vero.
3antipasti, 2 primi, 1 secondo, 1 contorno per 14 persone.
Anche se schiacciata dal peso di quei 39 di febbre buttati giù ogni mattina da martedì scorso con la tachipirina.
Indispensabile terapia per poter andare avanti fino alle 17 quando, pronta, tornava alla ribalta.
Tenendomi compagnia tutte le notti.
Facendomi fin apprezzare quei risvegli subitamente seguiti da quel torpore tipico di chi non può avere la forza di muovere nemmeno un dito mentre il suo fisico velocemente si debilita. Schiacciato dalla consueta quotidianità.
Dal corso di somministrazione.
Dal pranzo da consegnare.
Dalle feste scolastiche.
Dalla prima gara di Qui.

Ho preparato per me oggi.
Andando avanti, mulo come sono, anche mentre la testa mi girava.
Limitandomi a sedermi a volte.
Andandomi a sdraiare altre.
Schiacciata da quella parziale assenza di ossigeno.
Appesantita nel respiro.
Non riesco a camminare e parlare contemporaneamente senza che mi venga il fiatone.
Io, che solo 10 giorni fa riuscivo a correre 90 minuti mentre con un filo di voce cantavo i miei mp3.
Che, senza sforzo, raggiungevo le 60 vasche in piscina fermandomi giusto il tempo per far partire chi stava davanti.
Ora la cosa che riesco a fare meglio è piangere ascoltando me stessa mentre urla:
"GUARDA COME CAZZO TI SEI RIDOTTA!!!!!NE E' VALSA LA PENA????"
La risposta la so già.
L'ho sempre saputa.
Anche mentre lasciavo che tutto questo accadesse più o meno consciamente.
Senza fermarmi mai, nemmeno per un attimo.
Non prima di capire che non ne sarei uscita da sola.

Domenica ho chiamato l'amico medico.
"Polmonite" è stato il verdetto.
"Antibiotico per 10 giorni" il responso della mia dottoressa il giorno seguente.
A quel punto il mio messaggio era stato recepito.

"GUARDAMI!Non sono invisibile. Esisto. Non ce la faccio più. Lo vedi che mi sto ammalando????"
Ma quel messaggio mi è costato troppo.
Mi è costato me stessa.
Il mio compleanno trascorso magari a ballare in qualche milonga.
I miei compagni di corso con cui brindare domani.

Sì, mi è costato,ma...

La tavola è da apparecchiare.
La cucina da finire di riordinare.
Io sono nel letto.
Fermata da me.
Costretta nel riposo.
Volutamente attorniata dal silenzio.
Per ascoltarmi mentre mi prometto che non succederà MAI più.
Che MAI più smetterò di amarmi a tal punto.
Nemmeno per essere ascoltata da chi non merita di avere nemmeno un secondo della mia attenzione.

Nel giorno più corto dell'anno.
Ancora più corto in quest'anno di eclissi dopo 400 anni.
Con le mie amiche festeggeremo il primo compleanno della mia nuova vita.

Tanti auguri a me!!

venerdì 10 dicembre 2010

Stati d'animo

E' dalla fine di novembre che rumino sentimenti.
Un profondo senso di nausea mi pervade.
Quasi sempre.
Quel malessere che sta dentro di me e che io non riesco a buttare fuori.
Nelle mie meditazioni mattutine non ci sono immagini.
La mia mente è avvolta da un buio totalizzante.
Non ne sono mai rimasta toccata.
Ho sempre pensato:
"E' il primo Natale da separati, un anno fa iniziava la mia presa di coscienza, tante le cose da fare: corso, impegni scolastici, lavoro, bimbe, casa blablabla blablabla".

Oggi l'angoscia è arrivata.
Insieme al buio.
Insieme a ricordi del passato.
Anche molto remoto.
Anche legato all'infanzia, all'adolescenza.
E quel nero dal quale voglio uscire mi fa arrabbiare.
Perchè non ne posso più!!

"Il rimando allo scorso anno è troppo forte. Non posso fare a meno di odiarti"
Gli scrivo ieri in un sms.
E' la verità.
Forse potrei non dirglielo.
Forse lo faccio perchè spero di ferirlo.
Esattamente come in più di un'occasione recentemente ho sognato di fargli del male.
Fisicamente.
Realmente.

L'ho amato, tanto.
Forse è anche giusto che i nostri anni trascorsi insieme non scivolino nell'indifferenza.
Si stupivano tutti di come ero riuscita a cancellarlo e basta.
E ora invece?
Sono rancorosa, sono incazzata.
Vorrei picchiarlo.
Schiacciarlo e annientarlo.
Per il male che mi ha fatto.
Per il trattamento che mi ha riservato.
Per le bugie che mi ha raccontato.
Per il Natale di merda che mi ha regalato lo scorso anno.
Anche se oggi sono una persona nuova.
Diversa.
Profondamente più interessante e stimolante.
Però ...
Anche allora non ero uno zerbino.
Valevo e meritavo rispetto.
Come persona prima di tutto.

Forse dopo questo forte sentimento negativo potrò buttarmi alle spalle ciò che è stato.
Affrontare una nuova primavera finalmente stabile.
Forse il nuovo ciclo di lavoro con la mia shatzuka a capodanno.
Finanziato di nuovo con pranzi e cene preparati ai partecipanti al corso.
Mi permetteranno di uscire da questa grotta buia nella quale mi sono infilata.
So che c'è l'uscita.
Non ne sono preoccupata.
Semplicemente non ho pià voglia di starci!

Anche Quo è andata in crisi la scorsa settimana.
Un pianto all'improvviso arrivato dopo l'ennesima provocazione nei miei confronti.
"Perchè ti comporti così, solo con me."-Le ho chiesto.
"Sono arrabbiata- mi ha risposto- perchè voglio passare il Natale insieme a te e a papà"
E mentre io l'accarezzo dolcemente spiegandole che la capisco.
Che anche io sono triste ed arrabbiata.
Che è giusto che tiri fuori quello che ha dentro.
Che si tratti di lacrime, dolore o rabbia.
Suo papà al telefono le dice invece che non deve essere triste.
Che deve sorridere.
"DEVE".
E perchè poi se uno non ne ha voglia?
La sera, mentre sono già a letto.
Nel buio della stanza.
Quo mi dice: "Tu dici che posso essere triste. Papà mi dice che non lo devo essere. Io a chi devo dare ragione?"
Tra le righe leggo il pensiero che non esprime: "Come mi devo comportare per farmi amare da tutti e due".
Esco dalla stanza e penso ..."Biiiiiip" (in questa sede non si può dire...)

Anche la sempre sorridente Qui ha manifestato i suoi disagi.
Proprio martedì si è messa a disegnare corna e dita alzate.
Gesti che non fanno parte del nostro vivere.
Non del mio.
Nemmeno di quello di "Lui".
Forse qualche compagno...(per la verità ne avrei in mente almeno un paio....)
Forse no.
Su quello vige l'omertà.
Qui è una tomba.
Il suo motto è "MAI tradire un'amicizia!"

La rispetto.
In fondo non ha importanza.
La cosa importante è che sia uscito.
Quei disegni che lei nascondeva alla vista di suo papà sono eloquenti....almeno per me.

Il rimando immediato è a un film tremendo con Michey Rourke di una quindicina d'anni fa.
Visto forse solo da me e dalle malcapitate amiche che mi avevano seguita...
"Fuck the world" era il suo titolo.

Ieri sera finalmente domando e lei si apre.
E piange.
E dice che le dispiace.
E dice che è arrabbiata.
Che ci vorrebbe insieme.
Che vorrebbe stare più tempo col papà.
Finalmente ho modo di parlarle.
Di abbracciarla e consolarla.
Di spiegarle.
Finalmente riesce a lasciarle uscire quelle lacrime.
Sempre nascoste dietro i suoi sorrisi.
Per farsi volere bene.
Accettata da tutti.
Per essere proprio come la vogliono suo papà e sua nonna ....

Qua spesso piange improvvisamente per cose che non c'entrano nulla e fa polemiche per tutto il resto.
Forse è solo stanca.
Forse no.
Per quanto piccola credo che anche lei percepisca la diversità di quest'atmosfera, questi sentimenti che viaggiano per casa.

E' così, tra gli alti e bassi che la vita ci regala ci apprestiamo a vivere questo nostro Natale.
I regali, pochi, ancora da comprare.
Io vorrei, ma non posso.
I nonni potrebbero, ma ...
Pazienza...
Va così quest'anno.
In fondo molto meglio dello scorso.....

Un passo alla volta.
Ne sono già contenta!
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