lunedì 28 febbraio 2011

Io lo so!

E' domenica sera.
E' stato un lungo week end.
Abbiamo fatto un sacco di cose.
Tardissimo sabato sera.

Il giorno dopo ci sarà la sveglia,
la scuola,
la ginnastica.

E' ora di andare a dormire.

"Tanto lo so che cosa fate quando noi siamo a letto!- dice Qui rivolta a me e a "qua e là" mentre siamo in cucina- Voi state svegli a parlare".

"E guardate la televisione"- aggiunge Quo.

"Io lo so che cosa fanno quando andiamo a dormire- afferma Qua con l'aria furbetta di una 'checertecoselessà'- si baciano in bocca come i fidanzati, con la lingua"
.....

Ho paura a pensare che cosa sarà in grado di elaborare in quella testolina quando di anni non ne avrà quasi 5 ma 11, 12 .... o forse anche solo 8 !!!!!

Si, forse è meglio se non ci penso troppo e me ne vado a dormire .....

venerdì 18 febbraio 2011

Mia madre e il tango

"E' un ballo spigoloso, proprio come sei tu"- mi dice mentre al telefono le comunico che la devo salutare perchè devo andare a lezione.
"Il tango è un ballo di passione e di dolore. E' il ballo della fiducia. Stretto nell'abbraccio con l'altra persona ti abbandoni e ti lasci portare. E' il ballo delle attese e della femminilità. E' il ballo per me e mi sta insegnando molte cose"- le rispondo con il sorriso sulle labbra.

"Perchè non provi la danza del ventre? A me piace molto"- replica.
"Beh, ma allora falla tu!"- dico questa volta un pò scocciata.

Io sto parlando di me e lei, invece, sta proiettando sè stessa su di me ... come sempre!!

giovedì 17 febbraio 2011

Tango, attesa, progetti e libertà

Scrivo poco eppure avrei tante cose da raccontare.

Ho partecipato al seminario sui chakra a gennaio e da subito ho sentito che aveva mosso in me una serie di energie positive.
La voglia di liberarmi da catene e paure è stato il mio intento fin dal primo istante.
E quello rimane l'obiettivo per l'anno in corso.

Le catene determinate dalla rabbia.
Una rabbia profonda legata all'abbandono ed al tradimento vissuto dalla piccola me.
Sfogata sull'ultima persona che mi aveva fatto del male.
Quella con la quale era più facile prendersela.
Perchè svincolata da quei sentimenti di debito e di riconoscenza ai quali sono rimasta ancorata per tutta la vita.

Nelle mie meditazioni mattutine, ora non mi sento più tigre.
E le mie visioni non sono più mirate all'uomo Denim, ma a quella madre non madre che mi ha cresciuto in un ambiente di menzogne e di paure.

Il 14 febbraio è stato "l'Anniversario".
L'avevo dimenticato.
La mia mente per proteggere me stessa aveva cancellato quella data, ma ...
Una parte profonda di me probabilmente lo sentiva.

Sono stata male.
Fisicamente quasi più che mentalmente.

"Ti voglio bene ... malgrado tutto!"
Gli ho scritto in uno dei tanti sms che gli ho inviato quel giorno ignara che quella fosse "la data".

Non lo perdono per i modi;
Per il comportamento arrogante;
Per le bugie;
Per il tentativo di scaricare barile su di me, ma ...
Non mi amava più e per questo non lo biasimo.

Mi stavo trasformando nella copia di mia madre.
E al solo pensiero mi vengono i brividi ...
Una persona insoddisfatta.
La cui unica fonte di interesse era la casa e la figlia sulla quale ha sempre buttato tutte le sue frustrazioni, pretendendo che fosse lei a colmare le mancanze della sua vita.
Una vita ancorata ai motti "prima il dovere e poi il piacere" e da "non rimandare a domani quello che puoi fare oggi".
Peccato che il dovere occupasse la totalità della sua giornata e che nulla fosse rimandabile.
Peccato che non ci fosse mai spazio per il piacere.
Chiunque non seguisse i suoi motti era alla fine un essere spregevole degno di critica...
Praticamente la totalità del mondo...

Dopo Capodanno ho deciso che "qua e là" non doveva più essere nascosto.
Libera dalle paure e dalle catene abbiamo trascorso dei bellissimi giorni tutti insieme anche con le bambine.
Lui era sereno, finalmente aveva un posto.
Io ero serena, finalmente non avevo più nulla da nascondere.
Le bimbe erano serene, finalmente tutti i tasselli erano al loro posto e la mamma rideva felice.

Qualche giorno fa l'ho detto anche a quella madre non madre che preferisce far indebitare la figlia per l'acquisto dell'auto nuova quando potrebbe pagargliela in contanti senza per questo modificare di una virgola la sua situazione economica.

E' bastato dirle che "qua e là" è ingegnere perchè lei si sentisse tranquilla.
Finalmente la figlia frequentava qualcuno alla sua altezza....
A volte basta proprio poco per rasserenare una persona...

"E' educato?", mi ha chiesto
"Mi fa sentire amata- le ho risposto ignorando la sua domanda- e questo è ciò di cui ho bisogno".

So di essere cresciuta molto in un anno.
So che questo lungo periodo da sola mi è servito per diventare una persona diversa.
Ci sono molte cose che mi spaventano certo.
Affrontare situazioni nuove in assoluta solitudine spesso mi genera ansia, ma lo faccio.
Sono diventata più sicura di me.
Mi sento una donna ... in tutti i sensi.
Donna prima che mamma.
E mamma più serena e completa in virtù del mio essere donna parzialmente realizzata e soddisfatta di come si è modificata la sua vita.

"Non ero contenta della persona che ero- le ho detto mentre camminavamo per strada-ora invece sì"

"Considera che hai un carattere veramente difficile"- mi ha ricordato per l'ennesima volta.

Mi chiedo come potrei dimenticarmelo visto che non perde occasione per ricordarmelo, anche quando non c'entra niente come in questo caso.
Certo lo so, che non ho un carattere semplice, ma so di possedere un sacco di qualità e che la mia testardagine, la mia determinazione a volte anche la mia intransigenza mi hanno permesso di sopravvivere agli eventi traumatici della mia primissima infanzia, a lei, alla mia separazione, a tutti quei Natali che per me sono sempre stati un suplizio.
Che è solo grazie a quello che oggi piano piano sto vincendo la battaglia che ho da sempre con me stessa.
Che finalmente riesco a concedermi tollerante la possibilità di appendere le tende anche se non sono stirate o di rimandare a domani tutto ciò che potrei anche fare oggi se solo ne avessi la voglia senza per questo sentirmi in colpa o sentire la sua voce sprezzante che mi giudica una fannullona come mio padre o una p...na come mia madre perchè ho un nuovo fidanzato.

Mi ha ascoltata senza emettere un giudizio mentre le raccontavo che sono serena.
Che il fatto che lui abiti lontano mi permette di vivere la mia vita, le mie figlie, le mie aspirazioni, le mie amiche.
Che so che se non ci fosse sarei perfettamente in grado di camminare da sola con le mie gambe, ma che il fatto che ci sia mi fa stare bene.
Che non ho aspettative, ma che mi limito a vivere questo rapporto per quello che mi dà, nel momento in cui me lo dà.
E che mi dà soprattutto amore.

So che il suo cervello lavorava mentre parlavo.
E so che quello che ha da dire non lo dice a me, ma agli altri.
Donna delle pulizie compresa.
Eppure non mi importava.
E nemmeno mi importa ora.

Mi sono sentita leggera.
Senza più nulla da nascondere.
Pulita dentro.

Non mi sento più in colpa se non vado a trovarla o se non la chiamo di frequente.

Ieri ho fin toccato il nostro argomento tabù.
L'affido, la separazione dai miei genitori naturali, mia nonna ...
La mia adorata nonna...

Eppure, so che per quello c'è ancora tempo.
Ci sono cose che vanno affrontate poco per volta.
Che sono nodi che si scioglieranno a tempo debito.
Che solo a quel punto, come nelle mie meditazioni, la montagna di fango e detriti si scioglierà formando una cascata.
Che piano piano scomparirà in un fiume che viaggia largo e tranquillo.
Torbido perchè la melma che stava in fondo è venuta a galla.
Eppure, paradossalmente, più pulito di prima.

E allora rimango qui, in attesa.
Come nel tango.
Mentre il lavoro piano piano si delinea e prende forma.
Mentre le opportunità si fanno avanti.
Mentre le idee arrivano.
Mentre il cervello viaggia a 1000 e i programmi prevedono frutti che si raccoglieranno in autunno.

Sento che la mia è una posizione sospesa.
Quella del tango.
Nel quale il ballerino ti pone.
Indipendentemente che lo faccia per un ingorgo nel passaggio, nell'attesa di dedidere che passo fare o semplicemente per prendersi un momento, per godersi una pausa.

Ho ripreso tango a gennaio.
Dopo quelle 3 lezioni prese in estate.
Ed ho subito capito che ero cambiata.
Che mi ero aperta.
Che avevo più fiducia.
Ed ho visto che quel momento, quella sospensione, non mi crea più ansia.

Non devo più inventarmi un passo pur di far qualcosa.
Non sono più angosciata all'idea di che cosa mi farà fare l'altro quando ripartiremo.

Semplicemente attendo.
Vivendo pienamente quel momento esattamente come quello dopo, in cui il ballerino riprenderà con un nuovo passo.

Così non penso come farò a pagare la rata della macchina, la quota della fiera di guidabimbi alla quale parteciperò a maggio, le spese condominiali e le 1000 altre uscite che ci sono ogni mese.
Semplicemente so che in qualche modo ce la farò.

E non perchè sono Tomb Raider.
Non perchè sono tigre, lupo o altro.
Semplicemente perchè sono me.
Una donna forte, con un carattere difficile, ma determinato.

E, soprattutto, perchè sono libera!

martedì 1 febbraio 2011

Lupo

Riprendo questa mattina con le meditazioni mattutine interrotte a dicembre.

Sono un lupo.
E' buio.
Ululo senza cattiveria.
Di fronte a me,
nel cielo scuro,
una palla.

A differenza di ciò che la logica potrebbe far pensare non è la luna.
Sento che è il sole.
E' proprio alla mia altezza.
Enorme.
Quasi bianco.

Abbasso le orecchie.
Taccio.
Mi giro e mi guardo.
Gli occhi profondi.
Lo sguardo dolce.
Il pelo scuro.

Ad un tratto arriva un uomo.
Un cacciatore.
Inizia ad accarezzarmi sul fianco.
Mi sdraio a terra ed accolgo le sue coccole.
Quando smette mi alzo.
Mi metto al suo fianco ed insieme andiamo via.

Mi sento bene.
Sono consapevole del fatto che rimango un essere libero.
Ma che quel che voglio ora è stare con lui.
So che anche lui prova le stesse cose.

Non ci siamo cercati.
Eravamo due esseri solitari che in modo del tutto fortuito si sono incontrati.

E mentre ci vedo allontanarci
Sento che finalmente siamo completi.
Sereni.
Senza aspettative.
Senza domande.
Senza progetti.

Non so che cosa significhi tutto ciò.
E non so se mai lo saprò.
Ma è stato bello e non volevo si perdesse.
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