venerdì 30 luglio 2010

Nome e Cognome

Sono tornata il giorno prima dalle vacanze.
Vago tra camera e veranda vuotando casse e cercando di evitare che la casa si trasformi nel proseguimento delle spiaggia di Punta Ala....
Le bimbe giocano ovviamente di fianco a me mettendo alla prova, come sempre, la mia capacità di concentrazione.

"E tu come ti chiamavi?"- chiede Quo a Qua.
"Cazzodollari"- risponde lei indifferente.

"Aaaaahhhhhh..... non si diiiiceeeeeee"- replica Qui, oserei dire giustamente.

"In effetti non è bello. Non puoi scegliere un altro nome?"- intervengo senza dare al momento troppo peso alla cosa. Non credo che sappia che cosa sta dicendo e facendoglielo notare rischierei solo il suo incapponimento su "la parola" incriminata.

"Ma- risponde lei con estrema innocenza- Dollari è il cognome!"

Ecco, così sono decisamente più soddisfatta .... :-S

martedì 27 luglio 2010

C'era una volta

C'era una volta una donna spaventata che scriveva un post ricco di paure.
C'erano tra quelle paure l'idea di dover affrontare da sola i lunghi viaggi in auto.
C'è ora, qui davanti a questo PC una donna nuova che, con minubus a pieno carico (la macchina di "lui"), nane al seguito e nulla di dimenticato (!) è partita alla volta della Toscana con gambe tremanti e braccia e spalle tese.
500 Km.
Con tre nane talmente brave da sembrare finte.
7 ore di viaggio soste comprese.
Molta la stanchezza.
Tante le maledizioni alla Liguria.
Con tutta la sua lunghezza.
Con tutte le sue curve.
Con tutte le sue gallerie.
Ovviamente meglio il ritorno dell'andata.
Ovviamente tanta la soddisfazione.

Perchè un altro passo è stato fatto.
Un altro limite è stato affrontato.

E quell'incidente in auto.
Quello che mi ha bloccato in tutti questi anni.
Quello per il quale all'inizio tremavo addirittura se alla guida di un'auto c'era qualcun altro.
Inizia piano piano ad essere un ricordo.
Anche se non ancora completamente superato!

La prossima vi racconterò un pò della nostra vacanza in tenda.
Dei miei muscoli e delle mie ossa che ora stanno chiedendo i danni.
Ma per ora volevo solo condividere con voi questa nuova me!

mercoledì 7 luglio 2010

I'm a camping girl

Ricordo ancora la prima volta che ho sperimentato il campeggio in tenda.
Era il lontano 1996.
In un anno nell'ordine mi ero laureata, avevo trovato lavoro come impiegata contabile in un ufficio (il lato triste di quel periodo), ero andata a vivere da sola e, di conseguenza, avevo potuto andare in vacanza per la prima volta con il mio fidanzato dell'epoca, cioè il mio attuale ex-marito (vi ho già accennato, vero, che ho vissuto con dei genitori molto aperti di vedute ... :-) )

La meta della mia prima vacanza da donna indipendente era stata la Croazia.
Un viaggio della speranza.
I primi di agosto.
In 4 su una punto colma fino al tetto.
Senza aria condizionata.
Consueto codazzo alla dogana visto anche il periodo (era da poco terminata la guerra).

Oltre ai bagagli, alla borsa frigo, a qualche cibaria era, ovviamente, anche previsto il "necessaire" per il campeggio: tenda igloo, materassini, fornelletto, tavolino pieghevole con 4 sgabelli all'interno, campingaz, coppia piatti, tazze e bicchieri, paio posate, qualche pentola, la carta igienica ...

"Lui", l'uomo denim che riempiva il mio cuore di amore e di orgoglio è un ex-scout, un ex motociclista, un ex uomo-avventura .. un "ex" in ogni senso insomma (e già questo avrebbe dovuto dirmela lunga, ma così si esce dal seminato ... )
"Lui" proponeva "campeggio" e io piena di gioia accettavo certa che sarebbe stata una splendida esperienza ...... ..... ...... ..... .....................

Avevamo scelto la Croazia perchè doveva essere economica, ospitale ed accogliente.
Doveva...
Forse lo era stata.
Forse lo è di nuovo.
Ma in quel periodo.
Nell'immediato dopo guerra la gente era molto incazzata e molto povera.
I prezzi erano diversi a seconda che si trattasse di locali o di turisti.
Tutto ti sentivi tranne che benvenuto.

Comunque ...
Ci eravamo fermati a Pola, in Istria.
Città sul mare abbastanza vicino al confine con l'Italia.
Il campeggio era enorme.
Avevamo montato le tende e sistemato le cose.

Devo ammettere che avevo provato il campeggio verso i 17 anni con i miei zii.
Ma il camper offre tutta una serie di vantaggi che in tenda sono inesistenti.
Primo tra tutti la possibilità di poter posare il proprio posteriore in un luogo igienicamente accogliente ...

Non ero perciò pronta allo spettacolo ciò cui mi ero trovata di fronte nel momento in cui, sudata ed affaticata, ero andata a fare la doccia
Un incubo durato circa 7 giorni che credo, in un paio di occasioni, mi avesse fin portato al pianto.

Ovviamente i cessi non si erano rivelati assolutamente igienicamente accoglienti e il tentativo di sentirsi puliti e profumati quando nello stesso ambiente si trovavano anche i water era una mission impossible anche per un Tom Cruise nel pieno delle sua forma psico-fisica (peggio di quella volta abbiamo trovato solo a San Vito lo Capo in Sicilia nel 2002!).

Dopo 7 giorni, stufi dell'inospitalità della popolazione locale avevamo deciso di smontare le tende (e non solo metaforicamente) per spostarci sull'isola di Krk dove avevamo affittato un appartamento.
La mia vacanza era cominciata da lì ...

Da allora è trascorso molto tempo e molte altre vacanze sono state vissute.
Da soli o in compagnia.
In tenda, in B&B, in mobil home.
Poi, dopo la Sicilia nel 2002, durante l'attesa di Quo, è arrivata la roulotte con tutti i suoi vantaggi.
Primo tra tutti la possibilità di usufruire di un posto accogliente dove poter poggiare e far appoggiare, il proprio posteriore e quello delle nane che man mano sono arrivate.

Quest'anno che l'uomo denim non è più dei nostri ho deciso di ritornare agli albori.
Di lasciare perdere la vacanza al lago.
Di lasciare la nostra casa delle vacanze a "lui" che è l'unico in grado di trainarla.
Che ne è il proprietario.
Malgrado"lui" si sia reso assolutamente disponibile a portarmela dove meglio credevo.
Anche fino a Punta Ala, in Toscana, dove ho deciso di andare.

Ma se la vita è cambiata.
Anche la vacanza deve cambiare!
Altrimenti rischia di trasformarsi in un incubo.
Di generare tristezza.
Di risvegliare ricordi.
Di alimentare la rabbia.

E' così che ho riesumato la vecchia tenda.
Il fornelletto.
Il tavolino.
La campingaz.
Sacchi a pelo e materassini.
Ho aggiunto qualche piatto, qualche posata e qualche tazza.
Mi sono munita di carta igienica!

E' una settimana che faccio liste e depenno nella speranza di non dimenticare nulla.
Consapevole che mi ricorderò di quella cosa che era fondamentale non appena sarò entrata in tangenziale, quando ormai sarà troppo tardi per tornare indietro.

"Mamma, ma io non ho voglia di alzarmi di notte per andare in bagno"- mi dice Quo mentre montiamo la nostra vecchia tenda da 3 in sala per provarla.
"Amore, possiamo portarci dietro il vecchio vasino di Qua così all'occorrenza si può usare per fare una pipì al volo senza uscire dalla tenda"- propongo io che in effetti sono più o meno del suo stesso avviso ...
"Mamma, ma io non voglio fare la pipì nel vasino, preferisco andare in bagno"- replica Qui.
(Sono certa che si troveranno d'accordo solo a 13 anni nel definire la loro madre (cioè me) una gran rompi@@)

Forse sarò di nuovo troppo ottimista, ma oramai sono una camping girl e nulla (o almeno quasi) mi spaventa più!

lunedì 5 luglio 2010

Selfmadewoman

Una delle mie paure iniziali, prima della separazione, era quella di non sapermela cavare nei lavori di bricolage.
Nel "suo" primo we, avevo smontato, montato e portato in cantina mobili o parte di essi per iniziare a configurare casa in base ai miei gusti ed alle mie necessità.
Da allora mi sono resa conto che armeggiare con avvitatore e trapano mi si confà decisamente più che mettere lo smalto alle unghie :-)
E' così che mi sono assemblata il divano letto di Ikea sul quale dormo ogni notte.
E' così che ho montato dei piani aggiuntivi nell'armadio delle bimbe.
E' così che mi sono dilettata con il seghetto per spessorare dei cassetti altrimenti troppo stretti per la struttura nella quale dovevano andare.
E' così che ho aggiunto dei cestelli sotto dei pensili della cucina meditando sul modo migliore per aggangiarli visto che con il metodo originario non era fattibile.
E' così che mi sono spostata e rimontata la libreria;
Sollevandone parti pesanti quasi la metà del mio peso;
Procurandomi dei lividi enormi sulle gambe già abbondantemente provate da una ragnatela di vene e di varici.

Sabato siamo andate da decathlon con le nane.
Pensando all'imminente vacanza in campeggio.
Agli orari dilatati.
All'utilizzo delle biciclette anche con il buio.
Ho comprato un campanello ed un faretto per la "nuova" bici di Qua gentilmente regalata dall'amichetta a cui è diventata piccola.

Avvita, spessora, prova.
Armeggia con la luce anteriore di Qui che non si accende.

"Ecco, ora funziona tutto" dico sudata e soddisfatta da dentro il garage.

"Sei proprio una mamma fantastica!- mi dice inaspettatamente Qui- Prima questi lavori li faceva sempre papà, ma anche tu sei proprio capace a fare tutto!"

Eh sì, amore.
Ricordatelo sempre!
Con un pò di volontà, di creatività e di manualità si riesce ad essere una selfmadewoman niente male.

Scazzo

Innazitutto fa troppo caldo.
Non sono una di quelle che vorrebbe il caldo quando fa freddo ed il freddo quando fa caldo.
Vorrei vivere eternamente in primavera.
Quella che non esiste più (e non è un modo di dire).
Quella in cui puoi stare in maniche corte e sandali di giorno e giacchetta e scarpe chiuse la sera.
Quella in cui puoi andare a correre senza versare litri di sudore e a nuotare provando una leggera sensazione di angoscia al pensiero del brivido di freddo che sentirai al tocco dell'acqua.
Quella in cui le mie gambe, i miei piedi e le mie mani non chiedono pietà perchè gonfi e pesanti nemmeno fossi al sesto mese di gravidanza.
Quello in cui si riesce a dormire con il piumino anche se leggero.
Quello in cui mi sento piena di vitalità e non una che si trascina lottando contro una spossatezza che le fa sembrare ogni singolo passo uno sforzo mastodontico.
L'eccessiva calura, l'afa, la parte centrale dell'estate mi rendono, da sempre, di pessimo umore.

Quando poi le tue domeniche comportano una corsa imprevista alle 9.30 a casa dei tuoi.
Con la caffettiera lasciata a metà sui fornelli.
Con le nane che hanno appena terminato colazione
Mentre già si pregustavano il cazzeggio davanti ai cartoni animati.
Quando tua madre ti parla in lacrime perchè è stata chiusa fuori casa scalza ed in vestaglia da tuo padre il quale si rifiuta di aprire a chiunque compresi i vicini ed i custodi che sono stati messi in mezzo malgrado sia domenica.
Quando trascorri la tua giornata con un malato di alzheimer, una malata di parkinson, 3 nane scalmanate ed un telefono in mano per trovare in quattro e quattr'otto una badante disposta a prendere servizio nel giro di un'ora per evitare che l'uomo in questione aggredisca quella donna indecisa che ogni volta aspetta che la situazione degeneri pretendendo che il mondo giri intorno a lei, imponendo salti mortali e decisioni lampo che verranno criticate e mal accettate.

Quando poi dalle tue figlie senti che "lui" sta trascorrendo una giornata relax al fresco, in montagna, con "lei" .
Che ride e si diverte in compagnia della sua "fidanzata" come l'ha chiamata Quo (perchè alle bimbe "lui" può dire quello che vuole, ma non sono sceme proprio per niente!).
Quando all'una di notte sei ancora sveglia in attesa di sentire che una bava d'aria entri in camera tua.

Beh allora viene fuori tutto lo scazzo legato a questa torrida parte dell'estate ... eccheppalle!!!

venerdì 2 luglio 2010

Non dicevo quello!

Abbiamo finito di mangiare.
Prendo la scopa dall'armadio per raccogliere tutto il briciolame presente sul balcone sul quale abbiamo iniziato a consumare i nostri pasti alla ricerca di un pò di refrigerio, prima che uno stormo di colombi venga a fare il banchetto di fine giornata.

"Mamma tra un pò arrivi fino lì- mi dice Quo indicando un punto imprecisato nell'aria.
"Amore, ma mamma non cresce mica più"- rispondo io ottimista.
"No infatti- replica lei- non dicevo quello! Non si diventa più bassi quando si diventa vecchi?"

Ammmoreeee :-S
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