martedì 7 giugno 2011

Premio

Circa un mese fa la mia amica di blog, mail e (dis)avventura mi ha passato un premio.
Il premio consiste nel raccontare qualcosa di sè...
Praticamente una novità in questo blog, eh? :)

Sarò breve.
Cercherò di non essere ripetitiva.
E comunque, ammesso e non concesso che qualcuno ancora mi legga, c'è sempre l'opzione "Chiudo tutto e mi dedico ad altro".
Non temete, vi capisco e un pò vi invidio perchè io non lo posso fare ... non ancora... ma non si sa mai...

Comunque bando alle ciance.
Tagliamo la testa al toro e cominciamo.

1. Ho 41 anni e me ne sentirei 20 se quelli di 20 non mi chiamassero "Signora" e non mi dessero del "Lei" ... cioè, non ho capito, ma tutto 'sto rispetto mica gliel'ho chiesto!!! :|

2. Ho i capelli moooolto corti e sono molto orgogliosa di quei pochi fili bianchi che iniziano ad intravedersi in mezzo alla massa castano-scuro.

3. Mi sento più saggia, più tollerante e più consapevole. Ho finalmente capito che non sono le persone a deludermi, ma che semplicemente deludono le aspettative che avevo nei loro confronti. Sto imparando a vivere la vita e la gente senza giudizio, semplicemente per il piacere di viverla e mi infastidisce chi invece rimane ancorato nella rabbia e nel confronto continuo.

4. Ho scoperto di essere intollerante ad un sacco di cose: latte e derivati, uova, carne bovina, glutine ed in generale a tutte le persone false e che vivono nella pretesa.

5. Sono molto magra, ma un pò meno dello scorso anno.

6. Dopo il corso di macrobiotica so che se voglio mangiare un dolce che possa essere definito tale devo rivolgermi alla cucina tradizionale. Il malto ha la consistenza del miele ed il sapore dell'acqua ... ora ho capito perchè si tratta di gente che vive praticamente sempre ingrugnita...la vita non può essere meravigliosamente piena d'amore se non c'è dolcezza nel cibo che ingeriamo!

7. Mi sono comprata i roller in preda alle convulsioni febbrili. Dopo 1 mese di prove sul parquet di casa, quando ho finalmente deciso che era ora di provarli su strada, ho dato prova di essere madre coraggiosa pattinando con nonchalance, ma trattenendo a stento le lacrime e la voglia di scivolare con il sedere ad ogni minima discesa mentre le mie figlie mi incoraggiavano urlando "Dai, mamma. Sei bravissima!!" Non so perchè dalle loro risate mi è venuto il sospetto che mi stessero pigliando vagamente p'oculo. Fortunatamente il meteo ha pensato di graziarmi facendo iniziare la stagione delle piogge!!!

8. Dopo anni di mare, spiaggia, sabbia, costumi, rastrelli e campeggi quest'anno ho optato per una vacanza in Trentino nella tranquilla comodità di un monolocale con gite programmate e area attrezzata per i bimbi. La verità è che mi sento un pò stanca, un pò provata da quest'anno che è trascorso, da tutti questi cambiamenti che sono avvenuti dentro di me, da tutta questa strada percorsa e tutta in salita. Ho voglia di fermarmi, di accovacciarmi insieme alle mie figlie e di lasciarmi guidare in lunghe passeggiate in mezzo alla natura ... ehm... forse sto delirando, lo so, la prassi vuole che la montagna sia meno stressante del mare ed io voglio crederci :))

9. Sono la rappresentante di classe di Quo e di per sè la cosa non mi dispiace. Sono contenta di partecipare ai consigli di interclasse. Di sapere le cose in anteprima. Di organizzare i regali per le maestre, i rinfreschi per la classe. Di fare le comunicazioni ai genitori... Ma, più di ogni altra cosa, ho scoperto che adoro sollecitare e rincorrere i genitori ritardatari nei pagamenti ... Forse in questo c'entra la mia parte di sangue "siculo" sicuramente ora so che, se non dovessero andare le mie merende, avrò sempre un'alternativa lavorativa a disposizione...

10. Nel corso di questi ultimi 18 mesi piano piano sono diventata più donna:
Ho imparato a camminare con i tacchi da 8cm. A vestirmi in modo più femminile. A prendermi cura del mio corpo dentro e fuori. A utilizzare orecchini e monili. A depilarmi periodicamente. A usare il rossetto rosso ed il rimmel che allunga le ciglia... Ma riuscire a mettere lo smalto sulle unghie senza imbrattarmi contemporaneamente tutte le dita rappresenta per me ancora praticamente una mission impossible!!!

11. Ho qualche difetto.
Ebbene sì, pur'io....
So che non si direbbe, eppure....
- Dico le parolacce. Non sempre. Le peggiori in assoluto quando sono arrabbiata, davanti alle mie figlie. Loro ovviamente sanno che non devono ripeterle per nessun motivo pena un menu a base di pesce da qui all'eternità... per ora pare che stia funzionando (almeno davanti a me...)
- Dimentico i nomi. Se dovessi conoscere personalmente qualcuno di voi non fate la fatica di presentarvi la prima volta. E' inutile. Fiato sprecato. Per quanto mi concentri (e giuro che lo faccio!!) tempo 30 secondi l'avrò già dimenticato.
- Mi addormento. La sera se sto seduta, al buio, in un teatro, al cinema, o al cabaret. Cioè in qualsiasi luogo ove io abbia la possibilità di poggiare la testa su qualcosa di verosimilmente morbido i miei occhi si chiuderanno all'istante. Cerco di tenerli aperti, ma i miei tentativi sono un vuoto a perdere ... ergo sono una pessima compagnia notturna a livello intellettuale. L'unica chance che si ha per tenermi sveglia la sera è di portarmi a ballare. Cervello spento, ma corpo in movimento posso andare avanti fino alle 6 del mattino senza mai fermarmi!!

12. Mi sono sempre considerata una persona molto taciturna. Poi un giorno "qua e là" mi ha detto: " Le tue figlie chiacchierano almeno quanto la mamma, tessoro!"
Per me è stato uno choc!
Noooo ooo oo... .. chi??? Io????
Poi guardo quanto ho scritto e ...
Mi dispiace. Non so .. si può guarire??

Bene,
Quindi dopo questa "breve"carrellata su di me credo sia giunta l'ora di passare questo premio.
Un premio che dedico a tutti voi che ancora mi seguite e che ne avete voglia.
A tutti coloro che trovano interessanti le mie storie, le mie esperienze, i miei vaneggiamenti.
Lo dedico a Polly, a Wonder, a mammachefatica, a Emily, a Beba, a Emma, a Bianca, a JuleZ, a Tea, a mammaBetty .... e a tutti coloro i cui nomi non riesco a ricordare...guarda caso... :)
Perchè una parte della mia forza, della mia voglia di scrivere e lottare, di prendermi in giro, di pensare positivo, di spaziare e di raccontare lo devo anche a voi.
Questo piccolo/grande spazio sul web le vostre parole di conforto, le vostre critiche costruttive e non, anche solo il vostro silenzioso passaggio hanno rappresentano per me il nido nel quale venirmi a ranicchiare ogni volta che ne ho sentito la necessità. Una valvola di sfogo, un angolo di riflessione, un trampolino per lanciarmi nel vuoto dell'ignoto, la celebrazione di un momento di gioia o di semplice serenità.
Tutto ciò vale ancora oggi.
Anche se sono meno presente e se scrivo più raramente.
Buon premio a tutti voi dunque, ammesso e non concesso che abbiate trovato la forza di seguirmi fino a qui!

Scrivo

E' vero, è da un bel pò che non scrivo più.
Ho avuto un bel pò di cose da fare e sono stata assorta in un profondo lavoro su di me che piano piano sta dando i suoi frutti.
In questi giorni ho pensato più volte di aprire questa pagina e di buttare dentro le mie considerazioni su delle cose che mi hanno fatto stare male.
Ma poi il tempo è passato e quel tempo mi ha dato modo di andare oltre.
E' stato un bene.

Avrei voluto scrivere di quel" 3 contro 1" nel quale mi sono trovata domenica pomeriggio.
Di quella persona che mi ha detto che se urlo con le mie figlie il problema è mio.
Di quella stessa persona che dice che se le maestre di mia figlia non sono pedagogicamente all'altezza dovrebbero cambiare mestiere invece di "rovinare" dei bambini.
Di quella carissima amica che suo malgrado gioca con i sentimenti altrui confusa ed impaurita all'idea di stare da sola, ma incapace di centrarsi su di sè e di capire che cosa realmente vuole dalla vita.
Del dolore che mi causa sapere che Denim riesce a trascorrere il we via con la roulotte le bimbe e la b...eneamata donna che gli fa da fidanzata mentre io continuo ad avere una relazione indefinita con qua e là che a volte, per l'appunto, è qua mentre la sua vita si svolge là.

Avrei voluto, ma oggi ho capito che non ha senso.
Non ha senso perchè proiettarmi all'esterno significa aver perso di vista la parte più importante.
Me stessa ed il mio baricentro.

E così, mentre penso che è semplice per uno che di figli ne ha 2 e non 3 e che vive la sua vita in una famiglia tradizionale decidere che menare le mani o, più frenquentemente, urlare come un'aquila in preda a convulsioni isteriche, contro le proprie figlie sia un problema dell'adulto che non trova altri mezzi per scaricare la sua tensione penso anche che lo so bene, ma che il più grande atto d'amore che posso fare nei miei confronti è quello di perdonarmi...
Ad oggi non riesco a fare di meglio se non sfogarmi per poi chiedere scusa alle mie figlie spiegando loro che sto lavorando per cercare di essere una persona ed una mamma migliore e che prima o poi ci riuscirò.
D'altro canto se mi volto indietro e mi guardo com'ero lo scorso anno non posso che essere fiera di me e di tutti i passi avanti che ho fatto...
Sono già diventata una persona migliore!

E mentre rispondo di quella maestra i cui criteri pedagogici lasciano a desiderare considero anche che didatticamente non ha nulla da eccepire.
Che, entro un certo limite, non mi interessa tanto proteggere le mie figlie dalle persone che le faranno soffrire.
Penso che d'altro canto io e suo padre siamo stati i primi in questo senso.
A togliere loro quella famiglia nella quale avrebbero voluto vivere.
Una famiglia tradizionale, nella quale mamma e papà vivono insieme, si amano ed insieme si prendono cura dei loro bimbi.
Presumibilmente nè noi nè quella maestra saremo gli ultimi.
Ed allora non è meglio lasciare che vivano le loro piccole frustrazioni preoccupandosi non tanto di evitargliele quanto di fornire loro gli strumenti necessari per credere in loro stesse, nelle loro capacità e nel loro valore?
Tutto ciò non le aiuterà, forse, a diventare persone adulte in grado di non farsi toccare da coloro che cercheranno di minare la loro fiducia?
Non permetterà loro di reagire alle frustrazioni della vita e di rialzarsi con le loro gambe quando capiterà di cadere?
Forse no, ma io credo che il lavoro del genitore sia quello di permettere al proprio figlio di prendere il volo da solo e non di trasportarlo per il resto della vita...

E la mia amica S. incapace di vivere l'amore in quella che è la mia concezione di rispetto verso il prossimo non rimane comunque una persona a cui voglio bene, con la quale amo trascorrere il mio tempo, alla quale racconterei qualsiasi cosa anche la più terribile?
Non è grazie a lei se il mio rapporto con "qua e là" esiste ancora?
Non è grazie a me se lei sta imparando che non può gestire la vita del prossimo secondo i suoi schemi mentali?
La nostra è un'amicizia con uno scambio di vedute enorme.
Il suo basato sulla schematizzazione della psicologia.
Il mio basato sull'ampia visione del sentire, dell'energia, della meditazione e dell'alimentazione naturale.
E così, che ciò che posso fare è amarla semplicemente così com'è.
Ascoltandola, esprimendo il mio parere, ma poi fermandomi.
In fondo, non è lei ad aver ferito la "piccola me".
Questo lo so bene!

E denim che condivide tempo e bimbe con "B".
E "qua e là" che sta un pò qua, ma vive là e che spesso allunga le braccia per tenermi a debita distanza quando gli propongo qualcosa per cui si sente minacciato nei suoi spazi fisici e mentali.
Ma anche in questo caso non sono io la prima a dire che un "fidanzato" non lo vorrei, che sarebbe troppo?
Che non ho bisogno di protezione, ma solo di qualcuno che completi quella parte di me che da sola non posso realizzare?
Non ho sperimentato sulla mia pelle che di più è troppo?
Che mi fa sentire soffocata e mutilata?

Nella corsa di questa mattina.
Prima che la pioggia tornasse a cadere copiosa da questo cielo plumbeo.
Respiro profondamente e torno a centrarmi su di me.
Ascoltandomi.
Buttando fuori tutto ciò che, andando a toccare le radici della mia inadeguatezza, ferisce profondamente quella piccola me che lotta per cercare di essere sempre al top in ogni situazione.
Esco dalla trappola del giudizio altrui.
Del conseguente giudizio mio nei confronti degli altri.

La rabbia non trova appiglio e svanisce.
Così la tristezza, il senso di inadeguatezza, la stanchezza e la pesantezza.

Perchè è così.
Non è il giudizio altrui a ferirci quanto il fatto che quel giudizio affonda proprio il segno nei nostri punti deboli.
Non è il comportamento dell'altro a toccarci quanto la profondità con cui quel comportamento fa riaffiorare il nostro vissuto e le nostre sofferenze.
Ma se teniamo ben saldo "noi" e ci poniamo come semplici osservatori o auditori tutto ciò che gli altri faranno o diranno non avrà nessuna rilevanza.
Semplicemente entrerà per poi uscirne senza avere il tempo di farci affondare nel burrascoso mare nella tempesta della nostra emotività.

E se ciò accadrà il segreto sta semplicemente nell'accettarlo.
Prendendone coscienza e capendo perchè ciò avviene saremo in grado di superarlo e di vivere più serenamente!

Questo almeno è quello che spero.
E su questo sto duramente lavorando.
Perchè solo così potrò essere, veramente, una persona migliore.
Una madre in grado di porsi come guida per le sue figlie.
Un esempio di amorevolezza per me e per gli altri.
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