giovedì 16 settembre 2010

In giostra

La giornata è iniziata nel migliore dei modi.
Ho accompagnato le grandi a scuola.
A piedi.
Camminare mi piace.
Mi piace attraversare quel ponte chiacchierando con le bimbe.
Tenendole per mano.
Sentendo la brezza che arriva dal fiume, dalle montagne, da quel passaggio aperto.
Percependo la sua carezza sui nostri visi.
Anche d'inverno.
Quando l'aria è gelida.

Sono tornata a casa dove Qua stava ancora guardando i cartoni.
Ho atteso l'arrivo della mia amica S. e del suo bimbo.
Abbiamo chiacchierato.
Raccontandoci le rispettive vacanze dietro una tazzina di "decà".
Siamo andate ai giardinetti e poi di nuovo a recuperare Qui e Quo alle elementari.
Una nuova passeggiata.
Insieme abbiamo mangiato.
Ma di mangiare non ne avevo voglia.

E da lì è partito il malumore.
Mi pensano quei pranzi, cene e colazioni.
Io che non amo stare a tavola ad oltranza.
Loro che si perdono e per mangiare niente ci impiegano due ore.
Sento che ho bisogno di saltarlo quel pranzo.
Anche solo mentalmente.

Sì.
Da lì è partito il malcontento.
E poi il malcontento è aumentato.
Perchè guardi gli orari dei treni e vorresti essere .
O vorresti che venisse qua.
Ma o qua in ogni caso è complicato.
E comunque, nessuna delle due soluzioni è possibile.
Non questo fine settimana.
Perchè non vuoi condividere niente di ciò che è tuo.
Perchè è tuo e le tue nane non c'entrano.
Non vuoi che c'entrino.
E e non devono c'entrare niente.

E poi vorresti riprenderti i tuoi spazi.
Quelli che hai perso tre mesi fa.
Con la fine della scuola.
Ed invece Qui e Quo inizieranno il tempo pieno da lunedì.
Ma Qua andrà a scuola solo il 23.
Un nuovo inserimento.
Una scuola nuova.
Gli spazi non torneranno tuoi almeno fino a fine mese.

E poi pensi alle sere.
Che sei costretta a casa.
Perchè hai le bimbe.
TU!
Ma TU sei fortunata perchè hai la casa!
E mentre qualcun altro può "vivere".
TU dentro quella casa ci stai vegetando.
Nell'attesa di essere liberata mani e piedi.
Almeno di giorno.
Di poter tornare a correre tutte le mattine lungo il fiume.
Di poter tornare a fare le tue commissioni in bici o a piedi.
Di poter iniziare il tuo corso di abilitazione.
Di poter fare i lavori di bricolage rimasti in sospeso.
Di poter spostare e sistemare cose chiuse negli armadi per le quali hai già pensato una nuova collocazione.

Sento la testa che va.
A 1000.
A 2000.
Ricca di idee.
Di progetti.
Svincolata dal ruolo nel quale è rimasta chiusa per anni.
Ma il corpo è inchiodato a terra.
Proprio da quel ruolo.
Bloccato da quei tre paperotti che nulla ne possono, ma che ogni tanto mi stanno stretti.
Perchè limitano tutto ciò che di me non è mamma.
La donna.
La neo imprenditrice.
La creativa brico woman.

E mi sento in colpa perchè dovrei essere amorevole.
E mi sento in colpa perchè tutti intorno a me continuano a dirmi quanto sono fortunata.
Qui, Quo, Qua, tre splendidi paperotti....
E lo so!
Sono fortunata.
E le amo.
Quelle trebimbeintreanni.
E non potrei mai pensare alla mia esistenza senza di loro.
Ma ora vorrei solo strapparmi di dosso 'sta cazzo di corazza e ritornare a respirare.
Uscire dalla staticità.
Liberarmi di chi usa il suo lavoro come arma per gestirsi al meglio i suoi tempi.
Tornare onda alta e in risalita.

Forse dovrei solo imparare a chiedere e a pretendere.
Forse devo solo imparare a pazientare.
Forse la prossima settimana sarà bellissima.
Forse mi riprenderò già nel we.

Ma oggi mi sento proprio le palle in giostra.
E va bene così!

3 commenti:

rosa ha detto...

ciao. volevo dirti che credo di capirti tutta. che ieri mi sono bombata col mio primo pomeriggio libero e MIO a 13 mesi dalla nascita di B. ho fatto per la prima volta la confettura perché ero stufa di non giocare più in cucina. e poi sono uscita per andare a spendere uno sproposito imbarazzante in fondotinta e pennello-stendi-fondotinta. e sai qual è la parte che mi è piaciuta di più? uscire senza passeggino. non senza B, eh?! ma senza la palla al piede di quel passeggino che mi costringe ad evitare certe negozi per non sentirmi ingombrante.

pollywantsacracker ha detto...

cara, come lo so! di tutte quelle sere che loro dormono e io, che le amo e le adoro alla follia, mi sento incatenata nel silenzio del mio salotto, mentre a volte vorrei VIVERE. anche se le amo e le straamo!!! c'est la vie! bacio.
@rosa: quando avevo le bimbe ancora piccole (carol 7 mesi, cami e luci un anno e mezzo), feci la pazzia di andarmene 5 giorni a londra con mio fratello PER RESPIRARE. e ho provato quella sensazione meravigliosa che dici tu, di uscire leggera, senza borse, passeggini, giubbottini. e mi sembrava NON di essermi concessa una pausa legittima, ma di essere tornata alla normalità che volevo per me. e quei tre passeggini mi sembravano davvero una punizione! poi passa :)

smurzy ha detto...

La cosa peggiore, sai qual è? il senso di colpa che provo ogni volta che vivo le tue stesse, identiche sensazioni!!!!!!!! io lo amo ma vorrei solo 1 h al giorno per me, o per 1 doccia serena o 1 dolce o 1 quadro da appendere, senza sentire lamenti continui... suoi o di chi lo guarda..... che stanchezza!!

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