venerdì 10 dicembre 2010

Stati d'animo

E' dalla fine di novembre che rumino sentimenti.
Un profondo senso di nausea mi pervade.
Quasi sempre.
Quel malessere che sta dentro di me e che io non riesco a buttare fuori.
Nelle mie meditazioni mattutine non ci sono immagini.
La mia mente è avvolta da un buio totalizzante.
Non ne sono mai rimasta toccata.
Ho sempre pensato:
"E' il primo Natale da separati, un anno fa iniziava la mia presa di coscienza, tante le cose da fare: corso, impegni scolastici, lavoro, bimbe, casa blablabla blablabla".

Oggi l'angoscia è arrivata.
Insieme al buio.
Insieme a ricordi del passato.
Anche molto remoto.
Anche legato all'infanzia, all'adolescenza.
E quel nero dal quale voglio uscire mi fa arrabbiare.
Perchè non ne posso più!!

"Il rimando allo scorso anno è troppo forte. Non posso fare a meno di odiarti"
Gli scrivo ieri in un sms.
E' la verità.
Forse potrei non dirglielo.
Forse lo faccio perchè spero di ferirlo.
Esattamente come in più di un'occasione recentemente ho sognato di fargli del male.
Fisicamente.
Realmente.

L'ho amato, tanto.
Forse è anche giusto che i nostri anni trascorsi insieme non scivolino nell'indifferenza.
Si stupivano tutti di come ero riuscita a cancellarlo e basta.
E ora invece?
Sono rancorosa, sono incazzata.
Vorrei picchiarlo.
Schiacciarlo e annientarlo.
Per il male che mi ha fatto.
Per il trattamento che mi ha riservato.
Per le bugie che mi ha raccontato.
Per il Natale di merda che mi ha regalato lo scorso anno.
Anche se oggi sono una persona nuova.
Diversa.
Profondamente più interessante e stimolante.
Però ...
Anche allora non ero uno zerbino.
Valevo e meritavo rispetto.
Come persona prima di tutto.

Forse dopo questo forte sentimento negativo potrò buttarmi alle spalle ciò che è stato.
Affrontare una nuova primavera finalmente stabile.
Forse il nuovo ciclo di lavoro con la mia shatzuka a capodanno.
Finanziato di nuovo con pranzi e cene preparati ai partecipanti al corso.
Mi permetteranno di uscire da questa grotta buia nella quale mi sono infilata.
So che c'è l'uscita.
Non ne sono preoccupata.
Semplicemente non ho pià voglia di starci!

Anche Quo è andata in crisi la scorsa settimana.
Un pianto all'improvviso arrivato dopo l'ennesima provocazione nei miei confronti.
"Perchè ti comporti così, solo con me."-Le ho chiesto.
"Sono arrabbiata- mi ha risposto- perchè voglio passare il Natale insieme a te e a papà"
E mentre io l'accarezzo dolcemente spiegandole che la capisco.
Che anche io sono triste ed arrabbiata.
Che è giusto che tiri fuori quello che ha dentro.
Che si tratti di lacrime, dolore o rabbia.
Suo papà al telefono le dice invece che non deve essere triste.
Che deve sorridere.
"DEVE".
E perchè poi se uno non ne ha voglia?
La sera, mentre sono già a letto.
Nel buio della stanza.
Quo mi dice: "Tu dici che posso essere triste. Papà mi dice che non lo devo essere. Io a chi devo dare ragione?"
Tra le righe leggo il pensiero che non esprime: "Come mi devo comportare per farmi amare da tutti e due".
Esco dalla stanza e penso ..."Biiiiiip" (in questa sede non si può dire...)

Anche la sempre sorridente Qui ha manifestato i suoi disagi.
Proprio martedì si è messa a disegnare corna e dita alzate.
Gesti che non fanno parte del nostro vivere.
Non del mio.
Nemmeno di quello di "Lui".
Forse qualche compagno...(per la verità ne avrei in mente almeno un paio....)
Forse no.
Su quello vige l'omertà.
Qui è una tomba.
Il suo motto è "MAI tradire un'amicizia!"

La rispetto.
In fondo non ha importanza.
La cosa importante è che sia uscito.
Quei disegni che lei nascondeva alla vista di suo papà sono eloquenti....almeno per me.

Il rimando immediato è a un film tremendo con Michey Rourke di una quindicina d'anni fa.
Visto forse solo da me e dalle malcapitate amiche che mi avevano seguita...
"Fuck the world" era il suo titolo.

Ieri sera finalmente domando e lei si apre.
E piange.
E dice che le dispiace.
E dice che è arrabbiata.
Che ci vorrebbe insieme.
Che vorrebbe stare più tempo col papà.
Finalmente ho modo di parlarle.
Di abbracciarla e consolarla.
Di spiegarle.
Finalmente riesce a lasciarle uscire quelle lacrime.
Sempre nascoste dietro i suoi sorrisi.
Per farsi volere bene.
Accettata da tutti.
Per essere proprio come la vogliono suo papà e sua nonna ....

Qua spesso piange improvvisamente per cose che non c'entrano nulla e fa polemiche per tutto il resto.
Forse è solo stanca.
Forse no.
Per quanto piccola credo che anche lei percepisca la diversità di quest'atmosfera, questi sentimenti che viaggiano per casa.

E' così, tra gli alti e bassi che la vita ci regala ci apprestiamo a vivere questo nostro Natale.
I regali, pochi, ancora da comprare.
Io vorrei, ma non posso.
I nonni potrebbero, ma ...
Pazienza...
Va così quest'anno.
In fondo molto meglio dello scorso.....

Un passo alla volta.
Ne sono già contenta!

5 commenti:

bianca ha detto...

Sì, appunto, un passo alla volta e si va avanti, così, piano piano. Fino a che i passi diventeranno sempre più leggeri. Questo ti auguro per natale, con tutto il cuore. E poi che qualcuno ti abbracci ti capisca e ti consoli quando sei arrabbiata, triste e stanca e che ti rassicuri come fai tu, in maniera splendida, con le tue bimbe.
E penso a loro, a quanto ti strazi vederle stare male, alla fatica di farle parlare e a tutto l'amore che c'è in quel leggere tra le righe, che non si può comprare come i regali.
A volte ti leggo e penso che sai rendere perfettamente quello tengo dentro, questo maledetto senso di rabbia, furia cieca e nausea, a volte spero di diventare impermeabile ed indifferente a tutto, anche ai ricordi, quelli belli tanto quanto quelli brutti. Ma in fondo lo so che è solo una fase, che non staremo così per sempre, che l'unica cura è lasciare che il tempo passi e sistemi tutto.
Forse ci vuole pazienza, ma avere pazienza non è mai stato il mio forte : )

pollywantsacracker ha detto...

mi sento spesso così, vorrei vedere la luce in fondo al tunnel...un abbraccio forte.

Luana ha detto...

Dolce Marta
sai che ti capisco benissimo, sai che come te ho provato e sto provando le tue paure, la tua rabbia e la tua stanchezza.
I bambini sono spugne, l'ho imparato a mie spese; so che non è facile far finta di essere serene ma per loro bisogna sforzarsi di farlo, è per il loro bene.
Vedo però che sei una roccia, non mollare!
Ti abbraccio.

Barbapapa' ha detto...

Ciao Marta,
ti mandiamo un fortissimo abbraccio virtuale!

FrancescaBo ha detto...

Sono passata di qui per caso e il tuo blog mi ha colpita...mi dispiace molto per quello che stai vivendo e per quello che stanno vivendo le tue bimbe. Capisco profondamente la rabbia e il dolore da donna e da figlia, da mamma no perché non lo sono. Da quello che leggo, stai facendo un ottimo lavoro con le tue bimbe, sostenendole e comprendendo i sentimenti che provano, non puoi cancellare il loro dolore ma puoi limitarne i danni.
Per quanto riguarda te, cara, non posso nemmeno immaginare quanto sia difficile tutto questo e quanto ti ammiri per la forza con cui vai avanti. Posso solo dirti: coraggio, non mollare!
Un abbraccio

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